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La notte scorsa c'è stato un black out ed era tutto buio, stavo tremando come un bambino. Poi ho pensato ad Olivia e alla luce bianca e calda che emanava la sua presenza e non ho più temuto il buio.

Il giorno seguente c'è stato il nostro Appuntamento mascherato (lei pensava che fosse una comune uscita tra amici.) ed è andato alla grande. Abbiamo visto Via Col Vento(un remake) sotto sua decisione e le ho promesso di leggere Il ritratto di Dorian Gray perché lo adora, lei invece mi ha promesso di provare il tè inglese che mia madre prepara ogni giorno alle cinque, è la cosa migliore del mondo dopo i nachos del ristorante messicano in centro.

Devo ammettere di non aver mai letto un romanzo inglese in tutta la mia vita ma se voglio far colpo su una come lei credo che dovrò impegnarmi a fondo.

Lei vuole andare a Harvard o Yale e sono sicuro che riuscirà ad entrarci un giorno. Io invece continuo a progettare la mia fuga, a proposito, devo parlare con Louis.

Per la settimana seguente non ho fatto altro che guadagnarmi 20 dollari al giorno per andare a ritirare il bucato in lavanderia e adesso credo di essere ricco. I gemelli invece sono dai nonni a Detroit per qualche settimana, mi sento libero in un modo stranamente anomalo. È così bello non averli intorno.

Ora però non so cosa fare, manderò un messaggio ad Olivia.

"Ho finito il tuo libro, non mi è piaciuto."

Mi risponde subito.

"Va bene."

"Va bene." rispondo.

Metto il telefono in tasca, ho bisogno di rivederla ma cosa le dico? Hey Olivia, non ti vedo da una settimana e muoio dalla voglia di ascoltare una delle tue storie. No.

Ma è meglio andare, in fondo cosa ho da perdere?

Mi ritrovo sotto la finestra della sua camera e raccolgo una manciata di sassolini dal viale lanciandoli sul vetro. Dopo un paio di volte apre la finestra e mi dice: «Che ci fai qui?»

Sventolo il suo libro in alto per farglielo vedere e lei sorride dicendo che scende subito. Quando la porta si apre trovo una Olivia piuttosto sciatta con un pigiama rosa e i capelli scompigliati come se fosse appena uscita da una tempesta.

«Grazie.» sussurra con voce roca.

«Dormivi?»

Annuisce. «In questi giorni mi sento sempre più stanca, forse è colpa dell'hockey su prato.» dice sorridendo.

«Ok. Hai bisogno di qualcosa?»

Scuote la testa «Solo, potresti tornare più tardi? Ti chiamo io.»

Chiude la porta e torno a casa, oggi è così nuvoloso che credo che non uscirò di casa forse solo quando Olivia mi chiamerà. Sono le cinque del pomeriggio e mamma è fuori con le sue amiche a prendere tè e biscotti british. Io invece mi annoio sdraiato sul tappeto, forse farò qualche tiro a palla canestro. Magari chiedo a mio padre di giocare contro di me, tanto lui è una schiappa.

Ci ritroviamo davanti alla serranda del box-auto di casa, io con la palla arancione in mano e mio padre in netta difficoltà davanti alla porta.

«Ed ecco che Styles si prepara al salto finale, la folla è in delirio, Harry, Harry, Harry. Il ragazzo è stressato, questo tiro deciderà la sorte della sua squadra. Prende la rincorsa e palleggiando raggiunge la porta. Con un ultimo balzo si libra nell'aria centrando la rete e CANESTRO!»

Esulto fino a far arrossire mio padre dalla rabbia, non è un tipo che ama particolarmente le sconfitte infatti è convinto che se lui perde uno scoiattolo a New York muore. Strano ma vero.

White➳h.s((on hold sry))Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora