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Da ben 10 minuti, Joon sta giocherellando con una ciocca di capelli e io sto iniziando ad innervosirmi. Scuoto la testa e afferro il caffè latte con ghiaccio poggiando le labbra sulla cannuccia. Joon è seduta di fronte a me con i gomiti sul tavolino rotondo e il mento appoggiato sulla mano.

- É bellissimo - afferma, mentre punta lo sguardo sul ragazzo che si è appena messo in fila. - Seriamente ____, guardalo, forza.

Ruoto gli occhi e bevo un altro sorso.

- Joon - le rispondo appoggiando il caffè sul tavolo - hai un fidanzato, quante volte te lo devo ricordare?

Lei mi attacca, lamentandosi:

- Chi sei? Mia madre?

Ma è incapace di prestarmi attenzione al momento, poiché quella statua greca vivente si è diretta alla cassa e sta ordinando caffè e biscotti.

- Inoltre, a Nam non importa chi guardo: finché mi metto in ginocchio ogni sera non dice niente.

Mi scappa una risata e arrossisco.

- Ah! Lo vedi? - dice con un sorriso che va da orecchio a orecchio - Ti ho fatta ridere- Infila la mano nella borsa color porpora, tira fuori il cellulare e apre le note. - Questo me lo devo segnare: sabato, 15 giugno - fa scorrere il dito sullo schermo - ore 13.54, ____ ha riso ad una mia battuta sporca.

Dopo ripone nuovamente il telefono nella borsa e mi osserva con uno di quegli sguardi pensierosi che mi rivolge ogni volta che entra in modalità psicologa. - Guardalo solo una volta - mi chiede seriamente.

Solo per farla smettere, volto la testa con nonchalance per lanciare un'occhiata al ragazzo, che si allontana dalla cassa e si sposta al bancone dove ritira la sua bibita.

Fisico da modello, zigomi perfetti, occhi ipnotici e capelli castani.

- Sì - ammetto spostando lo sguardo di nuovo su Joon - è molto bello, e quindi?

Joon continua a seguirlo con gli occhi quando esce dalla porta di vetro del cafè, poi finalmente decide di rispondermi.

- Per-fa-vo-re! - dice con gli occhi spalancati.

- È solo un ragazzo Joon, andiamo. - torno a posare le labbra sulla cannuccia - È come se tu avessi scritto in fronte la parola "scandalosa". Sei scandalosa, ti mancava solo la bava alla bocca.

L'espressione che ora ha in viso è di orrore assoluto.

- Solo un ragazzo? Te hai problemi seri, lo sapevi?- si appoggia sullo schienale della sedia -Davvero, devi aumentare le dosi delle medicine. Sono seria.

- Ho smesso di prendere le pastiglie ad aprile.

- Perchè?

- Perchè è assurdo. Non sono una suicida, quindi non ho alcun motivo per assumerle.

Joon scuote la testa e incrocia le braccia.

- Credi che le prescrivano solo alle persone che hanno tentato il suicidio? No. - mi indica con il dito e poi nasconde di nuovo la mano tra le braccia.

- È una merda chimica.- sorrido in modo cinico.

- Ah, si? E da quando in qua ti intendi della tua salute mentale e dei trattamenti medici volti a curarla?

Inarco le sopracciglia, abbastanza da farle capire che non ha idea di ciò che sta dicendo e quando sta per rispondere la interrompo e dico - Con i miei tempi, mi rimetterò in sesto. Non ho bisogno di nessuna pillola.

La mia spiegazione era iniziata bene, per poi peggiorare sul finale. Mi succede spesso.

Joon sospira e il sorriso le si spegne del tutto sul volto.

N.L.Y JUNG HOSEOK _translated in Italian_Where stories live. Discover now