Un'ora e due drink dopo, mi ritrovo nella "base di Yeol"dell'edificio con Jimin.
Mi sento solo un po' con la testa tra le nuvole, cammino e ci vedo perfettamente, quindi non sono ubriaca. Ma sono troppo allegra, e questo mi da fastidio.
Quando Jimin suggerì di "andare in un posto più tranquillo per un po'", nella mia testa hanno iniziato a suonare gli allarmi "Non andare da nessuna parte, da sola, con un tipo che non conosci e dopo aver bevuto. Non farlo ____. Non essere idiota, non lasciare che l'alcool ti renda idiota."
Questi erano i miei pensieri. E li ho ascoltati fino a quando, in un momento di distrazione, il sorriso contagioso di Jimin e il fatto che mi facesse piacere la sua compagnia hanno fatto sì che le voci nella mia mente si zittirono e smisi di ascoltare tutti gli avvertimenti della mia coscienza.
-È questa che chiamano la famosa base di Yeol?- gli domando, mentre osservo il paesaggio urbano dal terrazzo.
Tutti gli edifici della città sono vivacemente illuminati d'azzurro, di bianco e di verde. Le luci dei lampioni ricoprono le strade d'arancione.
-Cosa ti aspettavi?- mi risponde prendendomi la mano, un gesto che mi smuove dentro, ma non dico nulla – una stanza dei giochi lussuosa con specchi sul soffitto?
Un secondo, questo era esattamente cosa mi aspettavo. Perchè cavolo ho deciso di venire qui con lui!
Bene, comincio a sentirmi un po' nervosa. Credo che, anche se ho alzato un pelino il gomito, non sarei scappata da Jimin neanche da sobria. E ciò mi spaventa e quasi non penso al pericolo di finire in una stanza del genere brilla. È l'alcool a rendermi così o è qualcosa dentro di me che vuole uscire contro il mio volere?
Butto un occhio alla porta di ferro situata nel muro di mattoni , la quale impedisce alla luci esterne di entrare.
Jimin l'ha lasciata aperta, e questo è un buon segnale. Si dirige assieme a me verso un tavolino di legno e mi ci siedo sopra, affianco a lui, nervosa. Il vento mi spettina e alcune ciocche di capelli mi finiscono in bocca. Li tolgo con le dita.
-Sono contento di trovarmi qui- afferma Jimin, il quale contempla la città con le mani tra le ginocchia; ha i piedi appoggiati alla balaustra. Incrocio le gambe e mi siedo come gli indiani, con le mani sul ventre. Lo guardo con fare sospetto. Lui sorride – Sono contento di essere stato io a portarti qui – dichiara – una ragazza bella come te, laggiù , circondata da quegli idioti. – gira la testa per guardarmi, i suoi occhi marroni sembrano brillare nell'oscurità – Se fossi stato un altro tipo, potresti essere stata la classica vittima di uno stupro, di quelle che si vedono nei telefilm per ragazze.
Ora sono completamente sobria. Così, in due secondi, è come se non avessi bevuto nulla. Di colpo, sono tesa e respiro a fondo, nervosamente... "Che cosa aveva in mente?!"
-Non preoccuparti- aggiunge Jimin sorridendo dolcemente e alzando le braccia con i palmi delle mani in vista – non farei mai del male ad una ragazza contro il suo volere, nemmeno nel caso in cui lei avesse bevuto qualche bicchiere di troppo e volesse farlo.
Ho l'impressione di avere appena schivato una pallottola letale. Rilasso la schiena e mi accorgo di tornare a respirare. Potrei stare ore e ore per convincermi a fidarmi di lui, ma il mio istinto mi dice che è inoffensivo. Non abbasserò la guardia e resterò sull'attenti mentre sono qui sola con lui, ma almeno mi posso rilassare. Presumo che, se avesse cattive intenzioni, non me lo avrebbe detto così. Rido pensando a qualcosa che ha detto prima.
-Cos'è che ti fa tanto ridere?- mi guarda sorridendo, aspetta una mia risposta.
-La cosa del telefilm- rispondo, un piccolo sorriso mi si dipinge sul volto – Guardi questo tipo di film?
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N.L.Y JUNG HOSEOK _translated in Italian_
Fanfiction-Bisogna vivere il presente- afferma -Che cosa significa per te vivere il presente?- gli domando -Semplicemente, pensare al futuro e fare progetti è un'idiozia- afferma- Se ti soffermi sul passato, non andrai mai avanti. Goditi il momento, dove tutt...