La luce raggiante del sole, che entra dal finestrino, mi sveglia il mattino seguente.
Mi alzo per vedere meglio, chiedendomi se il paesaggio sia cambiato oppure no, ma niente.
Solo allora sento una musica sparata a tutto volume alle mie spalle.
Guardo sopra lo schienale e trovo quel passeggero fastidioso semi-addormentato, il quale ricambia il mio sguardo sorridente come per dire "te lo avevo detto".
Alzo gli occhi al cielo, torno al mio posto, prendo la borsa e ci frugo dentro. Inizio a pensare che magari mi sono portata qualche passatempo per tenere la mente impegnata. Un libro. Un cruciverba. Qualsiasi cosa. Sbuffo e mi metto a giocare con i pollici delle mani. Mi domando in quale parte della Corea mi ritrovo ora, se continuo ad essere a Ulsan, e deduco di sì poiché tutte le macchine che superano l'autobus hanno la targa di Ulsan.
Quando non ho più nulla di interessante da fare, presto maggiore attenzione alla musica che sento provenire da dietro.
<<Sarà mai...? No, non può essere>>.
Dalle cuffie del ragazzo sento "Feel like makin' love"; la riconosco all'istante grazie all' inconfondibile assolo di chitarra che tutti conoscono. Non è che Bad Company non faccia della buona musica, non è che non mi piaccia il rock classico, ma preferisco di gran lunga musica più attuale. Mi piacciono i Muse, Pink o i The Civil Wars.
Mi spavento a morte quando vedo un auricolare penzolare praticamente sulla mia spalla. Lo colpisco con la mano e vedo l'aggeggio tornare da dove è venuto, l'avevo scambiato per un insetto.
-Che merda...?- esclamo guardando come il ragazzo di prima si china su di me.
-Sembri annoiata – mi risponde – Puoi usarli, se vuoi. Magari la musica non sarà di tuo gradimento, ma finirà col piacerti te lo prometto.
Lo guardo confusa. Fa sul serio?
-Grazie, ma no – gli rispondo, faccio per girarmi.
-E perché no?
-Beh, tanto per cominciare, sono ore che hai quei cosi appiccicosi nelle orecchie. Fa leggermente schifo.
-E?
-Come "E"? – ora la mia espressione è ancora più confusa – non ti sembra abbastanza?
Mi rivolge di nuovo un mezzo sorriso, illuminato dalla luce del sole che mette in risalto due piccole fossette ai lati della bocca.
-Bene – risponde recuperando gli auricolari – hai detto "tanto per cominciare", quindi ho pensato che forse ci fosse un'altra ragione.
-Davvero, sei incredibile – gli dico di colpo stupefatta.
-Grazie.
Sorride e noto i suoi denti, bianchi e dritti. Dopo tutto non volevo che risultasse un complimento, ma anche lui lo sa.
Torno a frugare nella mia borsa, anche se sono consapevole che non troverò nient'altro se non vestiti, ma già è meglio che trovare degli idioti!
Poco dopo, si lascia cadere a peso morto sul sedile affianco al mio, appena prima che un altro passeggero si alzi per andare in bagno. Rimango di sasso, con la mano dentro la borsa, immobile. Potrei anche stare a fissarlo, ma aspetto che mi passi lo spavento per decidere come trattarlo. Quello stupido mette una mano nel suo zaino e tira fuori un pacchetto giallo di salviettine umidificate, lo apre e tira fuori una tovaglietta. Successivamente, pulisce entrambi gli auricolari e me li allunga.
-Come nuovi- afferma, e si aspetta che io li prenda.
Nel notare come si stia sforzando di essere gentile, abbasso un po' la guardia.
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N.L.Y JUNG HOSEOK _translated in Italian_
Fanfiction-Bisogna vivere il presente- afferma -Che cosa significa per te vivere il presente?- gli domando -Semplicemente, pensare al futuro e fare progetti è un'idiozia- afferma- Se ti soffermi sul passato, non andrai mai avanti. Goditi il momento, dove tutt...