Give me a red lipstick

Chapter 6 - first lady topaz

Continuai a guardarla per minuti finché lei non si girò notando la mia espressione addolcita grazie alla vista di quel suo bel visino, immediatamente spostai lo sguardo altrove mentre le mie guance assumevano lo stesso colore del mio rossetto. Ero imbarazzata, e tanto.
Cercai di mantenere la calma e di assumere un atteggiamento abbastanza serio per non farle capire cosa provavo ogni volta che lei mi rivolgeva uno sguardo o, nel migliore dei modi, mi salutava.

Accavallai le gambe fingendo di star guardando il panorama che stava alla mia sinistra e feci qualche sorso della mia cherryl cola.

La ragazza dai capelli rosa si alzò e si avvicinò tenendo tra le mani la sua bevanda.

<<Ma non mi dire, cherry cola per Cheryl Bombshell...>>

Mi girai verso di lei e la scrutai per poi allontanare la cannuccia dalle mie labbra con le dita.

<<Che vuoi?>> le chiesi in modo scontroso.

Scusami Tee-Tee.

La ragazza sospirò per poi guardarmi con un sorrisetto stampato sul viso.

<<Nulla, ti ho vista qui da sola e pensavo di tenerti compagnia.>>

Il mio cuore iniziò ad impazzire.

<<Quindi...posso sedermi?>>

Mi spostai di qualche centimetro per farle spazio.

<<Prego, accomodati pure..>> dissi appoggiando la cherry cola sul tavolino.

Antoinette Topaz, puoi sederti vicino a me.
Perché sei quella persona che mi tiene viva ogni giorno e sei colei che mi nutre con dei piccoli gesti d'amore come il tuo sguardo posato sul mio corpo, come i sorrisi che mi rivolgi e come sistemi i tuoi capelli quando raramente ti specchi. Come stai facendo ora con quel bicchiere.

La ragazza dai capelli rosa prese posto e sorrisi leggermente alla vista della mia bambina giocare con quel contenitore di vetro come se fosse il suo specchio magico.

<<Gusti raffinati..>> disse indicando con il capo la mia cherry cola.

<<Bien sûr.>> dissi nascondendo un sorriso.

Continuai a fissarla per svariati minuti finché il mio cuore non decise di prendere in mano la situazione.

<<Come mai sei qui?>> chiesi guardando le sue labbra per poi spostare lo sguardo sui suoi occhi.

Lei si girò per poi guardarmi con fare sorpreso.

<<Cheryl Blossom che si interessa di me? Wow..>> inarcò un sopracciglio per poi ridacchiare.

Le sorrisi dolcemente e cavolo, quanto la volevo tutta per me.

<<Beh i-io..>>

Purtroppo venni interrotta dalla voce di uno di quei trogloditi dei Serpents.

Quindi non sei da sola...

<<Topaz..>> disse un ragazzo alto avvicinandosi.

Antoinette si girò verso di lui.

<<Che c'è Sweet Pea?>>

<<Elizabeth ha chiesto se sei impegnata con il tuo ragazzo al momento.>>

Il mio cuore, potei sentire uno di quei rumori di quando una cosa si frantuma per via di un certo tipo di pressione.
La mia Antoinette era fidanzata con un ragazzo, quindi la ragazza con la quale si teneva per mano non era la sua compagna...forse un'amica o comunque una persona a cui teneva.

<<Sisi, dille che sono impegnatissima al momento..>> disse la ragazza dai capelli rosa per poi ridacchiare.

Non riuscii a capire il tono ironico di quella frase, che cosa stava cercando di fare?

<<Va bene, Topaz..>> enunciò il ragazzo per poi allontanarsi andando ad ordinare una birra media.

Guardai Antoinette negli occhi.

<<Q-quindi hai un ragazzo?>>

<<Beh, la situazione è un po' difficile...ma lo mollerò.>>

La mia Tee-Tee era preoccupata, qualcosa non stava andando bene.

<<Come mai?>>

<<Detto sinceramente, preferisco altro..>> sorrise guardandomi negli occhi.

<<A-altro?>> le chiesi fingendomi ingenua.

Lei annuì e giurai di aver notato il suo sguardo alternarsi tra i miei occhi e le mie labbra. Non riesco a crederci. Antoinette...

<<Ti andrebbe di fare una passeggiata notturna con me?>> mi guardò la serpent con occhi speranzosa.

<<Certamente..>> dissi sicura di me e la guardai dolcemente, poi presi la mia cherry cola per fare qualche sorso.

<<Posso assaggiare?>>

Arrossii leggermente e la guardai.

Voleva veramente assaggiare la mia bevanda? Cavolo Topaz, mi sorprendi.

Le avvicinai il mio drink, lei prese la cannuccia per poi prosciugare la mia risorsa zuccherata alla ciliegia.

<<È davvero buona..>> affermò la ragazza dai capelli rosa.

<<Era davvero buona..>> dissi ridacchiando leggermente.

Antoinette sospirò felice, nella stanza si era creata una certa aria romantica.
Lei mi guardava ed io guardavo lei, volevo sapere cosa nascondeva e il motivo per cui continuava a fissarmi come se fossi la cosa più bella che abbia mai visto...ma nel dubbio, lo sono lo stesso. Non troverà mai nessun'altra più bella di me.

<<Allora, questa passeggiata?>> mi alzai sistemandomi i capelli.

La mia Tee-Tee si alzò per poi porgermi la mano, la guardai per qualche istante. Lo faccio? Ne sono sicura? Sì, certo che ne sono sicura. Io provo qualcosa per lei e ho bisogno del suo amore, quindi questo è il passo che devo assolutamente fare. Magari stasera accadrà un qualcosa di inaspettato, ma inutile pensarci su...non sono mica in un film.

Afferrai la sua mano e la trascinai fuori dal Dear Irving.
Le strade erano illuminate dalla luce dei lampioni, si potevano intravedere dei barboni nei vicoli, i taxi che passavano ad alta velocità e che schizzavano di qua e di là per colpa delle pozzanghere sull'asfalto.
C'era odore di umidità e, alzando lo sguardo, potevo vedere le nuvole muoversi piano piano. Quella scena mi ricordava lo zucchero filato che, dopo esser venuto a contatto con l'acqua, iniziava a sciogliersi non lasciando neanche una traccia. E così fecero le nuvole proprio mentre io e Antoinette camminavano mano nella mano dirigendoci verso Central Park.
Già da lontano potevo notare le foglioline degli alberi muoversi liberamente, sembravano danzare con il vento.
Sentii un brivido percorrermi la schiena mentre guardavo la serpent, era affascinata dal quel quadretto che si era formato davanti ai nostri occhi.
Tutto sembrava un dipinto, ed io e Antoinette eravamo i soggetti in primo piano mentre, in secondo piano, c'erano le vetrine con le luci neon dei negozi ormai chiusi e un gattino nero con gli occhi azzurri che attraversava la strada tranquillamente.

Arrivate lì indicai alla mia bambina una panchina su cui sederci.