Lasciateci stare.

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Il trenino era nel piccolo parco dove c'erano delle giostre, e mi andai a sedere sull'altalena dondolandomi leggermente. Rimasi lì per un tempo indefinito, a me sembrò tanto ma è possibile che non sia stata neanche mezz'ora. Non volevo tornare dagli altri al campetto, nè andare in piscina, nè tornare alla mia stanza. Tutto quello significava stare con altre persone e non ne avevo voglia, volevo stare un po' da sola. Mi sentivo strana, mi faceva piacere rendere felice Jenny con quei piccoli gesti, ma al tempo stesso mi sentivo come se lo stessi prendendo in giro. Io non lo amavo, gli stavo facendo un piacere, sapevo che lui voleva che quei giorni non finissero mai ma io volevo solo tornare a casa in quel momento. Il sapore della sua saliva era piuttosto insopportabile ed ero seriamente tentata ad andare al bar a prendermi qualcosa per non pensarci. Stavo effettivamente per farlo quando dal nulla spunta Star che si va a mettere subito nell'altalena a fianco alla mia. 

"Ciao! Che stai facendo qua da sola? Dov'è Jenny? Vi stavamo cercando." Mi disse lei

"Eh? No è andato a fare la doccia, è un po' tardi in effetti, dovremmo tornare in camera" dissi facendo il sorriso più falso del mondo e sperando di essere convincente

"Nooo tu ora mi dici cosa avete fatto!" (Ora capite perché non avevo intenzione di tornare da lei?)

"Ma no, sai, siamo stati un po' insieme"

"Da soli" calcò tantissimo su questa frase e credo che divenni un peperone nel sentirla fare queste frecciatine.

"Dai su, sono cose tra me e lui, lascia perdere" cercai di liquidarla, questa storia stava diventando insopportabile, non ne potevo più. Lei in tutta risposta mi guardò in modo molto strano che decisi di ignorare spontaneamente.

"Io vado in camera che mi devo lavare. Tu vieni?" Dissi alzandomi. Lei mi seguì a ruota e non so per quale grazia divina stette zitta lungo il tragitto. Forse si stava solo preparando a quella sera.

Infatti quella volta stettimo sotto il gazebo della piscina a giocare a obbligo o verità. Pensavo che le cose si fossero un po' calmate, ma quando scelsi obbligo e Star mi costrinse a dare un bacio a Jenny capii che ero stata una deficiente. Guardai Jenny che fece uno sguardo che giuro non riuscii a sostenere, ma se avessi detto di no avrei destato sospetti quindi diedi un semplice bacio a stampo veloce a Jenny e non lo guardai più. Che imbarazzo, non mi sentivo affatto a mio agio nella situazione. Anche perché iniziò a degenerare e Star chiese anche a mio fratello cosa ne pensasse del mio nuovo fidanzato, a mo' di sfottò. Non la sopportavo più. Fortunatamente Markus mandò me e Jenny a fare un giro da soli e ciò mi sollevò: non era il massimo, ma sempre meglio di stare con gli altri a fare quel gioco idiota. 

Camminammo insieme per una cosa come 5 cm di distanza l'uno dall'altra e io lo guardavo, mi sembrava molto imbarazzato, almeno quanto me e indeciso su come comportarsi.  Non posso biasimarlo, molto probabilmente non sapeva come comportarsi in quella circostanza, quindi decisi di smuoverlo io. Scherzando, dissi:"Ma perché stasera non mi stai cagando proprio?"

Lui mi guardò sbigottito, giustamente non si aspettava una reazione del genere da parte mia. "Beh.." disse un po' incerto. "Ho pensato che ti desse fastidio.. sai, a me non farebbe proprio piacere se un ragazzo si comportasse da fidanzato nei miei confronti"

"Ma va" dissi io e mi cinsi col suo braccio. "Ti ho detto che per questa settimana siamo fidanzati" apprezzai molto questo suo pensiero, ma a essere sincera conoscevo troppo bene mia cugina e sapevo che molto probabilmente c'era qualcuno a spiarci. In quel momento è più probabile che feci quel gesto per la paura più che per lui. 

"Farò finta che tu sia una ragazza" dissi infine. Effettivamente pensandoci suona molto male come frase e non credo che sia il massimo del complimento, ma lui non disse nulla quindi la diamo per buona. 

Tornammo al trenino e ci sedemmo nel nostro ormai solito posto e stettimo insieme per tutto il resto della serata. Alla fine stetti abbastanza bene e mi divertii quando per farci un po' di luce usammo la sua torcia ma puntualmente si scaricava e dovevamo stare lì ogni due per tre a ricaricarla per non stare totalmente al buio, o che non so quante volte abbiamo beccato Star e gli altri che cercavano di vedere qualcosa dalle finestre del trenino. 

Probabilmente in quel momento ancora non sapevo che piega avrebbe presto questa storia così assurda.


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