La sera delle lacrime.

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La mattina successiva, sotto suggerimento degli altri, andammo tutti in piscina. Io e Star avevamo ormai abbandonato il mare, per fortuna. Un giorno in quella stessa vacanza avevamo perso l'ultima navetta prima dell'ora di pranzo e siamo dovute restare là fino alla 3 del pomeriggio ad aspettare, non vi dico. Quindi andare in piscina era molto più pratico e semplice, inoltre il mare non era neanche bello quindi non ne valeva nemmeno la pena.

I cugini di Jenny si divertivano ad appendersi a lui e a farsi trascinare per la piscina sulle sue spalle, era una scena buffa e sembrava molto divertente. Mi sarebbe piaciuto andare a giocare ma: 1 all'epoca non avevo confidenza con i cugini di Jenny, 2 non toccavo Jenny più del minimo indispensabile. Iniziavo a essere stanca del nostro contatto fisico, non era niente di esagerato ma per me era già tanto, mi continuavo a ripetere che toccava resistere solo un altro po', ma piano piano iniziai a distanziarmi dal contatto con Jenny. Ironia della sorte, quella sarebbe stata la serata con più contatto fisico della vacanza.

Penso che lui si accorse del fatto che non ero a mio agio, in realtà non lo sono mai stata, ma che stava iniziando a venire fuori il fatto che non stessi bene in quella situazione. Allora mi portò nel trenino e mi chiese se fosse tutto apposto. Io ovviamente ho fatto la parte di chi stava bene, ma si accorse che non gli stavo dicendo la verità e insistette nel farmi confessare cosa ci fosse che non andava.

All'inizio ero titubante, non sono il tipo di persona che appena conosce qualcuno racconta la storia della sua vita, ma non so perché mi sentivo al sicuro nel raccontargli tutto ciò che mi frullava per la testa in quel periodo. Non so onestamente che incantesimo mi abbia fatto, ma iniziai a raccontargli alcuni miei fatti privati, come il rapporto con i miei, la mia paura nell'essere apertamente gay, il mio cuore spezzato per una ragazza davvero stronza... In quel periodo ero appena uscita dalle scuole medie e per tutti gli anni avevo avuto una cotta stratosferica per una ragazza, la prima cotta per una ragazza. Ho vissuto i miei anni delle medie nella confusione di capire quale fosse il mio orientamento sessuale, e credetemi, è un'esperienza che segna. Tutte le persone attorno a me provavano attrazione per persone del sesso opposto e la consapevolezza di voler avere una relazione romantica con qualcuno del mio stesso sesso mi mise seriamente in crisi. Per un periodo mi sono sentita sbagliata, per un altro periodo un pesce fuor d'acqua, il tutto coronato dal fatto che la ragazza in questione mi trattava davvero male. Non mi insultava, ma approfittava del fatto che il 200% del mio tempo lo dedicavo a lei e alle sue esigenze, ero talmente cotta che ignoravo il fatto che se non le servissi mi trattava da schifo. Io credo che lei abbia capito benissimo che provavo qualcosa per lei, ma semplicemente ne traeva il vantaggio che voleva. E io soffrivo come una deficiente appresso a lei e passavo pomeriggi e serate intere a piangere per una persona del genere.

"Sono stata così stupida... ho dato troppa importanza ad una persona che non meritava niente da me, ma comunque continuavo ad andarci dietro e a fare quello che voleva facessi... sono stata io la deficiente ad averci dato importanza" dissi alla fine del mio sfogo. Stavo per parlare ancora ma venni bruscamente interrotta da Jenny che mi disse un secco "smettila! Non dire più cose del genere!" Sussultai. Non aveva urlato, ma il suo tono era deciso, la fermezza con cui aveva pronunciato quelle parole quasi mi aveva spaventato, non mi aspettavo una reazione simile da parte sua. Poi continuò:

"Se lei non è stato in grado di apprezzarti il problema non è tuo! Tu hai rinunciato alla tua ultima settimana di vacanza per assecondare i sentimenti di un povero cretino che a malapena conosci solo perché ti sembra una brava persona, ma hai idea di cosa voglia dire per me una cosa del genere?! Rimpiango il giorno che sono nato solo per non essere nato femmina per poterti stringere a me, sentirti mia per davvero, dirti che... che ti amo, e ti amo pur sapendo che non ci sarà mai un "noi", ma non mi importa perché tu, tu sei fantastica."

Queste parole mi lasciarono a bocca aperta, non sapevo, non avevo capito che i suoi sentimenti arrivassero fino a quel punto e non c'era mai stata neanche una persona che mi avesse mai detto neanche la metà delle sue parole. Rimasi immobile per alcuni minuti, ciò che aveva detto mi aveva.. colpito. Iniziai a provare un misto di emozioni che non saprei definire, fatto sta che mi commossi, in un modo che non sarebbe accaduto mai più. Scoppiai a piangere, non so definire per quale motivo preciso stessi piangendo, in teoria inizialmente sarebbe stato per le sue parole, che mi avevano colpito così tanto da farmi commuovere, ma nei momenti successivi si aggiunsero ulteriori motivi, tra cui il senso di colpa che era una costante si accentuò ancora di più, il pensare di non meritarmi ciò che aveva detto, l'avergli fatto pena.

Quando mi vide piangere evidentemente gli si era stretto il cuore e subito mi abbracciò, non mi piace piangere sulle spalle altrui, nè tantomeno mi piaceva farmi vedere piangere. Eppure non appena mi abbracciò mi aggrappai alle sue spalle e lo abbracciai anch'io. Stettimo così fino a quando non mi fui calmata, e, lo ammetto, penso che per la prima volta fu piacevole avere un contatto fisico da parte sua. 

A quel punto sapevo che stavo uno schifo, quindi presi la torcia e mi feci luce specchiandomi con la telecamera del telefono e cercai di sistemarmi alla bell'è meglio. Jenny mi guardò con aria interrogativa:"cosa.. cosa stai facendo?" Mi chiese, stranito.

"La ragazza." Risposi tranquillamente. 

Evidentemente non aveva capito cosa intendessi perché continuò a mormorare frasi a caso, quindi lo baciai. Non so perché l'Avevo fatto, è possibile fosse il mio modo per dimostrare la mia gratitudine verso di lui o per farlo stare zitto, non lo so, ma so per certo che quel bacio mi piacque. Probabilmente ero ancora influenzata dalle sue parole o forse è stato per l'atmosfera, ma in ogni caso quel bacio fu speciale. Dal punto di vista tecnico era ancora terrificante e durò un sacco di tempo, ma era come se stessimo comunicando i nostri sentimenti attroaverso il bacio. Probabilmente sarà strano, ma dò per buona questa interpretazione.

La prima parola che mi disse dopo questo bacio infinito, con le labbra intorpidite fu un sonoro "wow!", io Risi, in effetti non c'era modo migliore per descriverlo. Quel bacio sarà sempre uno dei più grandi misteri per me, non so spiegare cosa sia accaduto precisamente dentro di me, posso fare interpretazioni ma ciò che accadde quella sera lo saprà sempre e solo la me di quella sera di fine estate.

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