La fine dell'inizio.

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I problemi iniziarono già da quella notte. Ormai la presenza di Jenny iniziava a darmi seriamente fastidio, non era colpa sua, ma non ci potevo fare nulla. Quando andai a dormire, quella sera ma anche nelle notti precedenti avevo costantemente il suo odore addosso ed era una cosa che non reggevo più. Non solo lo sentivo tutta la giornata, ma poi anche alla sera ed era diventato insostenibile. A maggior ragione quella notte mi stava seriamente iniziando a dare sui nervi, non esagero.

Questa mia insofferenza determinò il definitivo crollo della facciata, in poche parole non non ne potevo più di fingere di essere la sua fidanzata e di assecondare i suoi sentimenti. Di questa cosa me ne pento tutt'ora, alla fine quello era l'ultimo giorno e dovevo fare solo un ultimo sforzo, ma evidentemente se avevo deciso di distaccarmi significa che ero arrivata al limite del limite, e mi dispiace.

La giornata fu tremenda, non mi godetti per niente il mio ultimo giorno di vacanza perché volevo tornare a casa, non ne potevo più di quel posto. Rinunciai anche all'ultimo bagno in piscina. Litigai con Star perché pretese di fare un falò in spiaggia e io mi opposi fermamente (tralasciamo l'impossibilità della cosa); non ero proprio dell'umore adatto a divertirmi.

Ciò si ripercosse anche alla sera quando io e Jenny andammo nel solito trenino. Credo che quella sera gli avrò detto tre parole in croce in tutto, tentò di baciarsi ma presto si accorse che non ero più disposta a sopportare ulteriormente la finzione. Penso che capì che ero stanca di quella messinscena. Io non parlai, o se lo feci fu solo per risposte molto brevi, lui mi diceva anche altre cose ma per la maggior parte del tempo fu abbracciato a me è mi diede baci sulla testa. Alla fine mi disse anche una frase, che non dimenticherò mai:"che disastro questa serata... doveva essere perfetta e invece, prima ho sbagliato a cantare, ora avrei voluto un ultimo bacio da te.."

Quelle parole mi strinsero il cuore, avrei voluto dargli ciò che desiderava, lo volevo davvero, ma mi sentivo svuotata, anche solo un ultimo bacio per me era troppo. Quindi l'ultima sera terminò così, tra lui che mi abbracciava e baciava e io che restavo immobile come una statua.

Il giorno dopo era il giorno della partenza e io e Jenny ci salutammo in un modo imbarazzatissimo e freddo. Non vedevo l'ora di tornare a casa e dimenticare questa storia.

Non sarebbe andato a buon fine, lui continuava a contattarmi sporadicamente e io gli rispondevo per cortesia, appendendolo appena potevo. Il resto di quell'anno inizialmente si prospettava felice: circa due settimane dopo il ritorno a casa mi fidanzai con una ragazza conosciuta quell'estate, iniziai il liceo e tutto sembrava andare liscio. Quell'anno feci anche coming out coi miei genitori; non fu il massimo ma neanche male come mi ero aspettata, quindi potevo dirmi soddisfatta.

Quello che si prospettava come un anno felice in realtà si rivelò essere il peggiore che io abbia mai vissuto. Iniziò a peggiorare proprio da gennaio, arrivando al suo culmine ad agosto, non mi soffermerò su ciò che è accaduto perché estraneo a questa storia, ma gli avvenimenti di quel terribile anno saranno destinati ad influenzare di molto la mia persona per gli anni a venire. In quel periodo, tra i pensieri che avevo per la testa quasi mi dimenticai di Jenny, e puntualmente si ripresentava con la scusa più stupida, come quando mi fece gli auguri di ferragosto, che fu la più esilarante.

Io credevo che quella settimana di vacanza sarebbe stata fine a se stessa, che dopo avrei potuto tranquillamente dimenticarmi di lui e lui avrebbe fatto lo stesso. Non fu così. Ritornammo, non per volontà mia ma per i miei fratelli che avevano apprezzato molto quella vacanza. Credo di averli odiati.

Appresi che sarei tornata all'Alessidamo che era giugno, stavo comprando le scarpe per il matrimonio di mio nonno che sarebbe avvenuto di li a breve e incontrammo un amico dei miei genitori. Parlando del più e del meno uscì fuori l'argomento e il "eeeh ti piacerebbe tornare". La sorella di questo signore era solita venire lì tutte le estati quando i figli erano piccoli, una volta cresciuti smisero di andarci e l'amico dei miei genitori mise a disposizione la stanza per noi. Allora realizzai che non sarei potuta scappare: controvoglia, sarei tornata quell'anno.

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