farò di meglio (presto)

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sono passati mesi, o forse anni.
eri ancora tu, almeno?
hai mai pensato a me dopo il nulla?
dopo il tuo silenzio che è finito con, il nulla, appunto.
eppure parlavi tanto
e iniziavi le frasi con la lettera minuscola, come chiunque ormai
e i messaggi vocali dove cantavi, dove ridevi
i video
e noi che flirtavamo,
e te
e io che ti davo per scontata
e tu che c'eri comunque,
e io che mi incazzavo per un niente
e tu che che facevi finta di niente,
te lo ricordi?
e quando mi dedicasti la canzone
già mi piaceva, il primo secondo, la prima nota suonata.
la mia condanna era già iniziata, però
era iniziata in una notte come un'altra
in un modo come un altro,
un'altra notte in bianco, come le successive
a chattare con te,
con te.
tu che mi davi il tuo tempo, io che all'inizio credevo di perderne,
perché anche tu saresti andata via, come tutti d'altronde,
io che non riuscivo ad aprirmi
e poi tu che all'improvviso ti chiudi,
e io che ancora oggi non ci capisco niente.
ma c'eri tu e i tuoi capelli strani e la tua voce dolce e tutto il resto,
e pensarci fa ancora male,
perché non ti ho ancora dimenticata.
dopo tutte queste persone,
tutti questi insulti e
queste bestemmie
che ti ho dedicato.
e adesso te lo scrivo qui perché di scriverti di nuovo non se ne parla,
e tu non lo leggerai perché non sai più chi sono,
ma tu sei ancora tu?
e io sono ancora io?
e in un altro universo esistono ancora un'altra me e un'altra te che fanno le videochiamate mentre camminano per strada?
e le foto al gatto sul tetto?
come sta tuo fratello?
e il fidanzato che hai conosciuto grazie a me? state ancora insieme?
magari sta leggendo lui, al posto tuo,
magari mi avete preso in giro tante volte
o forse, la più probabile, nessuno si ricorda di me.
quale è la più brutta?

stai bene? a scuola come va?
tutto bene in casa?
non lo voglio veramente sapere, non voglio neanche una risposta,
non è come l'ultima volta,
non ti voglio indietro.
voglio lasciarti indietro
perché pur inconsapevolmente mi stai tenendo ferma lì con te,
lì con la te che eri, la te che ricordo,
la te che mi disse quelle parole bellissime e quelle promesse convincenti, nonostante fossi molto insicura su un possibile noi,
e che poi si scordó di me,
sì, quella te.
quella te che comunque non detesto,
perché anche quella me ha sbagliato.
ma oggi voglio dirti una cosa che neanche l'ultima volta ho avuto il coraggio di dirti.
tu non sapevi amare, io non sapevo di amare.
non sapevo di amarti quando mi dicesti che provavi qualcosa, non sapevo di amarti quando ti dissi che ti amavo, o quando ti dissi che non ti amavo per niente.
non sapevo di averci perso la testa già il primo giorno, quando pensai che la nostra conoscenza sarebbe durata qualche giorno.
non sapevo, ma amavo già.
ho amato per mesi, quasi anni, in silenzio.
nel silenzio delle tue parole, nel silenzio del tuo silenzio.
nell'ombra della tua felicità che piano piano usciva fuori, della tua completezza.
la tua guarigione, ma non a causa mia.
ti ho amato ma senza dirtelo, perché non mi amavi.
ti ho amato vedendoti amare un altro.
ti ho amato e basta, anche senza aspettarti, anche senza pensarti.
e si sono fatte le tre, e mi sono fatta in tre, dividendomi tra la consapevolezza del mio amore, il tuo rifiuto silenzioso
e la voglia di cancellare tutto.
e probabilmente non lo immagini neanche, non sai quanto il mio sentimento sia stato forte.
ma tornammo ad essere amiche quando io volevo soltanto dire alle tue amiche dal "sei mia" facile, che loro non eri, che non eri di nessuno.
che eri un fiore, che andavi solo protetta.
e che un po' mia però ti sentivo, ma non andava detto.
ed eri bellissima, anche quando ci scherzavo su, anche quando non ti sentivi tale.
eri bellissima anche con i difetti che alle persone normalmente non piacciono, anche senza provarci, eri semplicemente splendente senza sforzarti.
ci fosse stata qualcosa che non mi piacesse, di te.
ci fosse stato un errore talmente imperdonabile dal portarmi a detestarti
e poi a dimenticarti, se solo ci fosse stato.
ma la vita non è stata clemente con me, e adesso sto scrivendo questo,
come la testa di cazzo che sono.
e so che qualcuno lo leggerà, qualcuno ci riderà su, forse a qualcuno verrà in mente qualcuno?
e so che non lo leggerai, ma diventerebbe ridicolo scriverti
e quindi lo dico su wattpad, perché Wattpad è stato complice di ogni mia cazzata, di ogni mia nuova amicizia iniziata e poi finita.
e nel nostro caso è stato complice del mio amore mai ricambiato e di te, di te e dei tuoi sorrisi stupidi ma consapevoli, dei tuoi ricci e delle nostre risate che aleggiano nel buio, ora.
però ci rido anch'io su, perché dopotutto è cringe.
perché dopotutto mi innamorerò di nuovo
e fa ancora più ridere,
perché soffrirò più di come ho sofferto con (o senza?) te,
perché è normale, perché a quanto pare ce l'ho scritto sul DNA,
ma farai sempre meno male,
spero,
e quando ascolterò la canzone che ti ho dedicato,
senza trovarmi d'accordo con il cantante,
allora saprò di avercela fatta,
di averti finalmente lasciata dove mi hai lasciato tu.
ma prima ho bisogno che tu sappia,
che se potessi,
tornerei in quella me,
per dirti,
che invece,
al contrario tuo,
io ti amavo.
che al contrario tuo,
con il mio amore,
potevo amare per due.
ma quella me non c'è più.
quella me che si spezzava ridendo per le cose più insignificanti
ha lasciato spazio alla me che se ride, ride perché è divertente, non perché una certa battuta esce da una certa mente.
perché tu hai preso la parte di me più bella, o forse te l'ho lasciata io di mia spontanea volontà,
ma tu l'hai lasciata lì,
la mia spensieratezza e la mia fiducia nell'umanità a galleggiare in un qualche ricordo sporco di gelato e acqua salata.
e di me che parlo di te con chiunque, e di te che ti lamenti della tua ex migliore amica.
e l'avrei dovuto capire prima
che valevi tanto, sì,
ma se non valevo altrettanto per te,
forse,
il mio amore non lo meritavi.
e tutt'ora non lo meriti, ma qualcuno lo meriterà
e ho finito di darti il mio amore e il mio sonno inutilmente, quindi adesso andrò a dormire sperando di sognare una me che ama più sé stessa e meno sconosciute un po' carine e un po' confuse.

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