Giunse finalmente il momento tanto atteso, l'ultima campanella. Tutti gli studenti non persero tempo e con le borse già pronte in spalla, uscirono dalle classi, i corridoi si riempirono. C'era un gran frastuono, tutte le voci si sovrastano tra loro. Taehyung camminava negli angoli delle "file" di ragazzi, riusciva ad avere un passo più fluido senza rischiare di inciampare o scontrarsi con qualcuno. Superato l'ingresso, si fece da parte lasciando passare tutti i ragazzi, non sarebbe riuscito a passare, sembravano degli animali.
"Saggia decisione." pensò.
Jeongguk camminava tranquillo per i corridoi insieme ai suoi amici.
Discutevano dell'ultima lezione.
«Credo di essermi mezzo addormentato all'ultima parte. Non me ne sbatte un cazzo.» sbraitò Jimin. Odiava chimica e il professore se la prendeva spesso con lui, era davvero stronzo. Spesso finiva fuori dalla classe per un semplice starnuto; probabilmente iniziò a prendere di mira Jimin, dopo che gli diede uno schiaffo per avergli toccato il culo quando erano da soli. Jimin non era stupido e nemmeno un santo ma quello che fece il professore lo trovò di pessimo gusto. Non fu divertente.
«Piuttosto, domani esce l'elenco. Cosa vi aspettate?» chiese Seokjin guardando gli amici.
Arrivarono all'ingresso, scesero i gradini e si fermarono per fumare.
«Sinceramente non mi aspetto niente, non ricordo nemmeno quanti crediti ho. Non azzardo ipotesi.» detto ciò, Namjoon si accese la sigaretta che teneva stretta tra le labbra.
Yoongi concordò con l'amico, poiché, nemmeno lui ricordava il totale dei crediti che aveva, sia perchè non si aspettava niente e nessuno di particolare.Taehyung, che era rimasto vicino alla panchina di fronte all'ingresso, si ritrovò a parlare con il compagno di classe di quella stessa mattina. Non erano amici, però si trovavano spesso ad aiutarsi a vicenda, mai niente di personale. Approfittarono di quel momento per discutere di un progetto per un corso, alla quale volevano partecipare entrambi.
« Si, possiamo farlo martedì, abbiamo un'ora libera mi sembra, possiamo andare nell'aula di informatica.» Taehyung sorrise annuendo alle parole del compagno, così prese il cellulare e gli fece vedere una parte iniziale del progetto.
«Te lo mando questo pomeriggio, poi ti condivido il file così puoi, eventualmente, correggere o aggiungere delle cose.»
Due occhi tinti di un rosso sangue intenso erano puntati su Taehyung.
Gelosia? Era questo quello che stava provando Jeongguk? Non lo conosceva nemmeno e già sentiva il diritto di essere geloso. Il suo respiro si fece pesante, intrappolò il proprio labbro inferiore stretto tra i denti, iniziò a sentire il calore che pervase il suo corpo, rigido come un tronco. Taehyung non se ne accorse; fin quando non rimase solo. Alzò lo sguardo scontrandosi finalmente quegli occhi rossi.
Gli vennero i brividi, fremette quasi. Ma per cosa?
Timore. Mai, aveva visto uno sguardo così, lo sguardo di un Alpha. C'era attrazione tra i due, quei secondi, che passavano velocemente, tramutandosi così in minuti, non facevano altro che peggiorare la situazione. Taehyung era sempre stato indifferente a tutti, che lo trattassero male, che lo guardassero, non reagiva mai, era timido non stupido. Jeongguk non aveva la minima intenzione di distogliere lo sguardo, era divertente e frustrante allo stesso tempo.
Ormai esausto della tensione, Taehyung, fece un passo verso di lui e proferì:
«Hai bisogno di qualcosa?» fu molto tranquillo nel porgli la domanda ma dentro, stava morendo. "Che cazzo fai Taehyung?!" quel ragazzo gli aveva sempre provocato paura, lo vedeva sempre a scuola e si era ripromesso di farsi sempre e comunque i cazzi suoi. Aveva deciso addirittura di sfidarlo, ma Jeongguk non aspettava altro era esattamente quello che voleva.
Jeongguk curvò un angolo delle labbra all'insù, assunse un mezzo ghigno e avanzò verso di lui. Taehyung rimase al suo posto, non aveva intenzione di mostrarsi debole o anche solo di mostrare che sotto sotto, era intimorito. Jeongguk sapeva come mantenere la propria fama sociale; stronzo, a volte spaventoso, ma terribilmente affascinante.
Taehyung continuò a mantenere il contatto visivo con il maggiore, che in poche falcate, gli si parò di fronte, si abbassò di poco, reggendosi con i palmi sulle ginocchia, arrivando a qualche centimetro dal viso del minore, finirono con i visi così vicini, che l'uno potè sentire il respiro dell'altro. «Come scusa?» chiese Jeongguk, soffiò quelle parole vicino alle sue labbra assottigliando lo sguardo, i suoi occhi non smisero di brillare, come due rubini illuminati da un raggio lunare.
«Ho chiesto... hai bisogno di qualcosa? Mi stai fissando da un po...» disse, lo disse in un modo così leggero che parve quasi un sussurro. Quegli occhi, bellissimi. Fu questo il pensiero di Taehyung, non poteva negarlo, ma era davvero confuso, tanti pensieri giravano per la sua mente. Che cosa voleva? Perché è così vicino?
"Perchè non mi dispiace?"
Jeongguk non faceva mai niente senza una motivazione ben precisa, aveva uno scopo.
«È un problema se ti guardo?» quanto poteva essere sfrontato? La sua voce, calda e seducente, fece venire i brividi al minore. Brezza oceanica. Il profumo delizioso aleggiava nuovamente nell'aria, era così suadente Jeongguk non ne rimase indifferente, le sue narici vennero invase da quell'aroma e Taehyung non si rese conto che i suoi feromoni, uscirono incontrollati.
Quel ragazzo, quel fottuto ragazzo lo mandava in confusione. Non poteva essere assolutamente un Alpha, era impossibile e tanto meno un Beta. Jeongguk aveva frequentato tanti Beta, era un insaziabile puttaniere e mai, mai sentì un profumo così dolce. Riuscì a vedere in lui un lato remissivo e qualcosa dentro di lui continuava a crescere, voleva sottometterlo. Ai suoi occhi, Taehyung, indifeso, senza dubbio tenero e fu proprio quella tenerezza a colpire Jeongguk, più lo guardava, più la sua mente gli presentava degli scenari tutt'altro che puri.
«Devo... andare.»Taehyung proferì quelle parole, ma senza metterle in atto. Lo disse ma non mosse un muscolo, fu troppo ammaliato da chi aveva di fronte. Anche lui iniziò a sentire un profumo intenso, che diventò più forte poco dopo, Jeongguk lo stava facendo apposta, voleva che fosse lui il primo a cedere dei due.«Ah si? Di già?» Jeongguk tornò composto in posizione eretta, sovrastando il più piccolo con la propria figura. Volle rompere ogni schema e fu proprio lui il primo a cedere.
Successe tutto così in fretta che Taehyung pensava stesse vivendo un'assurda realtà parallela. Jeongguk afferrò Taehyung per i fianchi tirandolo contro il proprio corpo, nascose il viso nell'incavo del suo collo inspirando a fondo quel profumo così inebriante. Gli afferrò i capelli all'improvviso, ma tenne una presa debole, avvicinò le labbra al suo orecchio e sussurrò:
«Tu mi incuriosisci parecchio.»
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You're Mine ᵏᵒᵒᵏᵛ
Fanfiction- IN CORSO - 𝘜𝘯 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘭𝘪𝘤𝘦 𝘵𝘰𝘤𝘤𝘰, 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘨𝘶𝘢𝘳𝘥𝘰. 𝘗𝘰𝘴𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘦 𝘮𝘪𝘯𝘪𝘮𝘦 𝘤𝘰𝘴𝘦, 𝘴𝘷𝘦𝘨𝘭𝘪𝘢𝘳𝘦 𝘥𝘦𝘨𝘭𝘪 𝘪𝘴𝘵𝘪𝘯𝘵𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘪 𝘳𝘦𝘱𝘳𝘦𝘴𝘴𝘪 𝘢 𝘭𝘶𝘯𝘨𝘰, 𝘰 𝘢𝘥𝘥𝘪𝘳𝘪𝘵𝘵�...