Canto III "L'urlo di Polissena"

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Un po' più semplice, come promesso (anche se in ritardo!).

1.

Perso della sorpresa 'l vantaggio, 10

dopo ch'Achille s'era scostato 10

dal furente e imbufalito armeggio 10

della biga che l'avea puntato, 10

violaceo sembrava 'l real lignaggio 10

quando sotto le tempie pulsato 10

avea a rimbombar preso 'l teucro ardore; 11


Troilo furioso vedea sol rosse ore, 11

Squadrava 'l pelide al volto e al corpo 10

Nudandolo fra sé della gloria 10

Al fin di non apparire torpo 10

Dinnanzi alla fama e d'ei la storia; 10

d'Achille 'l guardo parea un succorpo, 10

sì ch'intra 'l guardo n'ardea vittoria: 10


ogni volta, infatti, che con vigore 11

dei due gli sguardi s'incrociavano, 10

il pelide abbassava l'occhiata 10

mentre i teucri intenti s'alzavano 10

presagendo in libera picchiata 10

i brutal pensieri del teucro onore. 11

2.

Il piè veloce si rifiutava 10

D'armarsi e battersi contro l'uomo; 10

sapea in cor suo che lo detestava, 10

ma gli deglutia d'Adamo 'l pomo 10

quando nella mente lo fracassava 10

l'idea sola di perder il dromo

ch'ella fu e era nell'acque sue torpide: 11


com'il vento, infatti, facile umide 11

le sabbie d'ogni spiaggia danneggia, 10

sì apparso all'eroe sarebbe stato 10

vincer Troilo e ciò ch'ancor osteggia, 10

ma come potea or ch'a sé legato 10

lo sentia parente in ogni reggia, 10

ogni piazza, ogni duomo e ogni suo iato? 10


Certo era che dal collo le tumide 11

minacce si gonfiavano a stenti 10

non numerose, e Achille non sapea 10

procrastinar a lungo gli istinti 10

che l'offesa suscitava et ardea:

arduo era seguir le gesta tiepide. 11

3.

D'improvviso scosse l'avversario 10

il capo e alla riscossa si mosse,

come in balìa del più irto calvario

fugge l'imbelle con gote rosse,

sì s'agitò d'Ettore 'l vicario

correndo erto fra l'umane fosse

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