3 Sofia

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Non posso crederci, come è potuto accadere? Stava pensando a lei? Gli manca? Lei era meglio di me? Be' io e lui non stiamo insieme... Però ci stiamo frequentando...  Chiamo Anna e la ringrazio di avermi coperto per la millesima volta, è sempre disponibile anche se a volte è un po' pesante e questa cosa mi irrita. Mentre sto camminando per andare a casa, vedo Paolo con in mano una sigaretta...  È il tipico "cattivo ragazzo", è più grande di me di circa quattro anni; però è davvero bello e intelligente. Si avvicina verso di me. 

<<Ciao Rossi, tutto bene?>> mi dice.

<< Non mi lamento, tu?>> 

<<Tutto bene, vuoi fare un tiro?>>

Cosa? Assolutamente no. Non devo farmi condizionare... Il fumo mi ha sempre fatto schifo, perché mai dovrei provare? Non avrebbe senso; anche se non mi dispiacerebbe ... Molte persone,almeno una volta nella loro vita, hanno provato almeno un tiro... Meglio di no, non voglio trascinarmi in un vortice, dove probabilmente, non ne potrei uscire in buone condizioni.

<< No, grazie, sai che odio il fumo.>> 

<<Okay.>>

Wow, pensavo che avrebbe insistito e invece non l'ha fatto... Oggi mi sembra più strano del solito. Be' non siamo grandi amici, ma ci conosciamo perché ci siamo incontrati a casa di Arianna. Quella ragazza conosce metà scuola praticamente. Paolo si avvicina e mi prende per mano... Mi sta trascinando da qualche parte, a me sconosciuta.  

<< Dove siamo?>> dico, ignara di quello che starà per succedere. 

<< Tu non preoccuparti Rossi, andrà tutto bene.>>

<<C-cosa stai dicendo? Dove cazzo stiamo andando?>>

<<Ah, Riccardo non ti ha mai detto che sei pesante? Sta' zitta e seguimi.>> 

Siamo in una stanza buia, non capisco. C'è davvero tanto silenzio e questa cosa è davvero preoccupante. 

<<SORPRESA!!>> urlano alcuni miei amici e delle persone che non ho mai visto prima. <<Buon compleanno>>, aggiungono. Ad un certo punto vedo Anna arrivare, questa cosa mi rassicura davvero tanto. 

<<Sofi, ti piace la festa? Non per vantarmi, ma ho organizzato tutto io!>>

Il mio compleanno, come ho potuto dimenticarmene? Effettivamente non ricordo né  cosa sia successo ieri sera né il perché io mi sono svegliata a casa di Riccardo... Non ci sentiamo da quando sono andata via. E se avesse sbagliato davvero a chiamarmi? Ma io non lo chiamerei mai con il nome del mio ex, Edoardo.

<<Sì, ma non dovevi!>>

<<Adesso arriva il pezzo forte baby>>

Non sto capendo, che succede? Cosa succederà? Qualcuno apre la porta della stanza in cui siamo, e quel "qualcuno" è Riccardo; spero che non fosse questo il "pezzo forte" di cui parlava Anna.

Riccardo non è solo, con lui ci sono: Tommaso, Daniele e un ragazzo che non conosco .

Probabilmente Anna non era a conoscenza della mia "lite" con Riccardo. Accidenti, quanto mi piace.  È davvero bello: ha una camicia, dei jeans e delle scarpe davvero orribili, ma se gli piacciono, che le metta pure. Con quella camicia è davvero stupendo, ma non può semplicemente indossare una camicia e venire alla mia festa a sorpresa per farsi perdonare. Sono consapevole che non è successo nulla di grave, però non doveva chiamarmi col nome della sua ex; che, a dire il vero, non è esattamente la sua ex ragazza, lui è stato con lei solo per farsi figo. E se lo facesse anche con me? Non voglio essere una qualunque, non voglio essere una botta e via. Ma cosa sto dicendo? Non stiamo insieme, non posso pretendere che non voglia semplicemente usarmi, che non voglia dimostrare agli altri che riesce ad attirare l'attenzione delle ragazze... Ma perché dovrebbe dimostrare ciò proprio con me? Voglio dire, io non sono una bella ragazza: non sono il tipo di persona con un fisico perfetto, capelli sempre a posto, un bel modo di vestire, sempre tutto nel migliori dei modi. Assolutamente no. Ho i capelli lunghi, mossi e mal messi, sempre in disordine; per non parlare del mio modo di vestire, abbastanza trasandato e sciatto. Forse dovrei cambiare qualcosa... E la prima cosa da fare è smettere di frequentare Riccardo e gente come lui. 

<<Ciao Sof >> mi dice quel ragazzo che mi fa impazzire da circa un mese. 

<<Ciao.>> Ribatto freddamente.

<<Ascolta possiamo parlare?>>

<<Dai, sentiamo>>

<<Possibilmente in privato>> mi prende per un braccio e mi porta fuori. Perfetto, sta piovendo a dirotto, spero di finire  in fretta.

<<Sof, lo so ho sbagliato, ma non credi di esserti praticamente infuriata per niente? Voglio dire, se tu mi chiamassi Edoardo per sbaglio non mi incazzerei di certo, anzi, mi farei una risata. Quindi smettiamola e torniamo come prima per favore non voglio fare il bambino, ma per favore aggiustiamo le cose. Per continuare la nostra... Qualunque cosa essa sia.>>

<<Ma stai parlando seriamente? Io non mi sono certo incaz->> -mi interrompo subito- <<arrabbiata perché mi hai chiamata con un altro nome, ma perché mi hai chiamata con il suo nome. Lei è stata la tua ex ragazza, se così si può definire, visto che tu sei talmente egoista da far illudere una ragazza solo per dimostrare ai tuoi amici che puoi fare il figo. Questa cosa è assolutamente assurda. Quindi adesso chiudiamo la discussione e torniamo dentro che sta per piovere. Anzi, sarebbe meglio che tu te ne andassi via, è il mio compleanno e decido io chi voglio con me in questo giorno dei miei quindici anni. Vattene e ci vediamo a scuola.

<<Okay, se è questo che vuoi... >> mi dice, ma wow, pensavo avesse contestato almeno un po', pensavo che ci tenesse a stare con me nel giorno del mio compleanno, e invece mi ha risposto con un semplice "okay". Be' forse me la sono cercata, sono stata abbastanza maleducata con lui, non l'ho trattato nel migliore dei modi, ma se lo meritava. Torno dentro e lui se ne va. Tommaso si dirige verso di me.

<<Balliamo?>> Mi dice con un sorriso.

<<Perché no!>> 

Cominciamo a ballare a parlare del più e del meno. Wow, è un ragazzo davvero simpatico e gentile, e alto aggiungerei. Ha dei capelli davvero perfetti, castani e luminosi.

Anna mette una canzone lenta, quanto vorrei che Riccardo la ballasse qui con me. Tommaso mi prende per i fianchi e mi avvicina a sé. Cosa sta succedendo? Mi sta baciando? Ma cosa sta succedendo a me invece. Ho soltanto quindici anni e da quando conosco Riccardo sono cambiata davvero tanto. Non mi riconosco più. Tommaso, però mi fa sentire come se fossi a casa. Poco dopo entra Riccardo e mi vede praticamente attaccata al suo migliore amico e ho appena realizzato cosa ho fatto. Sono una persona orribile, ma io e Riccardo non stiamo insieme, non mi ha mai detto un "ti amo", tranne quando era ubriaco, ma mi ha detto di dimenticare qualsiasi cosa fosse successo quella sera. Devo smetterla. Devo cambiare.

<<Che cazzo stai facendo Tommaso, scrollati da lei.>> dice in un tono molto arrabbiato, ma ha gli occhi lucidi e rossi.

<<Riccardo, cos'hai agli occhi? Hai bevuto per caso?>>

<<Tu levati dalle palle, non sono fatti tuoi se bevo o meno per colpa tua. Io non posso chiamarti per sbaglio col nome della mia ex, ma tu puoi saltare addosso al mio miglior amico. Grazie.>>

<<Okay adesso ho sbagliato io, ma d'altronde noi non stiamo insieme, quindi non possiamo vietarci le cose, cosa che non dovremmo fare nemmeno se fossimo fidanzati ma io intendo che non dovremmo compiere certe azioni se stessimo insieme.>>

Riccardo, non mi risponde e si avvicina a Tommaso e gli tira un pugno allo stomaco.

<<Brutto stronzo, ti avevo detto che per me questo giochino non poteva continuare perché  mi sono innamorato di lei, ma tu hai continuato.>>

Riccardo se ne va, tutti  gli invitati se ne vanno, io sto piangendo e Anna mi dice che aveva chiamato lei Riccardo per aggiustare le cose. AH. Che odio, fatevi i fatti propri. Io torno a casa mia, racconto a mia madre della festa a sorpresa e lei mi dice che ne era già al corrente, mi sdraio sul mio letto e continuano ad arrivarmi moltissimi messaggi da: Riccardo, Tommaso, Daniele, Samuele e Anna. Non rispondo a nessuno e mi addormento.


Angolo autrice: 

vi sta piacendo la storia, spero di sì! Ci vediamo tra una settimana con un altro capitolo.

un bacio,

Katy.


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