5 Riccardo

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Non posso crederci, non può essere lei. Non la vedo da circa un anno, ma devo dire che è davvero mal messa.

<<Richi!>> mi dice questa donna, che a quanto pare, è colei che mi ha messo al mondo. Non mi piace definirla madre, perché non si è comportata come tale. Dopo tutto quello che ha fatto, non può riapparire a distanza di un anno in questo modo.

<<Da quanto sei tornata? E soprattutto perché non sei venuta da me e papà per avvisarci che... be', saresti venuta.>>

<<Perché non mi sento in dovere di dirvelo, io sono una donna indipendente, soprattutto dopo che tuo padre ha chiesto il divorzio.>>

<<Cosa? Il divorzio? E tu hai accettato?>> Wow, i miei fino ad adesso sono stati separati, ma risultano ancora sposati, ma al pensiero che verranno divisi anche formalmente, mi fa venire i brividi. Be', per la versione che mi ha raccontato mio padre, sembra che mia madre l'abbia fatta grossa; tuttavia non ho mai sentito la versione di quest'ultima...

<<Sì, ho accettato. D'altronde lo voglio anch'io, abbiamo sbagliato entrambi -non c'è alcun dubbio- ma lui l'ha fatto più di me. Io non so cosa ti abbia raccontato, ma non mi importa, adesso che ti ho rivisto, direi che sei cambiato parecchio! E questa fanciulla che tieni per mano? Chi è? La tua ragazza?>> Mi dice.

E adesso cosa dovrei dirle?

<<È una mia compagna di scuola, ci frequentiamo da un mese, circa.>>

<<Come ti chiami tesoro?>> dice rivolgendosi a Sofia.

<<Sofia, piacere di conoscerla.>>

<<Ma Fabio la conosce vero? Sembra davvero carina!>> Dice.

<<No, papà non lo sa, da quando la conosco è sempre stato a Torino... >>

<<Capisco. Be', figlio mio, adesso devo andare... Che ne dici se un giorno ci vedessimo ancora? Anche con Sofia, naturalmente.>>

<<Okay>> dico, e ci scambiamo i numeri di telefono. Lei se ne va e io rimango da solo con la persona che ho portato a pranzo.

<<Scusa, ma non la vedevo da diverso tempo, avevo bisogno di parlarle, ma ora ti prometto che non penserò ad alto fuorché a noi.>>

<<Ma è tua madre, figurati, non mi è dispiaciuto, anzi. Prima o poi dovrei farti conoscere la mia, sai in un giorno lontano.>>

<<Okay>> dico, anche se vorrei farle delle domande sulla sua famiglia, perché quel giorno all'ospedale, non mi ha raccontato molto, mi ha accennato giusto qualcosa.

Saliamo sul motorino e proseguiamo per un lungo percorso. Quaranta minuti dopo, arriviamo a Milano. Greta mi ha detto che questa è una delle sue città preferite, l'ho cercata recentemente su Instagram e le ho parlato un po' di noi... Mentre cerco un parcheggio per la mia moto, Sof si tiene alla mia vita, questa ragazza mi fa perdere la testa; è fantastica, unica e solare. 

Adesso stiamo camminando verso  Piazza Duomo, Milano l'ho vista un paio di volte, ma venirci con Sofia è un'esperienza favolosa. Non so quante volte mi abbia ringraziato da quando siamo qui.  Camminiamo un po' e ci troviamo davanti ad un ristorante non molto costoso per gli standard di questa città e posso permettermelo. Sono le sette di sera, quindi è un orario abbastanza decente per sedersi e mangiare. Ci siamo seduti e iniziamo a parlare di Milano.

<<Te l'avevo detto che ti avrei portata a cena, poi Milano è fantastica, no?>>

<<È una delle mie città preferite, direi che ti è andata di fortuna>> scoppia a ridere. 

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