6 Sofia

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Lunedì. Che schifo, però devo ammettere che ultimamente sto davvero bene. Io e Riccardo non ci siamo né scritti né visti dopo quel giorno... E se ne fosse pentito? Beh ne penso che avrebbe reagito così se volesse ritirare tutto quello che ha fatto o detto. 


Oggi a scuola non c'era traccia di Ric e mi pare di non aver visto nemmeno Tommaso. Sono esausta, oggi la giornata è stata davvero lunga. Prima cinque ore di scuola e poi tre ore di pallavolo.  È tardi, meglio che vada a dormire, controllo il telefono per vedere se ci sono notifiche di Riccardo ma niente. Quindi prendo il pc e inizio a vedere Riverdale. 


Buongiorno piccola, scusa se non ci siamo né visti e né sentiti. Mi farò perdonare, te lo prometto.   

Ricevo questo messaggio da lui, ma lo vedo solo tre ore dopo. Sono le sette del mattino, mi chiedo cosa ci facesse sveglio alle quattro... Io, nel mentre, mi inizio a preparare per andare a scuola, anche se ultimamente va tutto a rotoli. Mia madre e mio padre stanno per divorziare, Ric si è fatto vivo solo oggi e come se non bastasse è maggio, il che vuol dire verifiche ed interrogazioni quasi tutti i giorni. Indosso un jeans e una felpa nera. Poco prima di andare metto le cuffie e saluto mia madre con un cenno, ah, come vorrei che non fosse così abbattuta per via di mio padre, sempre se lo si può definire tale. Sono sull'autobus, tutti parlano tra di loro, e mi si avvicina Viola, solitamente parlo con lei, ma ultimamente non ne ho voglia, quindi quando inizia a parlare le faccio cenno che ho le cuffie e si allontana. Dopo circa venti minuti arrivo davanti alla stazione centrale per i treni e davanti c'è un piccolo bar, entro e prendo un cappuccino da portare via. Una volta fuori parte una canzone che rimbomba nelle mie orecchie, non so il titolo, ma dice: "Once upon a time I was falling in love, but now I'm only falling apart. And there's nothing I can do. A total eclipse of the heart". Wow, e se fosse quello che mi sta succedendo? Sinceramente spero proprio di no.  Mentre cammino, vedo Riccardo e Tommaso fumare... ma non sembrano delle sigarette, credo sia... droga! Sono incredula, non riesco a credere che fumi quella robaccia; forse me l'aveva accennato, ma adesso che lo sto vedendo con i miei occhi provo disgusto, pensavo che stesse cambiando e invece no! Riccardo è di spalle, mentre Tommaso è praticamente davanti a me e infatti appena mi vede avvicinarmi, butta via qualsiasi cosa stesse fumando.

<<Bro, ma che hai fatto? Te l'hanno data gratuitamente e tu la butti solo dopo pochi tiri?>> dice la persona che mi ha regalato il braccialetto. Tommaso non risponde, gli fa solo un cenno di girarsi e il ragazzo, che dovrebbe essere il mio fidanzato, il quale non vedo da almeno due settimane, si gira e mi vede.

<<Ciaooooooo! Da quanto tempo eh, vuoi fare un tiro?>>. Non capisco, dove vuole arrivare? Perché dovrebbe chiedermi se volessi provare a fumare?

<<Andiamo, so che l'hai proposto solo per fare l'idiota! Perché non mi hai scritto, chiamato e non se venuto nemmeno a scuola?! Mi hai fatta preoccupare, sai?>>

<<Su piccola, ho avuto da fare, okay? Credimi.>>

<<E tu, Tommaso, pensavo che ti stessi mettendo in ordine, invece ti vedo qui con lui a fumare erba, probabilmente.>>

<<Ehi, io non c'entro. Ha insistito lui affinché lo facessi. Sai in queste due settimane si è divertito tanto, e non da solo. Siamo andati a Genova, col treno, eh be' non ha esitato ad andare in discoteca a farsi cinque tipe ogni sera; dicendo a tutte che non era impegnato con nessuna... Ah! E come se non bastasse ha regalato lo stesso braccialetto  che ha dato a te ad un'altra ragazza... Come si chiamava? Giada?>> Accenna un piccolo sorriso, anzi forse un ghigno verso Riccardo. Il mio cuore si è spezzato in mille pezzi. Non riesco a credere a quello che mi è stato detto e la cosa che mi fa più male è che Riccardo non tenta di smentire nulla, anzi...

<<Dai, scusa, vieni qui.>> dice Ric allargando le braccia.

<<Assolutamente no! Non puoi cavartela chiedendo scusa!>> dico, e nel mentre afferro il braccialetto che mi ha regalato questo ragazzo, e lo strappo dal mio braccio destro. 

<<Devo andare a scuola, scusate. Io ho una buona condotta, non voglio rovinarmela come la tua.>> dico indicando Riccardo. 

Mi incammino verso scuola e Tommaso mi rincorre e, essendo più veloce di me, mi raggiunge e mi afferra per un braccio e tende il suo dietro di me e mi avvicina a lui. Mi abbraccia e mi sussurra "mi dispiace". 

<<Ti va di saltare scuola e andarcene?>> mi dice.

<<Non posso saltare scuola>>

<<Dai, non hai mai fatto un'assenza!>>

<<E dove vorresti andare, sentiamo>>

<<Verona>>

<<Non ho i soldi per il treno>>

<<Io non pago il biglietto, mia madre lavora per Trenitalia, e posso portare gratuitamente una persona>> 

<<Non posso credere che sto per dirti di sì>>

<<Fantastico.>> 

<<Aspetta! Sono vestita malissimo... >> dico imbarazzata.

<<Sei bellissima, smettila.>> arrossisco, ma non dico nulla. 


Dopo circa tre ore arriviamo, e Tommaso mi porta verso il balcone di Giulietta, è fantastico.

<<Cosa è fantastico? Io o il balcone?>> dice in tono sarcastico. Cavolo, devo averlo detto ad alta voce... 

<<Il balcone... Non è che tu sia male, però io mi riferivo al balcone, insomma. Hai capito>> 

Parliamo un po': del più e del meno. E nel bel mezzo della nostra conversazione, viene fuori la situazione di mia madre.

Poco dopo gli arriva un messaggio da qualcuno, che dice di tornare subito. Lui me lo riferisce e si scusa per aver sprecato un viaggio e mi promette che ci torneremo. 


Una volta arrivati, andiamo verso casa di Riccardo, non so il motivo, ma è particolarmente agitato. Una volta varcata la porta, vedo Ric tirare un pugno ad un uomo che sembra essere sui quarantacinque anni.

<<Vattene Sof, ho già fatto troppi casini. Vattene. Non peggiorare le cose vedendo me e mio  padre.>> dice Riccardo.


Angolo autrice:

SCUSATE, sono stata davvero troppo assente, ma ho avuto troppe cose da fare. 

Katy.


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