È solo un caffè

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"Calum, quando dicevo che per conquistarmi saresti dovuto venire a prendermi al college ero ironica." Dico andandogli incontro dopo aver
visto la sua auto fuori dal mio campus.
"Perché vorresti dirmi che non ti ha fatto piacere?" Mi sussurra un attimo prima che le sue labbra si posino sulle mie, che finiscono per non lasciarmi andare per più di qualche minuto.
"Mmm, vedo che siamo di buon umore oggi." Dico ironica staccandomi da lui.
Saliamo in macchina e partiamo.
"Cal, dove andiamo? Ho fame."
"Appunto per questo ti sto portando a casa mia, dove preparerai un bel piatto italiano per me." Dice e mi guarda con occhi speranzosi.
"Va bene, ma solo perché voi americani non sapete cibarvi come si deve." Cedo e subito lo vedo esultare.

Arriviamo e un attimo dopo mi ritrovo con la mascella a terra.
"Calum"
"Si..."
"Certo che ti sei proprio comprato una baracca eh." Dico ironicamente, cosa che lui non sembra percepire.
"Non ti piace? So' che non è come quella di Ash però ha la piscina, un campo da basket e..."
"Cal, stavo scherzando, è bellissima. Non so' giocare a basket ma se ha la piscina ha vinto su tutte."
"Potrei insegnarti io." Dice prendendomi per i fianchi e facendomi entrare in casa.
"Vuoi insegnarmi troppe cose."
"Aspetta di arrivare in camera da letto e potrei insegnartene un altro paio da Dio."
"Calum Thomas Hood!" In un attimo divento rossa e mi compro il viso con le mani per non darlo a vedere, anche se mi pare abbastanza palese.
"Ei, ma quanto sei bella quando arrossisci." Dice e in un attimo mi è davanti a levarmi le mani da davanti e a sorridermi.
Si sporge verso di me a darmi un bacio ma scivolo dalla sua presa e mi avvio in cucina.
"Quindi? Cosa devo cucinarti? C'è un piatto italiano che hai sempre voluto assaggiare?"
"Si, ti ho già comprato tutto l'occorrente."
Mi giro verso il bancone e noto guanciale, uova e pasta ben in vista sopra di esso.
"La carbonara Cal?"
"Si, a quanto pare nessuno che non sia italiano non sa cucinarla, quindi ne ho approfittato."
"Bene, sei perdonato per lo sfruttamento perché hai preso il guanciale invece della pancetta."
Mi lego i capelli e subito mi metto a preparare.

L'acqua sta bollendo e il guanciale è sulla pentola quando sento il click di una fotocamera, rendendomi conto che è stato Calum a scattare una foto di me mentre cucino.
"Dai Cal, sono un disastro."
"Si, è vero." Mi sorride rimettendosi il cellulare nella tasca dei pantaloni grigi, i quali fanno notare qualche dettaglio.
Neanche faccio in tempo a pensarci che già sono arrossita.
"Lis, non posso portarti in giro se arrossisci così facilmente però." Dice mettendosi a ridere e avvicinandosi.
"Calum ma tu non puoi metterti quei pantaloni, lo fai apposta."
"Possibile, molto possibile."
Mi bacia delicatamente per poi spingermi verso il bancone della cucina, dove mi solleva per le cosce e mi ci fa sedere.
"Cal, la pasta."
"Hai ragione, prima il cibo." Dice andando a prendere due piatti per metterli sul tavolo.
"Ah, grazie per la considerazione."

////////

"Lis, io devo farmi la doccia che dopo devo andare in studio." Dice alzandosi dal divano.
"Nessun problema, io torno al campus."
"Come preferisci piccola." E un attimo dopo mi lascia un leggero bacio sulle labbra, per poi prendermi per mano e aiutarmi ad alzarmi.
"Ah, Lis, sta sera c'è una festa, vuoi venire?"
Non faccio in tempo a rispondere che il mio telefono squilla e vibra nella tasca.
Lo prendo ma non riconosco il numero e sotto lo sguardo curioso di calum, rispondo.
"Pronto?"
"Ei Elisa, sono Bradley."
"Brad? Come hai avuto il mio numero?"
Vedo lo sguardo di Calum incupirsi e mettersi a braccia incrociate in attesa.
"Me l'ha dato Tris" Non sento ironia ne sfacciataggine nella sua voce, solo sincerità.
"Ah, cosa vuoi?" 
"Volevo chiederti se volevi venire a prendere un caffè con me, per farmi perdonare." Sento la difficoltà con cui lo dice, non deve essergli facile chiedere scusa.
"Si ok. Quando?"
"Subito bambol- ehm Lisa." Come non detto.
"Si,ma sono da calum" dico cercando di evitare lo sguardo di di quest'ultimo, che sento farsi pensante su di me.
"Passo a prenderti tra 5 minuti."
E chiude la chiamata, lasciandomi in silenzio tombale con Cal al mio fianco che non accenna a spostare lo sguardo.
"Quindi? Ci vai?" I suoi occhi scuri si puntano dritti nei miei.
"Si Cal, per educazione."
"Educazione un cazzo lis. Non conosci Brad." Dice avvicinandosi a me.
"Calum, tranquillo, non succederà nulla. È solo un caffè. Mi sembra che io sia qui con te e non con lui, dovrà pur significare qualcosa."
Gli prendo il viso tra le mani e gli lascio un leggero bacio sulle labbra.
Appena mi scanso sentiamo il suono di un clacson e capisco che Brad è arrivato.
"Ci vediamo sta sera, passi a prendermi tu?" Gli sorrido e comincio a prendere la borsa.
"Si, alle sette."
Faccio appena in tempo a vederlo buttarsi sul divano scoraggiato, che la porta si chiude alle mie spalle.

/////////////////

E se pensavo che Bradley fosse un super impasto di soli difetti, tralasciando i ricci che gli sfiorano la fronte e le fantastiche labbra da bimbo, beh mi sono dovuta ricredere.
"Mi hai sorpresa. Non pensavo ascoltassi musica di alta qualità." Esclamo uscendo dalla macchina aspettandolo.
"Bambolina, amo i Panic ma se per te sono di alta qualità non so cosa aspettarmi."
"Non chiamarmi così e poi sono bravissimi! E li reputo bravi perché sono abituata ad artisti come i Queen, RHCP, Linkin Park... sai musica vera, e con quello che gira ora non si trovano molto spesso artisti del genere."

Ed è vero, quando cresci con questo tipo di musica, dopo diventa un po' complicato accettare artisti tipo i BTS, con tutto il rispetto naturalmente.

"Si hai ragione, ma spiegami una cosa, come fai allora ad ascoltare gruppi come il mio e i 5sos?"
Vedo la curiosità nei suoi occhi un attimo prima che scompaia dietro una tazza di caffèlatte.
"Siete forse gli unici di questo genere che ascolto, ma solo perché ogni canzone che componete ha dentro qualcosa di me, o mi trasmette qualcosa." Dico mettendomi comoda sulla sedia del bar e accavallando le gambe, cosa che naturalmente non si fa sfuggire e subito si mette diritto sulla sedia.
"Mmm, mi fa piacere, quindi cosa pensi di fare ora che stai con Calum? Tra un po' lo lasci e tu fai il giro di tutta la band, oppure lo lasci e ti diverti un po' con me?"
A quelle parole rabbrividisco e mi rendo conto che Calum aveva perfettamente ragione. Sono sempre stata troppo buona, dò troppe possibilità.
"Dio, come sei viscido." In meno di un secondo mi allontano, ma mi blocca il polso un attimo dopo e, come se per lui fosse la cosa giusta da fare, mi ritrovo le sue labbra sulle mie.

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Scusate se non ho aggiornato per molto ma è un momento proprio stressante a scuola. Non vedo l'ora che finisca, fortunatamente manca solo una settimana, più o meno.

Grazie a tutti quelli che la stanno leggendo. Lo so, non è un gran che e anche un po' scontata, ma mi diverto a scriverla.
Devo ammetterlo, devo imparare a dettagliare un po' di più e a spiegare come siano i personaggi.

Sciao a tutti, vi auguro una bella giornata di sole.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 29, 2019 ⏰

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