CAPITOLO 2

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Il lucchetto schioccó per la terza volta e l'armadietto si aprì, Logan prese uno dei libri che vi erano all'interno, controlló che fosse quello giusto e lo mise nello zaino. Tolse le cuffiette dalle orecchie, ma nel mentre sentì arrivare qualcuno, e poteva benissimo immaginare chi fosse.
Chiuso l'armadietto, tiró velocemente la zip della zaino. Si giró e, come immaginava, dietro di lui c'erano Tyler, Jackson e Nathan.

Camminavano tutti e tre l'uno accanto all'altro. Tyler era al centro con emtrambe le mani nelle tasche dei jeans. Era evidente che i suoi capelli ossigenati fossero tinti, e secondo il parere di Logan quel taglio gli stava maledettamente male.
Sembra un pulcino con la faccia da cazzo...
Jackson teneva con la mano la spallina della zaino. Aveva un maglione beige con sotto una camicia bianca che gli sporgeva sui polsi ed in vita, dei pantaloni neri e delle scarpe all'ultima moda. I suoi capelli bruni si abbinavano al colore degli occhi. Era un tipo che sapeva vestirsi, ma Logan non si sarebbe mai vestito così...
E infine c'era Nathan. Che si stava toccando i capelli neri, che per qualche ragione erano sempre i disordine.

"Hey ragazzi, guardate c'é Collins!" annunció Jackson.

Ecco, ci risiamo...

"Merdina! Che fai, non saluti?"

Tyler gli venne incontro e gli circondó le spalle con un braccio, sovrastandolo con la sua altezza innaturale.

"Buongiorno Tyler!" disse il ragazzo coi capelli corvini, un filo di ironia e strafottenza si poteva notare nella sua voce.

Tyler gli fece un falso sorriso, per poi dargli una pacca sulla spalla che lo fece avanzare verso Nathan, il quale lo accolse tra le sue braccia.

"Collins!" lo salutó per poi abbassargli il cappuccio. "Ma che hai fatto ai capelli?! Tutti in disordine!"

Glieli scompiglió ulteriormente, mantenendo un sorrisetto compiaciuto sul viso.

La voglia di Logan di farglielo sparire era pari a mille.

"Per non parlare dei tuoi! Da quanto li tocchi hanno preso lo schifo delle tue mani."

"Attento a come parli moccioso!" ringhió Nathan prendendolo per la felpa e spingendolo con la schiena agli armadietti.

Erano faccia a faccia, e si guardavano dritti negli occhi. Un duro scontro tra il verdemare ed il color caffé.
Logan peró non aveva paura, e continuava a tenersi il sorriso beffardo il faccia: non gliel'avrebbe data vinta.

"Lascialo in pace Nathan, i fondo ha ragione: tocchi troppo quei capelli" la voce di jackson spezzó il silenzio.

Nathan mantenne per un attimo il contatto visivo, ma poi lasció la felpa e raggiunse gli altri.

"Ci vediamo dopo frocetto!"

I tre se ne andarono mentre il suono della campanella sovrastava il caos del corridoio, che in pochi secondi venne dominato dal silenzio.

"Ci vediamo dopo ragazzi" sussurró Logan quando il corridoio fu ormai vuoto, e si avvió verso la classe.

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"Biongiorno ragazzi."

La lezione di letterstura era appena iniziata e la voce stridula della professoressa rimbombava nella piccola aula.

"Ho una buona notizia per voi: oggi non interrogheró!"

La classe emise un leggero boato di felicità.

IL RAGAZZO DELLA RADURA - #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora