Oggi gli era andata bene, all'uscita si aspettava che Nathan avrebbe voluto vendicarsi per quello che gli aveva detto stamattina, ma si era beccato solo un paio di sberle.
Inserì la chiave nella serratura ed aprì la porta, in cucina c'erano sia sua madre che suo padre. Lei era vicino al lavello e stava lavando dei piatti, mentre lui era seduto a tavola e teneva gli occhi sul cellulare.
"Sono a casa!"
Ricevette un ciao da sua madre, mentre il padre non lo degnó di uno sguardo.
"Lisa portami una birra!" ordinó suo padre.
"Perché non alzi il culo da quella sedia e te la prendi da solo?"
"Io di certo non mi alzo, é per questo che l'ho chiesto a te!"
Logan andó di sopra, ignorando il tutto.
"Perfetto, una in meno non ti farebbe male..."
L'uomo si alzó di scatto e suo diresse verso di lei. La prese per i capelli ed un bicchiere cadde infrongendosi sul pavimento.
"Ti ho detto di prendermi una birra, donna!"
Logan riscese di corsa le scale e si precipitó in cucina.
"Non provare a toccarla!" spinse via suo padre e allontanó sua madre.
"Sei un animale, e ora pulisci questo schifo!" urló a lui che era in piedi dall'altra parte della cucina."Andiamo mamma."
Accompagnó di sopra sua madre e la mise a letto dicendole di riposarsi un po' e di non pensare a sua marito, poi andó in camera sua.
Gettó lo zaino sul pavimento e rimase a guardare la sua stanza. Non rifaceva il letto da giorni, c'erano vestiti sorchi ovunque, libri, lattine di RedBull vuote...Vista la sua situazione, decise di mettere in ordine. Cambió le lenzuola e rifece il letto, poi raccolse le lattine dal pavimento e le gettó nell'immondizia, raccolse i libri e li risistemó nell'armadio accanto alla scrivania, spolveró le mensole.
Mise tutti i vestiti sporchi e le lenzuola nella cesta del bucato, poi passó l'aspirapolvere sul pavimento. Prese la cesta e la portó nella lavanderia, poi bussó alla porta della camera da letto."Mamma" sussurró.
La mamma mugoló qualcosa di incomprensibile.
"Dovresta farmi il bucato dopo, me lo fai?"
La mamma mugoló di nuovo, Logan richiuse la porta e ne se tornó in camera sua.
Prese la chitarra ed inizió a provare velocemente alcuni accordi, dopo la rimise nella custodia, fece una doccia veloce e dieci minuti dopo era pronto, con in cappuccio e la chitarra in spalla."Vado a Memphis!" disse al padre.
"Comprami le sigarette!" fu la risposta.
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"Un biglietto per Memphis per favore."
L'uomo dietro il bancone non lo degnó di uno sguardo, e senza parlare gli porse il biglietto, lo sguardo indifferente si affacciava sui baffi scuri.
Logan pagó e passó dai tornelli per poi andare sull banchina. Dopo qualche minuto l'altoparlande annunció l'arrivo del treno. Quando esso arrivó, il ragazzo dai capelli corvini si sedette in uno dei posti della terza classe, e mise la chitarra sul sedile di fianco al suo.
Tiró fuori gli auricolari e fece partire Don't di Ed Sheeran, una delle sue canzoni preferite anche se ormai era uscita da ben quattro anni.Continuava a guardare il paesaggio scorrere dal finestrino. Ma mano che si allontanava da Westwood, notava il diminuirsi del verde, che veniva pian piano sostituito da palazzi e centri abitati.
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IL RAGAZZO DELLA RADURA - #Wattys2019
RomanceLogan Collins ha 16 anni, e dalla morte del nonno sta passando il periodo più brutto della sua adolescenza. Tormentato dagli incubi, dai bulli, e dalle liti dei suoi genitori, si chiude in sé stesso e lascia passare le giornate una dopo l'altra, rim...