"Era un mio amico e non è riuscito a salvarsi neanche lui" gira la testa e continua a guardare dritto verso di lui. Era davvero bello aveva la mascella serrata,le labbra carnose e rosse,gli occhi cupi e lo sguardo nervoso.
"Mi dispiace" riuscii a dire solo quelle due parole. Non so perché ma mi avvicinai a lui e lo abbracciai lui ricambiò poggiando il suo braccio sulla mia spalla. Mi sentivo protetta forse per il suo grande fisico ma ero felice in quel momento.
"E comunque manca anche a me tuo fratello,era il mio unico migliore amico da quando avevamo 3 anni."mi guarda con tenerezza e io imbarazzata giro la testa.
"Io non ricordo nulla di lui ed è anche peggio."mi strinse ancora di più a lui.————
6:00
Finalmente la gita!La partenza è alle 7:00 quindi mi feci una velocissima doccia e indossai dei semplici jeans strappati,una felpa nera e le scarpe dell'Adidas.
Legai i capelli in una coda e presi la valigia per andarmene. Salutai i miei e me ne andai.
Quando entro nell'aereo mi accorgo che Amber mi ha dato buca e si è seduta vicino un ragazzo.
"Tesoro scusa al ritorno staremo vicine"mi urla
"Tranquilla"le risposi io e andai a sedermi a pochi sedili prima da lei.L'aereo man mano si riempiva e rimaneva vuoto solo il mio posto.
Metto le cuffie e mi appoggio con la testa al finestrino assonnata. All'improvviso sento qualcuno toccarmi la spalla e chiamarmi a bassa voce.
Mi giro e trovo Justin di fronte a me "mi siedo qui" lo guardo male "e se io non volessi?"mi guarda e inizia a ridere "beh non mi interessa del tuo parere poi è l'unico posto vuoto non posso sedermi a terra."disse ancora ridendo.
"Uff"sbuffai e mi appoggiai di nuovo al finestrino.Una volta arrivati i professori ci diedero i fogli con le persone con cui saremmo stati in questa settimana,fortunatamente mi è capitata Amber.
La nostra camera era molto grande e accogliente io presi il letto vicino la finestra e il foglio per sapere cosa avremmo fatto oggi.
Mi dirigo in bagno per farmi una bella doccia,mi vesto e asciugo velocemente i capelli. La fortuna di avere i capelli lisci è che non serve per forza la piega.
Una volta asciutti mentre li pettino mi accorgo che i miei lunghi capelli iniziano a cadere e mi ricordo di avere il cancro. Inizio a piangere come non ci fosse un domani e Amber si avvicina chiedendomi cosa avessi.
Non avevo i miei genitori a supportarmi quindi decisi di parlarle della mia malattia.
Vado a sedermi sul mio letto e Amber mi segue sedendosi affianco a me.
"Vedi Amber..io ho il cancro,l'ho scoperto da pochi giorni e ora stanno iniziando a cadermi i capelli.."dico tra un singhiozzo e l'altro con le lacrime agli occhi.
"Senti ora ti aiuto a fare le trecce alla francese e nessuno si accorgerà di tutto ciò,almeno finché ne avrai ancora.."mi dice sorridendo.Io annuisco e lei inizia a farmi le trecce in tutto ciò continuano a cadermi capelli e io continuo a piangere,ci ho messo quasi due anni a farli crescere così e non riesco a pensare al fatto che adesso non li avrò più neanche in testa.
Finite le trecce mi asciugo le lacrime butto i capelli caduti e ci dirigiamo nel salotto dove sono anche gli altri.
La professoressa annuncia i vari gruppi da quattro per l'attività di oggi e ci consegna delle divise per non confonderci con gli altri.
Io sono capitata con Amber,Thomas e Justin.
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PER VINCERE BISOGNA IMPARARE A LOTTARE
AdventureAllison Stewart si trasferisce in una nuova,città New York e li conosce Amber che diventerà a breve la sua migliore amica. Viene a sapere di avere una malattia forse non curabile e per questo ha paura di innamorarsi.