ACQUA

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  (Dimenticavo -_-': l'intera storia è scritta dal punto di vista di Haru)

Mi muovevo ritmicamente, anzi, quasi meccanicamente, ascoltando a rotazione il rumore dell'acqua che scorreva sulle mie orecchie mentre nuotavo, e il rumore della piscina che sentivo mentre prendevo il respiro, per poi reimmergermi con una nuova lunga bracciata;un frastuono terribile che avrei voluto eliminare completamente dai miei ricordi, quello delle voci delle poche persone che c'erano quel giorno in piscina.
Iniziai a pensare, mentre, lentamente, un qualcosa nell'acqua tutta intorno a me iniziava a farsi pesante.Sentivo un vuoto dentro e per qualche istante mi chiesi se, bevendo, non lo avrei colmato, ma purtroppo sapevo sia che non sarebbe stato colmato dall'acqua, sia cosa, o meglio chi aveva creato quel vuoto;una profonda malinconia mista a un sentimento a me sconosciuto da quando lui se ne era andato riempirono gli occhialini e si solidificarono in lacrime.Ci avevo di nuovo pensato.Così sono stato costretto a uscire dall'acqua, facendo finta di non notare alcune ragazzine che mi fissarono mentre mi issavo dall'acqua gelida sul muretto e da lì mi toglievo la cuffia e la sostituivo con un asciugamano. Non mi ero mai interessato alle ragazze. Non so perché, ma mi sono sentito spesso odiato per la mia noncuranza verso tutte le quelle che mi guardavano.Sono andato a fare la doccia e ho appoggiato il costume vicino agli spogliatoi.di lì a pochi giorni ci sarebbero state le eliminatorie per partecipare alla staffetta mista, ma tra la mia squadra era stato scelto un' altro nuotatore di stile libero.All'improvviso il tempo si fermò e avvertii un ritmico tintinnio:potevo scorgere ogni sfumatura della goccia d'acqua che cadeva da una mia ciocca di capelli, ogni movimento del vento fuori dalla finestra in alto, ogni tic del ragazzo che si stava facendo la doccia in una poco distante dalla mia.Rimasi sotto la doccia immobile per trenta minuti, poi mi resi conto che il tempo aveva rincominciato a scorrere e, ormai vittima lobotomizzata dei miei pensieri, mi avviai con sguardo vitreo verso gli spogliatoi maschili e mi sedetti.
Stetti lì non so per quanto. Forse due minuti.Forse un ora.Fatto sta che quando mi alzai, ancora assorto nei miei fiumi di pensieri mi asciugai, mi vestii velocemente e uscii, dimenticandomi il costume nella doccia, ma ero rilassato, calmo e in pace con me stesso,libero, completamente felice.
Finché non lo vidi.

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