CAPTER 1.

28 5 0
                                    

CAPTER 1

il sole non sorge ogni giorno nella valle degli otto clan.
Alcuni clan dicono che è un brutto presagio quando non succede, altri che uscire durante il giorno quando non c'è il sole sarebbe come una specie di maledizione mortale autoinflitta, altri addirittura escono solo in quei giorni.
I clan sono otto , come le stagioni che si susseguono in un anno; infatti ogni clan prendeva il nome di una di esse.
I primi ma non per importanza erano i Dusk, essi rappresentavano la prima stagione, detta "del crepuscolo" come a ricordare a tutti che c'è sempre un nuovo inizio dopo ogni fine.
A seguire c'erano i bud, ad indicare la stagione del germoglio, cosiddetta anche la più prospera e ottimistica per le nascite, poiché più della metà della popolazione nasceva in quella stagione e ciò portava fortuna alla persona e alla famiglia.
I terzi invece erano i vintage, che simboleggiavano il mese del raccolto che presagiva l'inizio dei giorni lunghi, dicevano che chi nasceva in quel periodo era molto laborioso e disponibile.
A seguire il quarto clan dei maiden, si diceva nell'antichità che durante questa stagione gli uomini non erano molto vogliosi ma le donne si, infatti visto che la gravidanza dura più o meno un'esatto ciclo, in questo periodo le nascite erano molto di meno delle altre.
Del quinto clan facevano parte i rainwet, e questa stagione era nota per la piovosità e L'abbassamento improvviso di temperature, quindi anche della febbre.
Il sesto ed anche etichettato come il  clan più strano era quello dei sullen.
Essi simboleggiavano la stagione più oscura e popolarmente triste tra tutte e otto , chi nasceva in quel periodo non era visto di buon occhio e si diceva che la sua presenza portasse sfortuna.
Il settimo clan non aveva caratteristiche particolari, nelle nuove cartine della popolazione venivano segnati con asterisco a prevedere la frase " dispersi in terre straniere ", appunto di loro non se ne sapeva nulla, ma non avevano mai avuto un bel posto nella società.
L'ultimo clan erano I wintry, rappresentanti della stagione più fredda per il corpo,  ma calda per la mente di tutto il ciclo.
Cris non amava molto la stagione in cui era nata, la più oscura di tutti: Sullen, poiché la gente del suo clan ; bud non amava molto infangare il suo nome, ma lei era ancora una bambina e sarebbe stata cacciata per il suo  quindicesimo compleanno, quando avrebbe debuttato in società.
Per il clan sarebbe stata una vergogna avere come membro una nata in Sullen, quindi tenevano la sua identità nascosta, ma i genitori avevano promesso al governo che il giorno del debutto sarebbe dovuta andare via.
Cris era da sempre stata una ragazza abbastanza solare, ma più che solare direi piena di spirito ed autoironia, fondamentale per lei al fine di affrontare al meglio la sua situazione.
Tutti gli adulti la rispettavano, e i ragazzi le volevano bene, aveva la fama di brava ragazza, seppur a detta di alcuni un po' stupida, ma lei non era solo come si faceva vedere dagli altri, lei era molto di più.
Gli antichi dicevano che ognuno è ciò che mostra ma anche esattamente l'opposto; dentro ognuno di noi si nasconde il nostro esatto opposto; proprio per questo motivo, niente è solo bene o solo male, ma tantissime sfumature che rendono ognuno diverso dall'altro, e lei lo sapeva benissimo, con questi pensieri conviveva da sempre.
Sua madre le parlava sempre della psiche umana, di come affrontare i pensieri ribelli, e le spiegava che non aveva senso condannarsi o pentirsi di ciò che si fa o pensa, ma accettare le situazioni cogliendole a braccia aperte, affrontandole a testa alta.
Cris aveva paura del suo quindicesimo compleanno, si chiedeva spesso dove sarebbe andata o se qualche altro clan l'avrebbe accettata, se nel tragitto sarebbe sopravvissuta, la paura nell'ultimo mese prima del grande giorno la consumava tutto il tempo.
Sarebbe potuta andare dai Sullen, sicuramente l'avrebbero accolta data la sua storia, ma lei non condivideva le loro strane usanze, non avrebbe sopportato a lungo quella vita così oscura, avrebbe preferito passare il resto della giovane età in qualche posto più sereno e stabile, per esempio dai dusk o dai vintage, ma lei non amava ne' le poesie malinconiche ne il troppo lavoro, allora fantasticava sui maiden, ma li c'era sempre troppo caldo, e neanche i rainwet o i wintry andavano bene poiché c'era troppo freddo e pioggia.
Insomma, non riusciva ad immaginarsi da un'altra parte se non li a casa sua.
Cris aveva dei magnetici occhi mattone, che al sole sembravano quasi Rossi, che erano in disaccordo con i capelli marroni chiari.
Il viso amplio, gli zigomi non molto alti, un naso affilato e all'insù, le labbra carnose ma di una particolare forma, con il labbro superiore di poco più carnoso di quello inferiore, i denti dritti dopo anni di cure e le orecchie piccoline, bilanciate con il resto del viso.
Il suo corpo non era molto tonico, ma non era né magra ne' in carne, era il giusto equilibrio tra peso e altezza.
In quel periodo mangiava poco per il nervosismo, infatti a poco a poco cominciava a perdere peso, sua madre glielo faceva notare spesso se si fermava a guardarla per un po'.
Cris voleva così bene a sua madre, sapeva che era una parte di lei, sapeva che era nata e cresciuta nel suo ventre e che come dicevano le storie degli otto clan, nascendo si era presa la sua giovinezza e sua madre non l'avrebbe più riavuta indietro, ma anno dopo anno sarebbe invecchiata con l'avanzare  della sua età.
Lei era come una migliore amica, le diceva di tutto, i primi amori, i litigi con gli amici,  non riusciva ad immaginare di doversene separare così presto.
Anche la madre era preoccupata per la figlia, forse anche più di essa.
Spendeva giorno e notte il suo tempo libero per pensare ad un compromesso per impedire alla figlia di lasciare il clan.
"Non succedeva da 154 anni signora, ma la tradizione è tradizione, mantenerla qui sarebbe letale per tutti, sa cosa intendo..." le ripetevano spesso.
E anche se non lo dicevano esplicitamente lei lo sapeva dove volevano arrivare.
Si diceva che ogni stagione appunto aveva dei caratteri diversi e che i nati appunto prendevano il 75% del loro carattere dalla loro stagione.
Quindi per fare un esempio, se nascevi nella stagione di vintage era un gran lavoratore, serio e posato, ma sempre disponibile.
Le eccezioni non erano molte, una ogni 100.000 persone, e variavano da tipo a tipo.
Thala, sua madre, sperava vivamente che sua figlia fosse un'eccezione.
Tralasciando le usanze lugubri dei Sullen, tra le quali uscire solo di notte, fare strani riti di passaggio, festeggiare nei giorni bui e molte altre usanze sacre che non erano conosciute da tutti, loro erano delle persone alquanto strane, legate al regno della morte, vendicative, e fuori di testa.
-le consiglierei proprio questo Thala.- le disse l'uomo che si occupava di ricordare le leggi ai
clan e di prestare aiuto alle famiglie per difendersi, lo chiamavano "l'onesto".
Del clan dei bud facevano parte tre onesti di ruolo e due apprendisti.
Lì in quel clan il lavoro da onesto era uno dei più importanti, poiché le leggi erano alla base della felicità, dell'ottimismo e dell'armonia del clan.
Loro puntavano sull'ordine, sull'assenza ci crimini e scandali, come appunto quello che avrebbe scatenato Cris rimanendo li.
-non se ne parla Igor, toglitelo dalla testa!-
Disse con pugno fermo Thala alterando la voce, come se sentisse la stessa frase ogni giorno.
Thala in cuor suo sapeva che i Sullen non facevano per Cris, una ragazza così travolgente, allegra...
-so che è difficile da immaginare...- Igor si ammorbidì percependo il dolore di Thala, pur non potendo comprenderlo, poiché tutta la sua famiglia era nata nella stagione dei bud, tra l'altro erano sempre stati anche ricchi e fortunati, al contrario della famiglia di Cris.
-non è difficile, è fuori discussione.- mise in chiaro Thala scandendo bene le sue parole e gesticolando con la mano destra.
Gesticolare la aiutava a stare più tranquilla, un po' come a cris, si assomigliavano parecchio.
-ascoltami Thala, per favore.- la implorò Igor, che  seppur si vedeva fosse addolorato per lei, la sua voce non tremava di una virgola.
-Cris io... l'ho vista nascere.- si interruppe scuotendo la testa, poi guardò Thala negli occhi.
-potrà anche sembrare una pazzia.- continuò. -anzi, probabilmente lo è.- si corresse.
Prese le mani di Thala per farle forza, poi la guardò di nuovo dritta negli occhi ormai lucidi e pieni di lacrime che imploravano di uscire.
-è la cosa migliore da fare.- concluse.
Thala cominciò a piangere scuotendo la testa, inizialmente in modo silenzioso e contenuto, poi sempre più forte, scusandosi più volte con l'onesto per la situazione imbarazzante,  per poi dire alla fine:- sarà Cris a decidere la sua strada.- detto questo andò via sbattendosi la porta alle spalle, per poi ricominciare a piangere da sola.

Eight Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora