Capitolo 6

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CAPITOLO 6

Il giorno dopo...

Varcai l'uscita della scuola per dirigermi verso il campo di football. Quest'anno è toccato a me l'articolo sul quarterback: Sarah, la direttrice della testata scolastica, crede davvero molto in me e spero di non deluderla.

Il mio mood felice fu però calpestato, anzi no masticato, sputato e poi calpestato da due figure a me purtroppo conosciute.

Grazie al mio tempismo rotto, fatemelo ripetere il mio tempismo rotto, perché funziona solo per farmi fare figure di merda o per farmi vedere cose che non vorrei vedere, vidi Harrison limonarsi DURO Liz.

Se sto bene? Si, se non fosse per il senso di disgusto. È il mio miglior amico, dovrei essere felice per lui. Si sta facendo il capitano delle cheerleader.
Ma non lo sono e questo non perché si sta limonando una ragazza, ma perché è Liz Allan: La ex ragazza di Flash schifo Thompson.

Non sapevo gli piacessero le cose di seconda mano. Roteai gli occhi e mi sedetti sugli spalti

-Il touchdown si segna quando si ha il possesso della palla nell'end zone che è... che è...- Sentì una voce dietro di me sforzarsi nel ripetere le regole del football.

Mi girai e vidi Peter con il viso corrucciato. -Che è l'area di meta dove se il quarterback avversario viene placcato, la squadra che lo ha fermato ottiene 2 punti.- Finì la sua frase.

-Linda.- Alzò lo sguardo dal libro e mi guardò sorpreso.

-Hey, futuro quarterback.- Lo stuzzicai.

-Se continuo così non lo sarò mai.- Sospirò Peter. -Non sapevo conoscessi il regolamento a memoria, accidenti, conosci pure i punti.-

Sorrisi per la sua affermazione. -Ho aiutato Harrison a studiarle due anni fa. Se vuoi ti posso aiutare.- Dissi prendendo il libro dalle sue gambe.

-Lo faresti davvero?-

-Certo, che amica sarei.- Gli sorrisi e lui ricambiò.

-Allora...- Dissi sfogliando le pagine. -Immagino tu conosca i vari ruoli.- Gli chiesi.

-Beh...- Si accarezzò il collo.

-Peter!- Lo guardai sorpresa ma allo stesso tempo divertita da questa sua debolezza.

Intanto che i ragazzi si riscaldavano, cercai di spiegare il meglio possibile a Peter le basi del football americano.

La sua capacità di apprendimento era fuori dal comune. Gli spiegavo una cosa e subito la sapeva ripetere.

Mi chiedo perché avesse accettato il mio aiuto visto che non gli serviva.

-E infine Peter ricordati che anche la difesa può segnare. Lo può fare recuperando il pallone dentro la end zone avversaria, catturando un lancio e portando la palla in touchdown o placcando un avversario con la palla dentro la sua end zone.- Gli spiegai.

-Okay, credo di esserci.- Mi volse uno sguardo sereno. -Grazie mille.-

-Di nulla. Ah, Peter perché non hai studiato?- Gli domandai perplessa.

-Non ho avuto molto tempo.- Si giustificò.

-Ragazzi tutti qui, ora!- Esclamò il coach Buress.

Peter guardò il coach con uno sguardo misto tra paura ed ansia.

-Mi dispiace.- Dissi realizzando che non ha potuto riscaldarsi insieme agli altri.

-Per che cosa?- Mi guardò confuso.

Photograph. || Peter ParkerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora