Capitolo 1

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Ciao sono Noa,


In molti mi conoscono come "la ragazza della stanza 202",oggi voglio raccontarti la mia storia.


Sono sempre stata una ragazza cauta, chiusa in se stessa e non ho mai mostrato troppo le mie emozioni, ho sempre guardato gli altri bambini al parco scatenarsi e urlare mentre io ero sulla mia altalena serena e guardavo tutti dall' alto. Ero molto delicata da piccola, un solo pizzico di ortica e mi portavo dietro un'eruzione cutanea per giorni, anche con il cibo era la stessa storia, ero allergica a molti alimenti e ogni giorno ne scoprivo di nuovi, per cui ero molto magra e perdevo molto facilmente peso. sono sempre stata molto fissata con l'igiene, ogni mattina mi svegliavo fradicia, sudavo molto di notte per cui la prima cosa che facevo era una bella doccia rigenerante, ma diciamo che poco rigenerava questa doccia. Ero sempre stanca non avevo molti amici e stavo spesso chiusa in casa a causa della mia stanchezza, denominata da tutti i miei conoscenti "PIGRIZIA" io non credevo fosse pigrizia, perché io avevo voglia di fare le cose ma non avevo forze.


Un giorno mi recai dal mio medico per una visita di routine, sapete, quando vi misurano l'altezza, il peso... ecco quello. Il medico si accorse che qualcosa non andava, ero molto magra ed inoltre mia madre le raccontò dell'eccessiva sudorazione e della "pigrizia", lui ci consigliò di fare delle analisi del sangue, temeva che potessi essere anemica. Fatte le analisi tornammo da lui, era tutto apposto, ero soltanto un po'anemica, quindi tranquillo ci rimandò a casa, consigliandomi degli integratori, tuttavia la situazione non era cambiata molto, ero sempre molto sudata, avevo spesso brividi e dimagrivo troppo velocemente, il medico mi consigliò di fare le analisi per le allergie alimentari. Un giorno mi alzai molto presto, mi feci la mia solita doccia e presi la metro insieme a mia madre, direzione ospedale pediatrico bambino Gesù. Mia madre ha una parlantina molto fluente, quindi mentre la dottoressa mi faceva la procedura per questo esame lei le raccontò tutti i miei sintomi... l'infermiera che era lì vicino era molto dubbiosa, si vedeva che qualcosa non le tornava... per cui ci consigliò un medico molto bravo che avrebbe potuto aiutarmi. Preso l'appuntamento lui era molto sicuro del mio quadro clinico, tutto gli tornava, da quel giorno ho iniziato a fare day hospital su day hospital, ricoveri su ricoveri senza sapere il perché. Il 29 Marzo 2009 arriva la diagnosi, ricordo ancora la faccia del medico, la gamba di mia madre che non cessava di battere e alla fine arrivano tre parole a spezzare quell'interminabile silenzio, leucemia mieloide cronica. Non sapevo bene di cosa si trattava, ma ho visto il terrore nella faccia di mia madre, gli occhi riempirsi di lacrime le mani che tremavano e gli occhi del dottore dispiaciuti e disse : "signora è tosta lo so...". Iniziai un lungo percorso di terapie, ero a pezzi, anche psicologicamente, a scuola i bambini non capivano quindi mi scansavano, perdevo capelli e tutti mi chiedevano il perché, la mia risposta era: "sto diventando vecchia, tra poco divento nonna". Il perché di questa risposta?, Non lo so nemmeno io molto probabilmente mi sentivo vecchia dentro. Dopo cicli interminabili di chemioterapia e radioterapia l' incubo persisteva, io non guarivo e mia madre era sempre più a pezzi. Mio padre, uomo d'affari non esternava le sue emozioni, piuttosto rimaneva sempre distaccato dalla malattia e mi portava sempre a fare shopping come una vera principessa. Il problema era che le principesse avevano dei capelli lunghissimi, io invece nemmeno uno.

La ragazza della stanza 202Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora