Capitolo 5

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Oggi è il mio compleanno, faccio 20 anni e non dovrei essere qui, infatti tra poco mi trasferiscono in una clinica senza età, nel senso che potrei trovare bambini piccolissimi, come signori anziani, so che sono molto bravi in questa clinica e che molti pazienti del bambino Gesù ci sono andati. Ormai è tanto tempo che non vedo Sara e mi sono rassegnata, credo che sia passata a miglior vita, e va bene così, non ho più visto la madre, le infermiere non si esprimono e qui tutto tace. Sono pronta per trasferirmi, metto tutte le mie cose nella borsa, saluto tutte le persone che ho incontrato la dentro, da infermieri a pazienti, salgo sull'ambulanza e vado, arrivata in questa clinica faccio la prima visita, le solite cose e vado in stanza, entro nella stanza a testa bassa e sento "CIAOO", io abbastanza scazzata penso "che gioia di vivere ha questa, manco la conosco...", alzo gli occhi e vedo Sara, mi sono pietrificata, corro da lei e l'abbraccio, non ha più capelli, ha deciso di iniziare le cure con la chemio, ero felicissima, ma lei senza i suoi capelli non era più lei, quindi decido di levarmi la mia parrucca fatta da suoi capelli e mettergliela a lei, gli occhi della madre si riempiono di lacrime, anche lei era molto felice, la madre decide di andarci a prendere qualcosa da mangiare, iniziammo a parlare di tutto, di quello che le è successo, del perché non ci siamo più viste, inoltre iniziamo a parlare di amori non ricambiati e tutte cose da adolescenti, Sara mi informa che in questa clinica c'è un ragazzo che fa l'infermiere , è molto carino, si chiama Davide, io un po' scettica scoppio a ridere... mi potrá mai piacere un ragazzo che dovrà contribuire a salvarmi la vita? Lei sorride e annuisce, "domani mattina verrà sicuramente a farci visita, se c'è faccio finta di tossire, ma tanto capirai subito qual è, ha gli occhi azzurri, capelli biondi a spazzola, una carnagione molto chiara, non è palestrato ma ha un bel fisico" disse lei. Arriva Emanuela, la madre di Sara, ci ha portato due gelati e tantissime schifezze da consumare durante il soggiorno in clinica dopodiché è tornata dagli altri figli, io e Sara siamo andate sul terrazzo della clinica a mangiare il gelato e a continuare la nostra chiacchierata. Verso mezzanotte arriva un'infermiera a dirci di tornare in camera perché era tardi, noi tornammo in camera e ci addormentammo subito. All' indomani inizia il primo giro di visite e noto subito Davide, l'infermiere, io e Sara ci guardiamo subito, lui viene da me, mi stringe la mano e dice "Ciao, sono Davide, un infermiere, tu dovresti essere Noa vero?"


Io ero un sacco in ansia, aveva un sorriso bellissimo e gli dico "ehm... si sono Noa piacere, sono arrivata da poco"


Lui: "si, lo so tranquilla, a quanto vedo hai una leucemia mieloide cronica abbastanza violenta giusto"


Io: "emh... si ormai sono diversi anni che ci combatto, non mi fa nemmeno più effetto dirlo"


Lui: " stai tranquilla, se ne vuoi parlare basta che ci vieni a chiamare in qualsiasi momento, sia a me che agli altri, sono tutti molto disponibili, poi se vuoi possiamo offrirti anche un supporto psicologico"


Io: " no grazie, non mi va di parlare con persone che non conosco, ho legato molto con la mia compagna di stanza, ormai lei è la mia psicologa..."


Lui: "mi fa piacere..., facciamo una cosa, ora ti vorrei visitare, fare una prima valutazione e poi venire con il medico, per te è un problema"


" no, no fai pure, ma gli infermieri non dovrebbero solo fare punture e preparare flebo?" chiedo io


E lui mi dice : " non proprio, vorrei prima fare una valutazione su di te per vedere se occorre cambiare il piano terapeutico"


Io: "ahh okok vai tranquillo"


Lui inizia la sua valutazione, è molto delicato mi fa tantissime domande molto scrupolose, e alla fine dice "perfetto, torno subito con il dottore", lui esce, io e Sara ci guardiamo per cinque minuti buoni e io esclamo "ma quanto è bello???"


Neanche il tempo di finire la frase e lui entra con il primario, ha sentito tutto... io divento più bianca di quanto già non lo sia ma sia lui che il primario la prendono sul ridere e mi dicono cosa hanno intenzione di fare per quanto riguarda la mia situazione, verrà sempre lui a farmi le flebo, sono al settimo cielo, non voglio più uscire di qui. Dopo dovrebbe passare a parlarci sia a me che Sara, chissà che ci dirà...



La ragazza della stanza 202Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora