Capitolo 2

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Y/n's pov

Nonostante passò qualche giorno dalla mia assunzione in quel tranquillo e moderno bar, Seokjin rimaneva sempre e comunque la perfezione fatta persona.

Stavo passando accuratamente uno straccio inzuppato di sapone e acqua sul bancone, facendo pressione per pulire l'enorme macchia di caffè lasciata da uno sbadato ragazzo dai capelli biondi che, accidentalmente, aveva rovesciato tutta la sua bevanda sul marmo liscio.

Concentrata del mio lavoro non mi accorsi minimamente della presenza di un ragazzo, abbastanza alto, capelli scuri e occhi profondi, tratti delicati, quasi infantili, avrà avuto circa la mia età.

Si schiarì la voce per poi domandare in modo serio e professionale:
"Cerco Kim Seokjin, mi è stato detto che lavora in questo bar, potrei gentilmente parlare con lui?"

Il ragazzo in questione se n'era andato da una buona mezz'oretta, facevamo a turno per chi dovesse restare a chiudere il caffè e quel giorno sarebbe toccato a me.

"Scusi, il suo turno è già finito, se vuole può lasciargli un messaggio, mi prenderò la responsabilità di riferirglielo personalmente".
Misi la spugna nel lavello e mi asciugai le mani, rivolsi la mia attenzione al giovane che osservava i miei movimenti con aria pensierosa.

"Mmh... Sì, le dica che Jungkook lo ha cercato, dovrei parlargli di... quella cosa, le riferisca di incontrarsi domani alle nove di sera accanto al cimitero, la ringrazio. Arrivederci".
Detto ciò, prese lo zaino nero che prima posò sul parquet del locale e se ne andò a passo svelto, aprendo la porta e richiudendosela frettolosamente alle spalle.

Rimasi a fissare il vuoto rimuginando sulle parole di quel ragazzo che presupposi si chiamasse Jungkook.
Seokjin aveva palesemente qualcosa da nascondere...

Alla fine del mio turno uscii dal bar e mi diressi verso casa.
La via era buia e l'oscurità era placata solo in qualche punto da dei lampioni dalle tonalità fredde, alcuni malfunzionanti.

Aprii la porta e mi diressi in cucina per sgranocchiare qualcosa; non avendo molta fame mangia dell'insalata fresca.
Mi misi in pigiama e andai subito a dormire, il lavoro si intensificava col passare delle giornate e iniziava a diventare pesante.

~🧡~

Quando aprii la porta del bar il giorno dopo per iniziare il mio turno, notai qualcosa di strano.
Seokjin non aveva il solito abbigliamento, non aveva quella candida camicia bianca abbinata a quei pantaloni neri eleganti e raffinati, non c'era, a contornare il tutto, la solita cravatta panna con motivi floreali.

Non capii perchè quella cosa mi colpì particolarmente, a una persona normale non dovrebbe interessare.
Eppure fu la prima cosa che notai quella mattina, portava dei jeans e un maglione nero a collo alto.
Ogni volta indossava sempre gli stessi vestiti, che gli recavano un'aria formale e raffinata, che si combinava perfettamente con i suoi lineamenti perfetti, da far invidia ad un dio.

Mi stupì talmente tanto che rovesciai parecchi caffè quella mattina.
Quell'abbigliamento gli donava particolarmente, esaltava il suo lato sensuale, donava un tocco in più alle sue movenze e regalava una certa lucentezza al suo volto, quel maglione stretto metteva il risalto il suo bellissimo collo.

Mi persi molte volte a fissarlo, lo ripeterò all'infinito, quel ragazzo sembrava davvero troppo perfetto...
Mi balzò alla mente il ricordo di quel ragazzo, Jungkook, che mi raccomandò di dire a Seokjin del suo passaggio.

Appena ci fu meno gente all'interno del locale, mi diressi da lui, seduto su una sedia mentre sfogliava una rivista.
Gambe incrociate, sguardo inflessibile ma annoiato.
Mi avvicinai fino a restare a qualche metro di distanza, avevo quasi paura della sua presenza, un'ansia costante di pronunciare parole errate, di non essere alla sua altezza, di non poter anche solo baciare i piedi alla perfezione.

Mi schiarii la voce prima di pronunciare qualsiasi parola, così da attirare solo per pochi secondi la sua attenzione, non più rivolta al giornalino, ma alla mia presenza.
"Signor Kim, ieri mentre stavo chiudendo il bar, è arrivato un uomo  che ha detto di chiamarsi Jeon Jungkook e che la cercava.
Mi ha detto di riferirle che avrebbe dovuto parlarle di una cosa, ma dato che lei non era presente, ha detto di incontrarla questa sera alle nove nei pressi del cimitero"

"Oh, Y/n, non c'è bisogno di utilizzare tutta questa formalità, in fondo siamo colleghi e poi non avrò che due anni in più di te, non serve darmi del lei"
Mi sorrise.
Il suo sorriso mi rubò il cuore, era così bello, le sue labbra carnose che slittavano lentamente verso l'alto e i suoi denti bianchi si facevano spazio tra i sui due boccioli rosati donando una vista meravigliosa e mozzafiato.

Rimasi forse per troppo tempo a fissarlo e smisi quando notai la sua espressione interrogativa.
Le mie gote si arrossarono inevitabilmente e ripresi a lavorare.

La giornata passò velocemente tra caffè e pasticcini, quello in cui lavoravo era uni dei locali più frequentati nella zona, proprio per l'ambiente confortevole l'ottimo cibo.

Dopo la conversazione avuta con Seokjin, lui ritornò serio, indossando nuovamente quella sottile maschera che lo isolava dal mondo esterno, era tornato il solito ragazzo perfetto e neanche per sbaglio si era lascito sfuggire un altro sorriso.

~🧡~

La giornata lavorativa era ormai giunta al termine e stavo asciugando accuratamente delle tazzine per poi riporle nel loro scompartimento, indossare il cappotto e tornare a casa per rilassarmi con un bel bagno caldo con tanto di schiuma.

Mentre aprii la porta, sentii una mano afferrarmi il polso da dietro, la sua stretta era morbida e decisa, per poi farmi voltare alle mie spalle.

Mi ritrovai davanti ad un Seokjin sorridente, che stringeva ancora il mio polso.
"Scusa Y/n, spero di non averti fatto del male..."
Lentamente lo lasciò per posizionare il suo braccio lungo il fianco e guardarmi negli occhi, dove era presente uno strato diverso dall'indifferenza.

"... Ecco, io mi stavo domandando se ti andasse di accompagnarmi al cimitero, sai, Jungkook ha detto di volermi incontrare in quel posto e... Avevo voglia di compagnia.
Ho pensato che a te non dispiacesse passare del tempo con il sottoscritto.
Ho ragione?"

I mei occhi si illuminarono e sul mio volto si fece spazio un sorriso divertito dalle parole del ragazzo.
"Ah, beh, hai ragione, non mi dispiace affatto passare del tempo con te, ti accompagnerò volentieri in quel posto"

Nell'aria aleggiava una consapevolezza, uno strano profumo che non seppi descrivere su due piedi perchè veramente intenso e profondo, in quel momento ero sicura di potermi fidare di quel ragazzo, all'apparenza perfetto.
Avrei scoperto cosa nascondeva dietro quel volto mascherato e lo avrei compreso e aiutato.

Lo conoscevo da così poco, eppure ero già legata a lui in qualche modo assurdo che non provai mai prima di allora, un legame ancora molto fragile che però, col passare del tempo, avrebbe potuto intensificarsi e diventare qualcosa di più.

Angolo autrice

Ma buon giorno/sera/notte/pomeriggio/mattina (dipende da quando leggerete questo ammasso di parole buttate a caso)

Volevo scrivere
Quindi ho scritto
Come ho già detto, aggiornerò probabilmente più di rado l'altra storia e più frequentemente questa...

Ecco, se volete dare un occhiata sul mio profilo, in questi giorni forse pubblicherò una nuova storia, dipende se mi ritorna ispirazione o meno.

Volevo chiedervi se vi è piaciuto anche il secondo capitolo e se avete qualche consiglio da darmi fate pure...
I purple you🧡

My precious sweet ••• SeokjinxreaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora