𝓓𝐚𝐢𝐜𝐡𝐢 𝓢𝐚𝐰𝐚𝐦𝐮𝐫𝐚 + 𝓢𝐮𝐠𝐚𝐰𝐚𝐫𝐚 𝓚𝐨𝐮𝐬𝐡𝐢

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ʀᴏʏᴀʟ - ᴡᴀᴛᴇʀᴘᴀʀᴋs

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"Sawamura, vedi di ferrare bene i cavalli. Domani ho intenzione di uscire a caccia con il primo cavaliere" disse Oikawa Tooru, il re.

Daichi Sawamura, uno schiavo di guerra che era riuscito a riscattarsi a tal punto da diventare lo stalliere, annuí.

Il re era un vero palo nel culo, ma Daichi non poteva di certo dirglielo in faccia, a meno che non volesse morire.

Ma piú tardi, quella sera, si sarebbe dovuto vedere con il figlio adottivo del re, Sugawara Koshi, e quello bastava per voler rimanere in vita.

Sugawara e Sawamura si erano conosciuti per caso. Nessuno dei due sarebbe dovuto essere interessato all'altro, ma era anche vero che a nessuno dei due importava un cazzo.

Durante quel periodo, Daichi aveva la vitalità sotto le scarpe, e Koshi, invece, ne aveva le palle piene di rispettare gli ordini del padre.

Per un po' aveva solo parlato di tanto in tanto, ma poi, con il tempo, si erano aperti sempre di piú, e ora erano in una relazione.

"Incredibile come velocemente la notte si trasforma" diceva sempre Sugawara, quando i due rimanevano sdraiati sul letto.

Effettivamente, c'era stato un periodo in cui Daichi detestava il principe.

"Lui e tutte le sue buone maniere, 'buongiorno' qui, 'lascia, ti aiuto' di qua, 'il piacere é mio', ma chi vuole prendere in giro, lo sappiamo tutti che é solo un bambino viziato come metà della famiglia reale" si lamentava con l'altro stalliere, Nishinoya Yuu, che rispondeva sempre con una risatina, accompagnata da un "chi disprezza compra".

Nishinoya, poi, quando aveva scoperto della relazione dei due, aveva sorriso e "se l'era tirata", come diceva sempre Koshi.

"A quanto pare ho sempre ragione" aveva detto, per poi dare una pacca sulla spalla a Daichi.

"Cerca di non farti beccare, peró. Mi dispiacerebbe dover dire a tutti i cavalli che sei morto" aveva aggiunto.

Mentre ricordava tutto quello, Daichi finí di ferrare i cavalli, per poi dirigersi verso la cucina, dove il cuoco, Terushima Yuuji, gli aveva preparato una tinozza di acqua calda.

"Non puoi presentarti dal principe con questo odore di porco addosso" gli aveva detto la prima volta dopo averlo scoperto. Da quel giorno, prima di andare da Sugawara, Daichi passava sempre dalle cucine, per darsi una lavata.

"Non sarebbe stato meglio vedervi domani?" domandó l'aiuto-cuoco, Kuroo Tetsuroo, mentre guardava l'altro ragazzo spogliarsi ed entrare nella tinozza.

"Ci vediamo anche domani" rispose Sawamura, sorridendo.

"É cotto. Fuso. Andato" commentó Yaku Morisuke, buttando dei pezzi di carne in un pentolone per la cena.

Tre quarti d'ora dopo, Daichi bussó alla porta di Koshi, che lo fece entrare in fretta.

I due si guardarono per un po', poi Sawura si sporse per baciare Sugawara.

"Mi eri mancato" mormoró quest'ultimo, baciandolo di nuovo.

Daichi sorrise. "Anche tu"

I due si sedettero sul letto, parlando, come al solito, del potenziale futuro che li aspettava.

"Potremmo scappare insieme verso Nord" propose Sugawara. "Anzi, dovremmo" si corresse.

Daichi aggrottó le sopracciglia. Il principe non era mai stato cosí insistente su quella storia.

"Perché dici cosí?" gli domandó, prendendogli la mano nella sua e accarezzandogli una guancia.

Koshi sospiró, lasciando trasparire tutta la sua stanchezza.

"Mio padre sta iniziando a presentarmi delle potenziali mogli. Ho provato a dirgli che non ero interessato, ma sai che ha fatto? Ha iniziato a presentarmi altri principi!" disse il ragazzo, incrociando le braccia.

Daichi ci mise tutta la sua buona volontá. Provó davvero a non ridere, ma non ci riuscí.

"Scusa, scusa - disse, sotto lo sguardo accusatorio del compagno - ma devi ammettere che é divertente"

"Divertente o no, io non voglio stare con gli altri principi. Voglio stare con te" disse con sicurezza.

Daichi sentí un tuffo al cuore. Anche lui voleva stare con Sugawara. Lo voleva con tutto sè stesso.

Afferró la mano del principe con forza.

"Ce ne andremo. Non so quando, non so come, ma lo faremo. Ti porteró via da qui, lo giuro" disse, e Koshi sorrise, sporgendosi per baciarlo ancora.

I due spostarono l'argomento su altre cose, ma Daichi continuava ad avere un unico pensiero fisso che lo tormentava.

"A volte vorrei essere un principe come te, ma non lo sono. Come fai ad accontentarti? Hai tutto qui. Eppure vuoi comunque scappare con me" esclamó all'improvviso, in un momento di silenzio.

"Qui ho tutto, certo. Ma é tutto privo di significato. La gente non tiene a me, gli amici che ho non vogliono stare con me. Tu, invece, ci tieni. Vuoi davvero stare con me. Tu mi hai insegnato che é possibile avere qualcuno a cui tieni e che ricambia il sentimento. Mi sembra solo ingiusto che, per colpa di qualcosa come la classe sociale differente, io non sia in grado di stare con te" spiegó il principe, posando la testa sulla spalla di Daichi.

E in quel momento, il ragazzo giuró a sè stesso che avrebbe portato Koshi via di lí, gli avrebbe dato la vita che voleva e meritava.

rainy days [𝚑𝚚 𝚘𝚜]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora