Momenti di conforto

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La storia continua da ormai tre giorni, non riesco a farlo smettere, non ci riesco.

Continua a mandarmi sempre le stesse cose, le stesse, identiche cose; dice che me la fara' pagare per quello che gli ho fatto... lo ripete, e lo ripete, ripete.

Nessuno sa di questa cosa, nemmeno Tibby; so che dovrei dirglielo, ma non ce la faccio, ogni volta che parlo di lui, mi viene un crampo allo stomaco, percio' non riesco ad aprirmi con nessuno su questa cosa.

Due anni fa, quando se ne era finalmente andato, pensavo fosse finita, che non mi avrebbe piu' dato fastidio, e invece ora vedo che è ritornato, e questa è la cosa che mi fa piu' paura.

Decido di ignorarlo, un uleriore volta, come sempre del resto, e me ne vado a scuola, afferrando il mio zaino e avviandomi, sempre verso quella familiare stradina; per la strada incontro Tibby che sta uscendo di casa; non appena mi vede mi fa un mega sorriso, ma io proprio non ce la faccio a fargliene uno vero, viste le condizioni in cui sto adesso. Fingo un sorriso, sentendomi un verme, non dovrei fare questo a Tibby, non a lei; lei per me c'è sempre stata, mentre io la tradisco in questo modo.

" ehyy, come va?"

" tutto bene, te?"

" nonono, non mi incanti, non va tutto bene, ti conosco troppo bene per sapere che in realta' stai una merda; dammi retta, non ne vale la pena stare male per uno come quello, per niente" se solo sapesse la verita'...

"no see figurati, stare male per quello? ma stai scherzando, io non sto affatto male per quello, anzi si è meritato tutto di cio' che gli ho detto"

" allora cosa hai? non me la racconti giusta tu.. dimmi cosa hai, su, forza" mi incita, nel modo che solo lei sa fare pur di convincermi.

Sono convinta di raccontargli tutto, ma non adesso, non ora.. non sono ancora pronta mentalmente. Il mio telefono squilla ancora; una chiamata.

" chi è?" ahia, Tibby se ne è accorta, cosa posso dirle adesso..

" oh no nessuno di importante" speriamo di averla scampata.

" non sara' mica lui vero?" oddio, lui chi? chi intende lei per lui? " Josh McCullen!" , risponde subito alla mia domanda, fortunatamente sbagliando.

Rimango per un istante in silenzio prima di rispondere: " si, proprio lui, ma non mi va di rispondere"

" ti capisco! ma come fa ad avere il tuo numero?" eh, è una lungaaa storia.

"non ne ho idea, forse glielo ha dato un compagno di disegno" sono stufa di raccontare balle, non è da me fare queste cose.

" gia' ".

Finalmente arriviamo a scuola, cosi' posso evitare che continui a fare delle domande che di sicuro avrebbero come risposta una bugia.

Ma sembra che proprio il destino, non voglia darmi tregua; all'entrata della scuola, fermo sullo stipite, c'è Josh. Spero tanto che non mi saluti perche' altrimenti sarei nei guai, ma guai seri.

Mi avvicino sempre di piu', mentre lui si fa sempre piu' vicino.

" ciao Cathy" lo sapevo, e ora.

" ciao" cerco di andare avanti il piu veloce possibile, mentre i suoi occhi sono ancora puntati su di me. Tibby da dietro gli risponde al posto mio, e gliene sono grata, ma non credo che continuerà a farlo per molto.

" ma cosa ti prende" tibby mi afferra un braccio e mi fa voltare verso di lei.

" Niente Tib, è solo che.. "

" No, è solo che niente.. io non so cosa tu abbia fatto, ma non è un valido motivo per comportarsi cosi'; è da quando ti ho incontrata stamani mattina che sei strana, sei diversa, non sei piu' tu. Va bene che ti ha dato noia il suo comportamento e cosi' via, ma almeno di un ciao potresti degnarlo"

I love you.. idiotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora