Il ragazzo di disegno

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La mia vita e' cominciata grazie ad un solo nome: Josh Mc Cullen. Lui il ragazzo, che mi ha letteralmente cambiato la vita a partire da zero.

Tutto è cominciato a scuola... Io frequentavo il secondo anno e lui il terzo... Ci corre davvero poco tra di noi.

Ci siamo conosciuti in aula disegno, durante l'ora di arte; avevamo il corso insieme, e da li è nato il "casino", se così possiamo chiamarlo.

Eravamo seduti accanto, la mia sedia praticamente era vicinissima alla sua, attaccata, nel senso letterale della parola; il professore comincia a spiegare, quando sento qualcuno chiamarmi da dietro; Tibby.

Vi spiego; Tibby è la mia migliore amica, ci conosciamo da quando siamo nate; i nostri genitori erano grandi amici, perciò siamo cresciute insieme. Ci diciamo tutto, tutto. Non c'è cosa che io non sappia di lei e che lei non sappia di me.

E' come una SORELLA per me.

Insomma... Tornando alla scuola; eravamo con le sedie vicinissime, quando Tibby mi chiama da dietro:

" ehyy, hai visto chi è seduto accanto a te?" In realtà non ne ho la minima idea di chi sia.

" ehm... Veramente no" cerco di dirlo il più sottovoce possibile, almeno nessuno mi sente.

" non lo dico, solo perché ti voglio bene, molto bene, altrimenti ti saresti presa due nocchini in testa;

" allora, dimmi chi è!"

" quello, è Josh Mc Cullen, il più bel ragazzo della scuola; e' il quarterback della squadra di football. Ragazza, stai avendo una fortuna impressionante ad averlo accanto!" Se lo dice lei, ma a me non sono mai piaciuti tanto questi ragazzi, i quali solo averli accanto e' una fortuna, no, preferisco evitare.

" va bene" ma daii, fortuna, e' solo un ragazzo come gli altri che però ha solamente un po' più di fama, tutto qui.

" dopo dobbiamo parlare, sul serio"

"Ok"

Mi rivolto verso il mio banco, giusto in tempo per beccarmi un' occhiata strana dal professore.

Adesso devo solo concentrarmi su disegno; la tavolozza, la tela , i colori e nient'altro, solo loro.

"Ehy" ecco lo sapevo, oggi è impossibile concentrarsi...

Mi volto verso la voce che mi ha chiamato.... E' lui, quel famoso ragazzo di cui parlano tutti.

"Ciao" ora cosa vuole, ha già tutto Ciò che vuole, cosa potrà mai volere da me!

" mi stai troppo vicina, ti puoi allontanare?" Mah... Ma che razza di sfacciato, come si permette, questo stupido, pompato che al posto delle cervello ha solo un piccolissima nocciolina, a dirmi così.. "Allora, non capisci?" Adesso basta.

" senti io potrei anche spostarmi, ma tu vai da mammina a farti insegnare l'educazione!" Dietro di me sento delle risate, da parte di ragazzi mai visti prima.

" e tu allora, vai a farti fottere" potrà essere anche bello, biondo, stupendo, ma è un tale stronzo, da volerlo picchiare sempre.

" anche tu" afferro il mio sgabello e lo trascino il più possibile lontano da questo verme schifoso.

<< bene continuiamo la lezione.>> grazie a dio c'è il professore a mettere pace in questa storia.

Passa l'ora di disegno, l'ora più brutta della mia vita; quella specie di ragazzo ha passato tutta l'ora a riempirmi di sguardi assassini, e come se non bastasse, la mia sedia sembrava una nave... Il suo piede la dondolava, come se avesse avuto un tic.. Non lo sopportavo più.

Appena la campanella mi libera, salto dalla sedia e mi dirigo verso la porta, sono tra le prime; dietro sento una folata di vento, ma non riesco a capire da dove possa arrivare, le finestre sono entrambe chiuse;

" hai intenzione di farmi passare, o vuoi piantare casa qua" lo sapevo, quello stronzo si trova dietro di me.

" e a te? Hanno messo un missile nel sedere per avere così tanta furia?"

" ah certo... Ecco la nostra simpaticona. Fammi passare"

" no" chi la dura la vince.

" cosa? Cosa hai detto? Forse tu non sai con chi hai a che fare"

" oh, credimi, lo so meglio di quello che pensi; sto sprecando il mio tempo con un deficiente pompato, che non sa fare neanche una O col bicchiere" se vuole la mia furia, e' ciò che avrà.

" e tu da dove sei uscita, dal mondo di Biancaneve? Hai perso i tuoi nanetti?" Che pezzo di m....

" Fottiti"

" anche tu" non c'è la faccio più a vedermelo davanti, così mi sposto e lo faccio andare via, spero il più lontano possibile.

Finalmente sono fuori dall'aula, Tibby mi sta raggiungendo piano piano, mentre fa a spinta con gli altri ragazzi per uscire dalla classe.

" ma cosa hai combinato?"

"Perché ?" Non mi sembra di aver ucciso nessuno.

" perché?? Bella mia, eri accanto al ragazzo più bello e famoso della scuola, il desiderio di molte, molte ragazze, e tu gli dici di fottersi??"

" e' uno stronzo" non la capisco.

" ho capito, devo insegnarti un paio di cose"

" no, non voglio che mi insegni niente, so come fare" basta non ne posso più.

" ok, ma se poi succede casino, io ti avevo avvisato"

"Ok" ma cosa hanno mangiato stamani a colazione tutti, pane e simpatia... Io proprio non lo so...

Non vedo l'ora di andare a casa e non pensare più a niente.

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Spero che vi piaccia la mia storia, anche se e' solo all'inizio mi fa piacere sapere cosa ne pensate, i vostri commenti, e cosa ne pensate. votate e commentate; farò del mio meglio per farla diventare davvero bella, per voi.

Un bacione.

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