Il ritrovo di un'amica

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I miei occhi, ormai rossi per il pianto interminato di prima; non so come abbia fatto, o come ci sia riuscito, ma so solo che lui è stato l'unico a riuscire a farmi respingere quella cosa che avevo dentro e a farmi aprire.

Comunque resta il fatto che lui è uno stronzo, e che non appena torniamo a scuola, lui tornerà alla sua vita ed io alla mia, facendo finta che tutto questo non sia mai accaduto, mai. Mi dispiace, da una parte, doverla pensare cosi', ma purtroppo è la verità e non posso fare a meno di escluderla, perchè comunque vada è inevitabile doverla affrontare.

Adesso ho altre cose a cui pensare; come chiamare Tibby e scusarmi per il comportamento avuto a scuola questa mattina, è stato davvero orribile il modo in cui l'ho trattata.

Afferro il telefono e compongo il suo numero; non mi risponde. Come la capisco; facciamo caso che mi ci fossi trovata io in quella situazione, non sarei certo stata felice, e ci avrei messo tanto tempo per perdonarla, anche se era una cosa da poco.

Attendo quasi tutto il pomeriggio in attesa di una sua chiamata, un suo messaggio, ma non arriva niente; provo e riprovo a chiamarla, ma niente; sembra sparita. Dopo aver passato ore ad aspettare decido di andare sotto casa sua, almeno voglio vedere se mi risponde; arrivo di fronte al suo portico, compongo il numero e la chiamo. Riesco a vederla dalla finestra di camera sua, la sua ombra si riflette sulla tenda arancione; la riconoscerei ovunque: i suoi capelli, i quali arrivano quasi all'altezza del sedere, ondulati, che ogni volta che cammina si spostano come fossero leggerissimi; vedo dalla tenda il suo braccio alzarsi e guardare con il volto il telefono; non ci credo, lo sta gettando sul letto. Allora lei ha sempre visto le mie chiamate fino ad ora, mi vuole ignorare d'intero punto.

Decido di suonare il campanello, non ce la faccio piu', non posso piu' stare cosi', ci sto troppo male, dobbiamo chiarire; DLIN DLON, il campanello suona, una volta, due, tre, la porta si spalanca e il volto di Tibby mi appare di fronte:

" ehy" abbozzo un saluto. Con fare annoiato richiude la porta non appena inquadra chi si trova di fronte a lei; velocemente incastro un piede tra la porta e lo stipite, e la interrompo.

" cosa vuoi? non ti è bastato cio' che hai fatto stamani? vuoi umiliarmi un'altro po'? forse davanti ai miei genitori, oppure davanti ai nani del giardino, non so fai tu, tanto ormai" le sue parole mi arrivano come freccia nel cuore, mi fanno malissimo.

" no Tibby, non voglio farlo piu', sono venuta per chiarire"

" chiarire? chiarire cosa? che sono una cretina, una migliore amica di merda che non riesce a dare consigli alla sua migliore amica? no grazie non ce n'è bisogno."

"non e' questo Tibby, e' solo che stamani non volevo salutarlo e basta perche' non mi e' piaciuto il suo comportamento, tutto qua."

" a certo, capisco"

" devi credermi, non avrei mai voluto riponderti in quel modo, lo sai"

" no, a dire la verita', io adesso non so piu niente, non ti riconosco piu'." altre freccie, mi colpiscono dritte nel cuore.

" Come non mi riconosci più? ma cosa stai dicendo... Sei la mia migliore amica..."

"Sai, adesso non lo so più, non so più chi sei, sei cambiata tanto; insomma, ti nascondi dietro al fatto che essendo arrivato questo ragazzo nuovo che piace a tutta la scuola, adesso non ti va più di avere una migliore amica, ti dimentichi di tutto e di tutti, non esiste più nessuno. E non fare le finte, perché lo vedo come vi guardate, non sono stupida, qui prima o poi, io rimarrò da sola come una cretina, te lo dico io"

" Ma cosa dici... come ci guardiamo? ma daii, secondo te io potrei mai mettermi insieme ad un tipo del genere"

" Si. Lo vedo, lo vedono tutti Cat, solo tu non lo vedi, solo voi due"

" No. Io non permetterò di rovinare il nostro rapporto solo per una ragazzo, che tra l'altro non mi piace!" la sua faccia assume un espressione non tanto compiaciuta.

" poi ne riparleremo quando tu mi verrai a dire che ne sei innamorata pazza e non ne potrai più farne a meno" il suo labbro vuole curvarsi verso l'alto, ma so che non lo può fare perché vuole tenere la sua aria da dura.

"Dai lo so che vuoi ridere adesso, ma non lo fai perché vuoi restare arrabbiata ancora per un po', giusto? " stava guardando verso il basso mentre gli parlavo, e non appena finisco di parlare alza solamente gli occhi e mi guarda, quando finalmente i suoi occhi si addolciscono e getta le sue braccia attorno al mio collo.

" Mi sei mancata tanto"

" Anche tu, ma non ti azzardarti più a farmi arrabbiare ancora, capito, sennò non so se ti perdonerò!!" Lo so, e non lo rifarò mai più; ho già provato cosa significa perderla e non lo vorrò mai più provare.

" Ti adoro, ti voglio un mondo di bene, no anzi se potessi ti dedicherei tutto il mondo"

" Anche io, non immagini quanto!!"

Ci sciogliamo dal nostro abbraccio, proprio nello stesso momento in cui il mio telefono inizia a suonare... ancora lui.

" Devo dirti una cosa!" il sorriso le svanisce dalle labbra e diventa seria come poco fa.

" Vieni andiamo dentro" apre il portone di casa per dirigerci in camera sua, dove pochi minuti dopo, dirò tutto ciò che ho detto a Josh.

" Perché non me ne hai parlato prima" capisco perfettamente la sua domanda. " ti avrei potuto aiutare"

"Lo so, e volevo farlo, solo che ogni volta che ci provavo, la sua idea, pensare a lui mi faceva sentire male, mi veniva come una morsa allo stomaco, mi capisci!"

" Certo non preoccuparti, affronteremo questa cosa insieme, te lo prometto!"

" Grazie mille!"

Mi mancava tanto la mia amica, anche se solo per poche ore, la mancanza si fa sentire soprattutto se lei è la tua migliore amica, e a me lei mancava tanto.

Sono stata una scema a non dirle niente, avrei dovuto dirglielo prima, ma non ce la facevo; se fosse dipeso dalla mia volontà, lo sapeva già da tanto.

Comunque non appoggio per niente la teoria di Tibby; certo non mi piace Josh e certo non gli piaccio io, e' un dato di fatto.

I love you.. idiotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora