Capitolo 2.

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<Ti prego non chiamarmi così... è imbarazzante> dico, coprendomi il volto con una mano sentendo già il mio viso andare a fuoco. <Aaaaw sei bellissimo quando arrossisci>. Per fortuna che era notte fonda, probabilmente adesso assomiglierei ad un pomodoro. Gli tiro un leggero schiaffo su una spalla e lui si mette a ridere. Amo il suo sorriso, e di come gli occhi quasi scompaiono. <Non sono affatto bellissimo...  quindi smettila di dirlo> <Non posso evitarlo, sei la cosa più bella che abbia mai visto. Non puoi rimproverarmi, se appena posso lo dico>. Mi accarezzò il viso, lo guardai dritto negli occhi e... le sue labbra toccarono le mie. Non riuscì a pensare a nient'altro, né alla Selezione, né al principe, né a Illéa... Esistevano solo le mani di Jimin che mi sfioravano la schiena e mi attiravano verso di lui. Le nostre lingue che si univano in un bacio sempre più spinto, in una lotta nella quale ne uscivo sempre sconfitto. Non sarei riuscito a farne mai a meno dei suoi baci... Una delle sue mani si insinuò al di sotto della maglia ed andò ad accarezzare quei pochi addominali che avevo, dalle labbra si spostò al collo, dove lasciava baci umidi alternati a morsi. <J-Jimin...> mi stava mandando in estasi. <Dimmi babyboy> lo sentii sorridere sulla mia pelle. <V-Voglio di.. di più>, con la mano andò ad accarezzare la mia erezione da sopra i pantaloni .. <Aaa-Ah ...> mi morsi il labbro per cercare di trattenermi. <Non trattenerti piccolo, lo sai che amo sentirti> me lo disse vicino all'orecchio mandandomi brividi su tutto il corpo. La sua mano andò ad insinuarsi all'interno dei miei boxer e prese la mia asta in mano. Un altro gemito uscì dalle mie labbra senza che potessi fermarlo. <Dimmi cosa vuoi Tae> <Voglio... a-aah... voglio venire>. Lui iniziò a velocizzare i movimenti, sentii le mie gambe tremare dal piacere, così mi aggrappai sulle sue spalle. Dio ero uno schifo di gemiti. Ero vicino al culmine <Ji-Jimin... sto per venire> si avvicinò al mio orecchio <Vieni per me Tae Tae> e così mi riversai sulla sua mano. Avevo il respiro affannoso, e scommetto che il mio volto era davvero rosso in questo momento. Tirò fuori la mano dai miei boxer e se la portò alle labbra leccando il mio sperma. <Sei sempre buono>. Credo proprio che ero riuscito a raggiungere una tonalità di rosso mai esistita. Tornò a baciarmi, ma questa volta con più dolcezza. Quando ci separammo non potrei fare a meno di sorridere. Jimin si sedette a gambe divaricate, e io mi accoccolai in mezzo, come un bambino che ha bisogno di essere cullato. <Mi dispiace, non sono di ottimo umore. E' solo che... oggi con la posta è arrivata quella stupida lettera!> <Ah, già, la lettera>, sospirò lui. <Noi ne abbiamo avute due.> <Ah già, certo! I gemelli hanno 18 anni!>. Mentre parlava lo studiavo. Jimin aveva i capelli rosa come i mochi alla fragola, gli occhi nocciola e un sorriso splendido. Era poco più basso di me, nella penombra notai che aveva le occhiaie: doveva aver lavorato fino a tardi tutta la settimana. La sua t-shirt aveva dei buchi che avrei voluto aggiustare anche se non ero bravo a cucire. Ecco cosa avrei voluto: essere il principe di Jimin, non quello di Illéa. Questo non andava bene perché Jimin era un Sei. I Sei erano servi, solo un gradino più in alto sei Sette. Lui era di un intelligenza e di una bellezza devastante, ma non era normale sposare un ragazzo di una casta inferiore. <Che cosa ne pensi della Selezione>, gli chiesi. <Bhe, in qualche modo deve pur trovarselo un fidanzato> rispose lui sarcasticamente. <Jimin-ssii !!!> <Va bene, va bene. Mha, da una parte penso sia triste. Avvolte mi chiedo se sia mai uscito con qualcuno. Ma dall'altra penso sia una buona cosa. Si innamoreranno sotto gli occhi di tutti, lui e il ragazzo che sceglierà, molto emozionante. Il nostro prossimo Re potrebbe essere chiunque> Già, pensai... chiunque. <Perciò incoraggerai i gemelli a partecipare?> <Bhe si, loro non stanno più nella pelle, per noi potrebbe essere un ottima cosa>. Rimanemmo in silenzio per un po', ascoltando solo il suono dei nostri respiri, poi mi ricordai del fagotto che avevo portato. <Ah! Dimenticavo, ti ho portato qualcosa da mangiare.> <DAVVERO!?>. Sorrisi, sembrava un bambino. Gli passai il fagotto, e lo guardai soddisfatto mentre mangiava di gusto il pollo, leccandosi le dita. <Complimenti, sei davvero un cuoco eccellente. Renderai tuo marito felice e pasciuto>, disse addentando la mela. <Renderò te felice e pasciuto, lo sai> <Ah, che bello essere ben pasciuti!> esclamò. Scoppiammo a ridere. Mi raccontò cosa aveva fatto dall'ultima volta che ci siamo visti. Mi disse anche che i gemelli purtroppo avevano lasciato il circolo teatrale della scuola per avere più tempo per il lavoro. <Voglio vedere se riesco a trovare un lavoretto da fare la domenica per guadagnare qualcosina in più. Mi dispiace che siano costretti a lasciare il circolo.> disse Jimin in tono speranzoso, come se fosse davvero possibile. <Non sognartelo nemmeno, Park Jimin! Lavori già fin troppo> <Oh, Tae!>. Il suo bisbiglio nell'orecchio mi diede i brividi. <Lo sai come sono fatti: hanno bisogno di stare in mezzo alla gente. Non possono stare rinchiusi a pulire, non è nella loro natura!> <Ma non è giusto che fai tutto tu Jimin. Ti capisco, ma devi pensare anche a te stesso, sennò non potrai aiutarli davvero.> <Non preoccuparti, Tae. Credo che in futuro ci sia qualcosa di buono>. <Jimin, lo so che potresti farcela, ma non sei un supereroe. Non puoi caricarti sulle spalle questo peso. Tu... non puoi fare tutto!> Rimanemmo di nuovo in silenzio. Ognuno troppo preso dai suoi pensieri. <Taehyung?> <Si?> bisbigliai. <Tu parteciperai alla Selezione?> <NO! Non ci penso neanche di sposare uno sconosciuto! Io amo te> dissi risoluto. <Vuoi essere un Sei e patire la fame? Vivere per sempre in mezzo alle preoccupazioni?> mi domandò con voce piena di dolore. A quel punto mi costrinse a domandarmi: avrei preferito essere servito e riverito in un palazzo? O vivere in un appartamento di tre stanze con Jimin e la sua famiglia?. <Jimin, siamo ragazzi svegli, ce la faremo>, dissi sperando che fosse così. <Non è vero Tae. Io devo continuare a mantenere la mia famiglia e semmai adottassimo dei bambini... > <Quando adotteremo dei bambini> lo corressi. Ci fu qualche istante di silenzio, poi disse: <Penso che dovresti farlo> <Cosa?>, chiesi spaesato. <Partecipare alla Selezione.> Lo fulminai con un occhiataccia <Ma dico, ti si è rivoltato il cervello?> <Tae, ascoltami> mi sussurrò all'orecchio sapendo che mi faceva impazzire. <Se ti si presentasse la possibilità di avere qualcosa di meglio e non la cogliessi per colpa mia... non potrei mai perdonarmi. Non lo sopporterei.> Sbuffai esasperato. <Sei grottesco! Con i migliaia di ragazzi che parteciperanno, è molto improbabile che io venga scelto.> <Se non verrai scelto pazienza. Ma almeno potresti partecipare. Tu provaci, se ti prenderanno allora andrai. Se invece non ti prenderanno, almeno non dovrò rimproverarmi di averti trattenuto.> <Ma io non lo amo, Jimin! Non mi piace neanche. E poi chi lo conosce, quello!> <Nessuno lo conosce. E poi potrebbe piacerti> <Jimin, smettila. Io amo te> <Anch'io ti amo>, mi baciò lentamente. <Se mi amassi lo faresti per me, non voglio passare il resto della mia vita chiedendomi cosa sarebbe successo se tu avessi partecipato.> Messa così aveva ragione, non avevo scelta. <Per favore> mi sussurrò vicino all'orecchio mandandomi scosse per tutta la schiena. <Va bene> bisbigliai io. <Lo farò. Ma ascoltami bene: l'ultima cosa che voglio è diventare principe. Io desidero essere tuo marito!> Jimin mi accarezzò i capelli. <Lo sarai>, disse con gli occhi gonfi di lacrime. <Perché non mi canti qualcosa? Una bella canzone per addormentarmi?> Sorrisi. Adoravo cantare per lui. Mi misi comodo e intonai una ninna nanna. Mi lasciò cantare qualche minuto, poi mi aprì il colletto della camicia e mi baciò il collo e le orecchie, mi accarezzò le spalle, le braccia... Cominciai ad ansimare. Nel giro di pochi secondi ci ritrovammo avvinghiati per terra. Jimin mi trascinò su di sé e io gli scostai i capelli, ipnotizzato. Mi baciò con passione, e io lasciai che le sue mani mi esplorassero i fianchi, la schiena, le cosce. <Ti amo Kim Taehyung. Ti amerò per tutta la vita.>, disse lui con un' intensità sorprendente. <Anch'io ti amo Jimin. Sarai per sempre il mio principe>. Mi baciò finche la candela non si fu completamente consumata.

The Prince. (𝕋𝔸𝔼𝕂𝕆𝕆𝕂)Where stories live. Discover now