Capitolo 10

11 2 0
                                    

Come avevo previsto, una volta calmate le acque trascorremmo il resto dei giorni in tranquillità. Trascorsi molto tempo con i miei camerieri. Tant'è che scoprì fossero fidanzati da quasi 5 anni, erano davvero una bella coppia. Mi piaceva stare con loro, godere della loro compagnia; li ascoltavo e intervenivo solo quando avevo qualcosa da dire. Questa mattina lasciammo le porte aperte in modo che l'aria circolasse, Jin osservò che non era appropriato che io giocassi a carte con loro. Giunti
nel bel mezzo di una partita a carte, con la coda dell'occhio vidi una figura: Era Jungkook, fermo sulla soglia, che ci guardava con aria divertita. Quando i nostri sguardi si incrociarono, mi alzai con un sorriso e gli andai incontro. <Oh, cielo!> esclamò Jin rendendosi conto che sulla soglia c'era il principe.<Altezza>, lo salutò con una riverenza. <Quale onore...>. I camrieri si scambiarono occhiate lusingate. <Stavamo giusto per uscire> intervenne Nam. <Si estatto!>,aggiunse Jin.<Noi stavamo... emh...proprio...> guardò Nam in cerca di aiuto. <...andando a finire l'abito che il signorino Taehyung indosserà venerdi>, concluse. <Esatto!>, confermò Jin. <Ci rimangono solo due giorni!>. Ci sfilarono accanto con
un sorrisino sulle labbra. <Non intendevo distorgliervi dal vostro lavoro>, si scusò Jungkook affascinato, seguendoli con gli
occhi. I camerieri, imbarazzatissimi, fecero un inchino e si misero a correre lungo il corridoio. <Siete un bel gruppetto>, commentò Jungkook entrando nella mia stanza ed esaminando l'ambiente. <Oh, mi tengono in riga>, risposi con un sorriso. <E'evidente che li sono affezzionati. Una cosa rara.> Smise di perlustrare la stanza e mi guardò. <Non immaginavo che la tua stanza fosse così> <Non è che sia esattamente camera mia, le pare? Appartiene a lei, io l'ho soltanto presa in prestito per
il momento>, replicai. <Di sicuro le avranno detto che poteva cambiare l'arredamento. Ordinare un nuovo letto o fare ritingere le pareti.> <Una mano di pittura non la renderebbe più mia. I ragazzi come me non vivo in case con i pavimenti di marmo>, ribbattei, scherzando ma non troppo. Jungkook sorrise. <Com'è la sua stanza a casa?> <Emh... per quale ragione era venuto esattamente?> cambiai discorso. <Bè... ho avuto un'idea> <Ah, si, quale?>. Jungkook si mise a fare su e giù per la stanza <Ho pensato che, siccome con lei non intrattengo le stesso rapporto che ho con gli altri ragazzi, forse dovremo escogitare un mezzo di comunicazione ...alternativo.> si girò a guardarmi. <Pensavo che io e lei potevamo concordare un segnale in modo da capirci se abbiamo bisogno di parlare senza che nessuno se ne accorga. Lei ritiene che uno sfregamento del naso potrebbe
funzionare?>. <Sembra che lei abbia il naso tappato: non è molto elegante.> Mi guardò un pò incerto e annuì. <Ottima osservazione. Umh...> Camminava continuando a rimuginare e si fermò vicino al comodino. <E tirarsi un orecchio?> Ci pensai su <Mi piace. Abbastanza semplice da nascondere, ma non così comune da poter essere confuso con qualcosa d'altro. Vada per l'orecchio> <Sono lieto che lei approvi. La prossima volta che vorrà vedermi, si limiti a tirarsi l'orecchio e io accorrerò da lei il più presto possibile. Propabilmente dopo cena>, concluse Jungkook.
Arrivò il primo venerdi, il giorno del debutto al Rapporto della capitale di Illéa. Nam e Jin mi sistemarono il completo di un blu scuro tendente al viola. Truccatori e scenografi sciamavano sul set per dare gli ultimi ritocchi. Mi voltai e colsi un fugace istante della vita di tutti i giorni di Jungkook: la madre gli stava sistemando un ciuffo fuori posto. Sarei rimasto a guardarli ancora un pò ma Silvia mi accompagnò al mio posto. <Vada verso i gradini, signorino Taehuyng>, mi ordinò. Quando Kai arrivò venne a sedersi vicino a me. Per me quel gesto significò molto: aveva scelto il posto accanto il mio anzichè la seconda fila. Era un amico fedele: sarebbe stato un ottimo Re. Durante gli ultimi preparatvi un ragazzo si è sentito male, Jungkook doveva essersi accorto della confusione e lo guardai per scurtare la sua reazione, ma ansichè guardare il ragazzo, stava guardando me. Si tirò un orecchio in fretta. Io ripetei il gesto. Era eccitante sapere che quela sera, Jungkook sarebbe venuto in camera mia.
Le riprese partirono e il Re fece il suo discorso davanti al popolo di Illéa. E poi, come dal nulla, sul set apparve Hoseok. <Buonasera a tutti. Ho un annuncio molto speciale. La Selezione va avanti ormai da una settimana, e otto signori sono già tornati a casa, lasciando al principe Jungkook ventisette bellissimi uomini tra cui scegliere. La prossima settimana, in un modo o nell'altro, faremo la conoscenza di questi splenditi fanciulli.> Cominciai a sudare freddo.
Non ero affatto abituato a parlare davanti al pubblico. <Prima di passare ai signori, questa sera ci concederemo un attimo con l'uomo del momento. Come sta, principe Jungkook?> chiede Hoseok attraversando il palco. Era un agguato: Jungkook non aveva il microfono e non si era preparato un discorso. Prima che Hoseok gli mettesse il microfono sotto il naso, mi scoccò un occhiata e io gli feci l'occhiolino, riuscendo a farlo sorridere. <Sto benissimo, Hoseok, grazie>. <Si sta godendo la deliziosa compagnia?> <Si! E' stato un piacere conoscere questi signori> <Sono tutti dolci e gentili come sembrano?> chiese Hoseok. Prima che Jungkook potesse rispondere, già sorridevo. Perchè sapevo che la risposta sarebbe stata: "Si... più o meno" <Umh...> Jungkook guardò nella mia direzione alle spalle di Hoseok. <Si, quasi tutti>. <Quasi?> ripete Hoseok prima di
voltarsi verso di noi. <Qualcuno di loro si é comportato male?>. Risate provennero dai ragazzi, e fu una fortuna perchè così potei unirmi a loro e non farmi sgamare. Traditore di un Jungkook!.<Dica, Altezza, cos'hanno fatto di preciso?> insistette
Hoseok. <Adesso ve lo racconto> Jungkook accavalò le gambe e si mise seduto comodo, rilassato come non lo avevo mai visto, pronto a prendersi gioco di me. Mi piacque, in quel momento, avrei voluto che quel lato del suo caratte saltasse fuori più
spesso. <Al nostro primo incontro, uno di loro ha avuto il coraggio di rimproverarmi aspramente. Mi ha fatto una bella ramanzina>. Il Re e la Regina si scambiarono uno sguardo: anche loro ascoltavano quella storia per la prima volta. <Una ramanzina, Altezza? E per quale motivo?> continuò Hoseok. <Oh, per nessun motivo in particolare... Credo piuttosto che si trattasse di un attacco di nostalgia. Ed è per questo il motivo che l'ho perdonato, ovviamente>. Jungkook rilassato, parlava con
Hoseok come se fosse l'unica persona nella stanza. <Perciò questo ragazzo è ancora con noi?> Hoseok passò in rassegna le file di selezione con un gran sorriso, poi tornò a rivolgersi al principe. <Oh, si, è ancora qui>, confermò Jungkook. <E ci rimarrà per un bel pò>.

The Prince. (𝕋𝔸𝔼𝕂𝕆𝕆𝕂)Where stories live. Discover now