Capitolo 7

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Respirai a fondo e mi feci forza. Lui si alzò e si chinò per leggermi la spilla 《Taehyung… Giusto?》 mi chiese con il sorriso sulle labbra. 《Esatto. Ehm.. ho già sentito il suo nome, da qualche parte, ma le dispiacerebbe ricordarmelo ancora una volta?》 dissi, pentendomene subito, e chiedendomi se esordire con una battuta fosse una buona idea. Ma Jungkook mi invitò a sedermi con una risata. Si sporse verso di me e mi bisbigliò 《Ha dormito bene, mio caro?》. I suoi occhi scintillavano divertiti. 《Continuo a non essere il suo caro》, ribbattei con un sorriso furbo sulle labbra. 《Però si, dopo che mi sono calmato ho dormito molto bene. I camerieri hanno dovuto buttarmi giù dal letto, tanto era comodo》. 《Sono lieto che lo abbia trovato tale, mio... Taehyung》, si corresse. 《La ringrazio》 dissi. 《Mi scuso per essere stato poco gentile con lei. Mentre tentavo di prendere sonno mi sono reso conto che non è colpa sua se mi trovo in questa situazione strana, se sono stato coinvolto nella Selezione, che tra l'altro non è neppure un'idea sua. E poi, quando mi sentivo triste, lei è stato così gentile, e io invece sono stato... be'... insopportabile. Ieri sera avrebbe potuto cacciarmi e non l'a fatto. Grazie》. Jungkook mi rivolse uno sguardo tenero, che avrebbe fatto sciogliere chiunque, sopratutto con quei due occhi profondi. Chinò il capo per un momento, si sporse verso di me appoggiando i gomiti sulle ginocchia. 《Taehyung, finora lei è stato schietto con me; è una qualità che apprezzo profondamente, voglio chiederle di rispondere ad una domanda》Annuii. Si sporse ancora di più e bisbigliò:《Mi ha detto di essere qui per sbaglio, perciò immagino che non vorrebbe esserci. C'è qualche possibilità che lei possa nutrire, magari in futuro, qualche... sentimento di affetto per me?》
Esitai. Non mi aspettavo queste parole. non volevo ferirlo, ma non potevo mentire. 《Lei è molto gentile, Altezza, molto premuroso... e anche molto attraente》 Lui ghignò. 《Ma, per ragioni molto valide, non credo proprio che potrei》, concluisi.
《Le dispiacerebbe essere più preciso?》 mi chiese. 《Ecco... temo che il mio cuore sia già impegnato》. Il suo sorriso si spense, così come i suoi occhi. 《Desidera tornare a casa già da oggi dal suo amore?》. Era ovvio che la cosa lo infastidiva e non poco, ma invece di arrabbiarsi aveva scelto di provare compassione, cosa che mi spinse a fidarmi di lui. 《E'questo il punto... non voglio tornare a casa》. 《Davvero?》. Si passò una mano fra i capelli, gesto che mi fece involontariamente arrossire, e la sua aria confusa mi strappò un sorriso. 《Posso essere del tutto sincero con lei?》chiesi. Annui. 《Ho bisogno di rimare qui. Anzi, la mia famiglia ha bisogno che io resti qui. Anche se mi lasciasse rimanere
solo per una settimana, per loro sarebbe una benedizione》 《Vuol dire che vi servono i soldi?》《Si》, risposi a disagio.《E poi a casa ci sono delle persone... che non posso sopportare di vedere in questo momento》Jungkook annuì con fare comprensivo, ma non disse niente. Esitai. 《Se avesse la bontà di lasciarmi rimanere, anche solo per poco, sarei pronto a fare un patto》, mi offrì. 《Un patto?》 mi guardò perplesso. Esitai ancora. 《Se mi lasciasse restare...》Mi accorsi che stavo sfornando stronzate. 《Insomma... bè... Lei è un principe. Con tutto quello che ha da fare, deve anche trovare il tempo per ridurre trentacinque ragazzi... emh... trentaquattro, a uno soltanto. E' faticoso, non crede?》Annui. 《Cosa ne direbbe di avere un informatore interno? Qualcuno che possa aiutarlo? Cioè, una specie di amico?》
《Un amico?》 ripetè lui. 《Si. mi faccia rimanere, e io l'aiuterò. Sarò il suo amico》. A quelle parole Jungkook sorrise. 《Non dovrà preoccuparsi di convincere me. Però potrà venire a parlare con me tutte le volte che vorrà e io cercherò di aiutarla. Se lei lo desidera》. Mi rivolse uno sguardo dolce e interessato insieme.《Ho parlato con quasi tutti i ragazzi presenti in questa stanza e non credo che troverò un amico migliore. Sarei lieto se rimanesse》. Sospirai sollevato. 《Però mi piacerebbe chiamarlo ancora 'mio caro'.. Cosa ne dice?》《Non se ne parla nemmeno》, bisbigliai arrossendo. 《Li ha chiamati tutti così?》. 《Si, e a quanto pare sono stati contenti》Annui alzandomi, così fece anche lui ridacchiando a sua volta. Jungkook andò al centro della stanza. 《I signorini a cui ho chiesto di trattenersi sono pregati di rimanere al loro posto, gli altri, per cortesia, seguano Silvia in sala da pranzo.
Vi raggingerò fra breve.》 All'interno della sala da pranzo erano già presenti il re e la regina. Con una riverenza ci sedemmo a tavola dove i camerieri ci servirono la colazione. Qualche istante dopo entrò Jungkook e si sedette, ma prima che potessimo muoverci ci disse: 《Vi prego, signorini, non alzatevi e godetevi la colazione》. Hyung-Sik non arrivava così come gli altri ragazzi che erano stati trattenuti. Mi guardai attorno confuno, contai quanti ne mancavano. Otto. Ne mancavano
otto. Fu Jackson, seduto difronte a me a rispondere alla mia domanda che lesse nei miei occhi. 《Se ne sono andati》, mi informò. Andati? Oh, andati.. E così eravamo già in ventisette!

The Prince. (𝕋𝔸𝔼𝕂𝕆𝕆𝕂)Where stories live. Discover now