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Guardo il mare in silenzio, sono nascosta dietro uno scoglio così che nessuno mi si avvicini, respiro profondamente con gli occhi chiusi, metto le cuffie nelle orecchie e poi accendo il mio portatile.
Modifico delle foto e sorrido guardandole, un vento primaverile mi accarezza il corpo e sorrido sentendo una tranquillità interiore.
Il mio cellulare squilla "Jake" Dico sorridendo.
'Amelia, dove sei? Ti stiamo aspettando'
Guardo l'orologio "arrivo, sono in strada"
'Bugiarda'
"Arrivo okay? Dammi cinque minuti"
'Va bene'
Chiudo la chiamata e sistemo il computer, lo rimetto nello zaino e tengo il cappuccio in testa, cammino tranquilla, qualcuno mi colpisce, sostengo il bambino che sta per cadere.
"Non lo tocchi" Dice l'uomo al suo fianco "odia essere toccato"
Il mio sguardo incontra quello del bambino,m, non ha alcuna reazione, i suoi occhi scuri sono intensi e sembra volermi comunicare qualcosa.
Alza una mano tenendola aperta, alzo la mia e la appoggio sulla sua, sorride e toglie la mano abbassando lo sguardo.
Mi alzo e guardo l'uomo "come ha fatto?" Dice scioccato.
Lo guardo confusa "lui ha alzato la mano e io l'ho messa sulla sua, è semplice" Dico divertita, il mio cellulare squilla e lo guardo "sono in ritardo, addio, ciao piccoletto" gli scompiglio i capelli e mette una mano sulla sua testa, corro verso la strada e raggiungo il bar in cui mi stanno aspettando.
"Alla buonora" Dice Jake guardandomi male.
Gli do un bacio sulla guancia "ti mancavo così tanto?" Dico divertita, mi stiracchio.
Ordino un caffè macchiato e cominciamo a parlare della festa che stiamo organizzando.
"Vieni a cena da me stasera?" Dice sorridendo.
"No vado a casa" Dico sorridendo "il grande capo mi aspetta"
"D'accordo ci vediamo domattina"
"Si capo"
Ci dividiamo e vado alla roulotte dove vivo da diciannove anni con l'uomo che mi ha cresciuta, Giorge Abrams, l'uomo più buono e gentile di questo mondo, l'uomo a cui ogni bambina spera di essere affidata.
È seduto fuori, su una sedia sdraio e prende il sole con una nonchalance tipica di Giorge, è sempre rilassato e tranquillo quasi come se niente lo toccasse, questa spensieratezza è ciò che apprezzo di più di Giorge, lui è libertà pura.
"Ciao panzone" Dico dandogli un colpetto sulla pancia, sorride.
"Ciao colomba" Dice sorridendo "dove sei stata?"
"Sulla spiaggia e poi al bar con Jake"
"Immaginavo"
"Tyler aspetta!" Ignoro le urla di qualcuno e metto Jailhouse Rock di Elvis, prendo una lattina di Coca-Cola e una birra per Giorge.
Mi siedo e cantiamo divertiti.
Mi blocco vedendo il bambino di questa mattina, mi osserva e io mi alzo piano.
"Ciao" Dico guardandolo.
L'uomo che era con lui lo affianca senza fiato.
Il bambino si avvicina a me e mi porge qualcosa senza guardarmi, mi abbasso e gli alzo il viso incontrando il suo sguardo, si tira indietro e mi guarda negli occhi, prendo quello che mi porge.
"È il mio portafoglio" Dico sorpresa "grazie ma...come mi hai trovata?"
"Lui scrive numeri e parla tramite quelli" Dice l'uomo che era con lui "ma a volte parte e sembra sappia già dove andare così lo seguo e oggi è venuto qui"
Guardo il bambino, alzo la mano come stamattina, la guarda e appoggia la mano sulla mia.
"L'ha fatto ancora" Dice l'uomo che è con lui, il bambino osserva la mia mano.
Lo guardo e allargo le dita, fa scivolare le sue tra le mie e stringo la sua mano, sorride e poi riapre le dita, faccio lo stesso e le facciamo tornare come prima.
"Lo sai? Ci sono cento e uno modi per far incontrare le nostre mani così che si stringano" Dico gentilmente, mi guarda negli occhi e sorrido "puoi stringerle così" le rimetto come prima intrecciando le dita, le sposto di un posto "così" gli stringo la mano come agli adulti "o così" gli mostro diversi modi e mi ascolta guardandomi.
Sorride e guarda la mia mano stringe il mio indice e il medio.
Mi guarda e sorrido.
"Questo è un'altro modo" Dico annuendo.
Lascia la mia mano e guarda delle carte su un tavolino, le prende e si avvicina a me.
Si siede a terra e io lo guardo confusa.
Mette davanti a me un cinque di picche, un sette di cuori e un asso di fiori.
Il ragazzo che era con lui si avvicina a si abbassa.
Il bambino mi afferra il bordo della felpa.
"571" Dico guardandolo "vuoi dirmi qualcosa?"
Li guarda in silenzio tenendomi stretta la felpa.
"Devi seguire i numeri" Dice Giorge guardandomi, lo guardo "forse vuole dirti qualcosa che si trova a quel numero"
"Tu sai dov'è?" Dico guardandolo attentamente, resta fermo e io sospiro "e va bene andiamo"
Mi alzo "fa attenzione" Dice Giorge sorridendo.
"Ci vediamo dopo capo" usciamo dall'area delle roulotte, metto il cappuccio e il bambino continua a tenere la mia felpa con una mano, lo guardo e gli mostro la mano "facciamo un gioco mentre camminiamo cercando quel numero okay?" Mi guarda "ogni tre minuti cambiamo modo di stringere la mano ci stai?"
Gli porgo la mano e la afferra stringendola, sorrido "Tieni tu il conto?" Sorride appena e io sorrido "va bene"
Guardiamo su una cartina della città e camminiamo tranquilli, ogni tre minuti esatti il bambino cambia stretta, arriviamo ad un orfanotrofio.
"571" Dico indicando il numero.
"L'abbiamo trovato" dice Logan il ragazzo che segue sempre Tyler.
"È questo?" Dico al bambino, lo fissa e stringe un po' di più le mie dita "immagino sia un si"
C'è qualcosa di strano, ho una strana sensazione, mi sento a disagio in questo posto e per un attimo un brivido mi scorre lungo la schiena.
Tyler fa un passo avanti e noi lo seguiamo, busso alla porta e un uomo la apre lentamente, mi guarda serio, ha un aspetto austero e fa quasi paura.
"Cosa volete?"
"Salve siamo qui per...adottare un bambino" mento mantenendo la calma.
"Entrate" Obbediamo "seguitemi"
Ci porta in una stanza e poi ad una porta finestra che affaccia sul giardino sul retro, decine di bambini giocano insieme tutti vestiti di grigio, sembrano tristi, li guardo attenta.
"Quanti sono?" Dice Logan guardandoli.
"Sono cento venti" Dice il signore serio.
Stringo appena le labbra "è un edificio molto grande per così pochi bambini" Dico guardandolo.
"Alcuni fanno lezione, dopo si daranno il cambio" Dice serio "per mantenere l'ordine, abbiamo 571 camere"
"Capisco" Dico annuendo.
Tyler guarda un punto in lontananza, seguo il suo sguardo e vedo una grande statua rappresentante una donna, mi lascia la mano e cammina attraverso il giardino, alcuni bambini lo guardano, lo seguo e lui osserva la statua fermandosi, rappresenta la dea Atena, guardo la data "571 a.C" leggo attentamente.
"Signorina" mi giro confusa e guardo una bambina, mi inginocchio.
"Dimmi"
"Tu sei buona?"
"Penso di sì" dico confusa "perché me lo chiedi?"
"Perché la tua aura è buona" Dice inclinando la testa di lato.
"Aura?" Dico confusa.
"Si io posso vedere la tua aura" Dice sorridendo.
Guardo Logan che annuisce "allora immagino di essere buona"
Sorride felice "ne sono felice, perché sei qui?"
"Perché...sto cercando una persona, la persona che dorme nella camera 571"
"Oh la maestra Grace" Dice felice "anche lei è buona"
Guardo Tyler che sta a testa bassa e la guarda di nascosto.
"E sai dov'è?"
"Si è alla mensa"
"Mi porti da lei?" Annuisce e ci porta nella mensa, vedo una donna apparecchiare canticchiando.
"Grace!" La donna alza lo sguardo e sorride guardando la bambina.
"Ciao Samantha"
La bambina la abbraccia, la donna ci guarda "signori non potete stare qui"
"Vi stavamo cercando Signorina, possiamo parlarvi?" Dice Logan facendo un passo avanti.
"Si certo" la prende in disparte e io guardo i tavoli.
"Ehi bambini avete voglia di fare una cosa bella?" Dico gentilmente, la bambina annuisce felice, guardo Tyler che mi guarda.
"Venite" andiamo al tavolo e ci sediamo, insegno loro a fare dei fiori di loto con i tovaglioli, li facciamo e ne sistemiamo uno per ogni bambino.
"Sono bellissimi!" Dice Samantha felice.
Ridacchio "molto bene"
"Signorina ma cosa...?" Mi giro confusa e guardo Grace, ha gli occhi rossi e il naso è fresco di pianto.
"State bene?" Dico dolcemente.
"Io non credo a quello che siete venuti a dirmi, mi rifiuto di crederci, sono solo un insegnante è impossibile che io sia una divinità incarnata in umano" la guardo confusa.
"Una divinità?" Dico confusa.
"Te lo racconterò ma ora dobbiamo andare" Logan ci affianca e io lo guardo "Signorina Grace questo è il mio numero, mi chiami quando avrà bisogno"
"Va bene" Dice dolcemente.
"Ora dobbiamo andare si sono accorti di noi, andiamo" ci allontaniamo velocemente e usciamo dalla struttura praticamente di corsa, sento l'urlo di un aquila, mi giro di scatto e vedo un uccello enorme, un misto tra un aquila è un uomo, spalanco gli occhi e punta le zampe verso di me con gli artigli appuntiti.
Logan si mette davanti a me "protection!" Urla aprendo una mano davanti a sé, una specie di pellicola azzurra appare attorno a noi e la creatura non riesce ad entrare, dice un'altra parola e un fascio di luce allontana la bestia sbattendola contro l'edificio, Logan mi prende per mano e ricominciamo a correre.
"Cos'era quella cosa?" Dico scioccata.
"Sono le arpie, metà uomini e metà aquila, sono molto pericolose, uccidono senza pietà e si cibano degli organi interni" Dice serio.
"È disgustoso" Dico con una smorfia.
Ci inoltriamo in un boschetto che conosco molto bene, ci fermiamo e riprendo fiato appoggiandomi ad un albero, ci sediamo e il solito venticello primaverile ci accarezza il corpo.
Logan si siede al mio fianco mentre Tyler si siede tra i fiori e li raccoglie.
"Perché hai detto a quella ragazza quelle cose?"
"Perché è la verità, io e Tyler siamo stati incaricati di riunire e proteggere gli dei superiori" Dice Logan serio "ci fu una guerra che gli storici non raccontano, il così detto 'anno zero' durò tre giorni, le divinità superiori si scontrarono in una guerra senza precedenti su nel cielo, gli uomini pensarono che il mondo stesse per finire, per questo motivo dichiararono la fine del mondo, alcune divinità scapparono sulla terra perché un grande titano si impossessò della folgore di Zeus e li sfidò per governare sull'Olimpo, ma la folgore ha un potere incredibile e la guerra ebbe risvolti inaspettati, il titano ebbe la meglio e gli dei dovettero rifugiarsi sulla terra in forma umana, nascosero alcuni dei loro figli tra gli umani così che si prendessero cura di loro.
"E tu cosa sei?" Dico guardandolo.
"Sono il figlio di Ebe, era la dea della gioventù" Dice sorridendo "mia madre mi lasciò uno scrigno con all'interno dei ricordi, quando l'ho aperto ho visto ogni cosa e quei ricordi sono entrati in me"
"Quello che mi stai dicendo è da matti lo sai vero?" Dico guardandolo attenta.
"So che sembra assurdo ma è la verità" Dice convinto "siamo appena stati attaccati da un'arpia perché aveva percepito la nostra presenza divina"
"E io cosa c'entro?" Dico guardandolo "perché siete venuti da me?"
"Non ne ho idea, non percepisco energia divina in te eppure Tyler si fida e ti ha chiesto aiuto mostrandoti i numeri" guardo Tyler, continua a raccogliere margherite, guarda qualcosa e lo raccoglie, è un quadrifoglio.
Sorrido "Ehi Tyler, quello lo puoi conservare, si dice portino fortuna lo sai?" Dico gentilmente.
Lo guarda e poi si avvicina a me, me lo porge e lo guardo gentilmente "dovresti tenerlo tu"
Me lo avvicina ancora "d'accordo, grazie" Dico gentilmente, torna ai fiori e lo guardo attenta "se anche io ti credessi, sono passati due mila anni"
Mi guarda divertito "nel regno superiore tutto scorre più lentamente, voi umani avete tempi corti, i bambini nascosti sono divinità, Crono ha velocizzato il tempo per proteggere i bambini sacri"
"Capisco, ma se voi avete questa missione...non dovrebbe essere segreta?"
"Si"
"Ma me lo stai dicendo"
"Tyler si fida di te, è la mia guida quindi..." Dice sorridendo "mi fido di lui al cento per cento"
Mi stringo le ginocchia al petto, metto il cappuccio in testa e osservo il bambino attenta, il mio cellulare squilla.
"Pronto?"
'Ehi non sei alla roulotte?'
"È Piccola se non mi trovi dentro significa che non ci sono" Dico divertita.
'Simpatica, senti stasera pensavamo di andare al Rubin'
"Va bene" Dico gentilmente.
'Passo a prenderti'
"Ti aspetto in spiaggia"
'Va bene' Dice allegro 'ciao bimba'
"Ciao" chiudo la chiamata e tengo il cellulare a penzoloni, ho una strana sensazione, alzo lo sguardo piano e sento il rumore del mare, mi alzo piano.
"Amelia?" Dice Logan confuso, Tyler mi guarda e io cammino seguendo il rumore del mare, arrivo su una piccola spiaggia, mi tolgo le scarpe lentamente e mi avvicino al mare, immergo i piedi in acqua e chiudo gli occhi sentendo un vento fresco accarezzarmi il corpo.
Qualcuno mi stringe la mano, resto immobile con la mano aperta senza stringere quella di Tyler.
Osservo il mare alla ricerca di qualcosa.
"Amelia" ignoro Logan e continuo a osservare, alzo nuovamente il cappuccio nascondendo il mio viso.
"Devo andare" Dico seria.
Stringo appena la mano di Tyler e poi la lascio, cammino sulla spiaggia allontanandomi, raggiungo il mio posto e mi siedo tra gli scogli, osservo il mare e il suo rumore mi rilassa, chiudo gli occhi e respiro profondamente sentendo un vuoto enorme dentro di me.
Qualcuno cammina davanti a me e si ferma, resto immobile meditando, si siede al mio fianco, qualcun altro si siede dall'altra parte del mio corpo rispetto al primo.
Apro gli occhi di scatto e guardo il mare, una lacrima mi riga il viso appena il mio cuore perde un battito.
Tyler indica il mare con un dito.
"Qualcuno sta morendo in mare" Dice Logan serio, un'altra lacrima mi riga il viso.
Prendo una cartina e la apro di fronte a me, segno il punto dove siamo e traccio una riga fino al punto in cui so che la nave sta affondando.
Mi alzo e vado dietro gli scogli, prendo un motoscafo e lo trascino fino a riva, metto il cappuccio e poi un foulard per nascondere la bocca.
Salto sopra e Tyler sale con me, lo guardo e lui mi osserva, annuisco e parto senza Logan, ci guarda dalla riva, porto il motoscafo fino al punto in cui la nave sta affondando, faccio salire delle persone come sempre.
"Mio figlio!" Urla una donna piangendo "era ancora dentro"
Guardo la nave che sta affondando, mi tolgo i vestiti dando loro le spalle, mi butto in acqua e nuoto nella nave, cerco il bambino e lo trovo dentro una stanza che si sta riempiendo di acqua, esco con la testa prendendo fiato.
"Ehi ehi, ti porto fuori, attaccati a me e quando te lo dico trattieni il fiato okay?"
Annuisce piangendo spaventato "okay al mio tre, uno, due, tre" prendiamo fiato e lo porto fuori dalla nave, lo porto al motoscafo e lo aiutano a salire, non mostro a nessun il mio viso, mi rivesto nascondendomi e andiamo alla spiaggia, la gente scende piangendo e ringraziandomi.
Dei dottori corrono da noi, porto il motoscafo dietro lo scoglio e corro nel bosco fino alla roulotte seguita da Tyler.
Mi tolgo il foulard e la felpa.
Tyler mi guarda "vuoi farti una doccia?"
Annuisce e gli mostro dov'è, me la faccio anch'io e poi mi vesto tranquilla, ci sediamo fuori dalla roulotte e restiamo in silenzio guardando il cielo.
"È per questo che sei andata in spiaggia?" Guardo Logan che è fermo al margine del bosco "hai percepito la presenza della nave"
"Ho sentito odore di morte, il vento ne portava la puzza" Dico seria.
"Come sapevi dov'era la nave?"
"Non lo so, lo so e basta, lo so sempre"
"Potresti avere sangue di dea" Dice osservandomi attento "ma non sento potere spirituale in te"
"Ehi bambina sei tornata?" Dice Giorge parcheggiando la jeep.
"Si capo" Dico sorridendo.
"Cosa avete trovato?"
"Un orfanotrofio, pieno di bambini"
"Oh strano non ricordavo ci fosse un orfanotrofio in città" lo guardo confusa.
"Ma abiti qui da quarant'anni ormai"
"Non so il perché ma...non ricordo di averlo mai visto..." Dice pensandoci.
"Forse è nascosto ad occhi umani" Dice Logan serio.
"Siamo tutti umani" Dice Giorge divertito "quindi non possiamo creare qualcosa di nascosto a noi stessi"
"Non posso darle torto" Dice Logan divertito "non avrebbe senso d'altronde"

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