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La mattina mi sveglio e sento qualcuno al mio fianco, apro gli occhi e vedo Tyler dormire tra le mie braccia, sospiro.
"Cosa ci fai qui Tyler?" Mormoro stanchissima.
Mette la mia mano sulla sua testa, sospiro e gli accarezzo i capelli dolcemente, lo abbraccio stringendolo a me "non ho dormito stanotte, ho avuto incubi continui e mi svegliavo ogni volta che riuscivo a chiudere gli occhi" Dico dolcemente "ho ucciso un uomo Tyler, non farlo mai hai capito? Non sporcarti le mani di sangue, anche se Quella persona cerca di ucciderti, falle del male ma
Non togliere mai la vita agli altri"
Appoggia la fronte al mio petto e io sospiro.
"Signorina Amelia" mi metto seduta confusa e guardo alle mie spalle, vedo Zeus in piedi con al suo fianco un uomo dai capelli ricci e neri, ha gli occhi verde chiaro e il corpo è bel piazzato e muscoloso.
"Signor Zeus" Dico sorpresa "ma cosa...? Da quando eravate qui?"
"Da qualche minuto, vi siete svegliata mentre salivamo"
"Allora è meglio alzarsi che dici piccolo girasole?" Dico guardando Tyler gentilmente, sorride e mi abbracci da dietro, metto una mano sulle sue e sorrido gentilmente "coraggio sali sulla mia schiena"
Si aggrappa e lo sollevo "oh issa"
Ridacchia e sorrido, scendiamo tutti e quattro.
"Ehi cucciola" Giorge mi da un bacio sulla fronte "stai meglio?"
"Non proprio"
"Hai voglia di pescare?"
"Non sarebbe male"
"Oggi pomeriggio ti ci porto" Dice sorridendo.
"Grazie zietto" mi siedo e Tyler ridacchia scivolando a sedere, sorrido divertita e mi rialzo, mi lavo i denti e guardo Zeus.
"Siete qui per qualche motivo in particolare immagino" Dico gentilmente, guardo il secondo uomo e gli porgo una mano "Amelia Adams"
"Zefiro" Dice sorridendo felice, mi guarda con gli occhi lucidi, lo guardo confusa e passo lo sguardo su Zeus.
"Ho capito di chi sei figlia mia cara, è stato difficile perché il tuo essere è contrastante, ami molte cose e capire la tua inclinazione è difficile"
"Non so se prenderlo come un complimento oppure no"
"Lo è mia cara" Dice divertito.
"D'accordo"
"Amelia" Giorge ringhia arrabbiato apparendo sulla porta della roulotte, ha un barattolo con delle pastiglie per l'emicrania, mi irrigidisco "non stai prendendo le pastiglie, ne la pillola"
"Si beh...posso spiegare"
"Provaci" Dice arrabbiato.
"Potrei essermene dimenticata perché...avevo tante cose per la mente e sai sono successe molte cose in questi giorni e...." sospiro "va bene sono in punizione ho capito"
"Questa settimana laverai tu i piatti al posto mio"
"Ma così farei tre settimane di fila!" Dico scioccata.
"Così ti ricordi le medicine, prendi" mi mette in mano una pastiglia e mi da un bicchiere di acqua, le butto giù e faccio una smorfia.
"Sappi che non è una bella cosa" mormoro mettendo il broncio.
"Non mi ascolti mai quindi ne paghi le conseguenze"
"Antipatico"
"Lo so"
Rientra e io sospiro "ora mi sta venendo mal di testa, comunque, di cosa stavamo parlando?"
"Ti mette in punizione spesso?" Dice Zefiro curioso.
"Solo quando lo faccio arrabbiare, mi ha cresciuta quindi è come un padre, è normale che si preoccupi" Dico dolcemente "anche se a volte è antipatico, soprattutto quando è in ansia come in questo periodo" aggiungo sottovoce.
"Io non sono in ansia" Dice scendendo dalla roulotte e guardandomi male "vado a lavoro"
"Va bene sta attento" Dico buttandomi a sedere.
"Non combinare guai come al solito"
"Chi io? Sono una santa" Dico divertita "saluta Serena"
"Niente insinuazioni" Dice divertito.
"Non so di cosa parli"
"Bugiarda" sale sulla jeep e se ne va, guardo Tyler che scrive sul suo quaderno.
Guardo Zeus "scusa ti interrompo sempre, sedetevi"
Obbediscono "d'accordo dicevamo che ho trovato i tuoi genitori, tua madre è Flora, la dea della primavera e tuo padre è..." guardo Zefiro.
"Zefiro, il Dio del vento primaverile" Dico sorpresa, lui sorride.
"Sono felice di averti trovata Amelia" Dice sorridendo.
"Wow io...oh cavolo non ci posso credere" mi appoggio allo schienale della sedia accavallando le gambe, appoggio il gomito al bracciolo e mi sfioro le labbra con le dita "i miei genitori...oh mio Dio"
Il vento soffia allegro e mi accarezza il corpo, Zefiro si guarda attorno sorpreso sorridendo.
"Avrei tantissime domande" Dico sorridendo "ma per ora...dov'è mia madre?"
"Non l'abbiamo ancora trovata, quando ci siamo divisi lei ti ha portata sulla terra e poi non l'ho più rivista"
"Oh..." Dico dolcemente "allora dovremmo trovarla"
"La troveremo sicuramente" Dice Zefiro sorridendo.
Sospiro stanca e sento delle urla e delle risate, giro appena il viso sorridendo gentilmente.
"Amelia! Amelia!" Urlano dei bambini correndo e saltellando.
"Ciao bambini" Dico gentilmente.
"Amelia oggi è giovedì! È giovedì!" Dicono saltellandomi attorno.
"Si sì" Dico gentilmente "fermatevi bambini coraggio" si fermano davanti a me sorridendo a trentadue denti "mhhh vi siete lavati la faccia questa mattina?"
"Si!"
"E vi siete lavati anche i denti?"
"Si!" Dicono ridacchiando.
"E avete salutato mamma e papà con un bacio?"
"Si!"
"E...siete pronti all' avventura?" Dico divertita.
"Si!!!!" Urlano felici, sorrido.
"Molto bene, andate nel posto segreto vi raggiungo subito"
"Va bene!" Corrono tutti via tranne una bambina che guarda Tyler.
"Tu non vieni?" Dice sorridendo, Tyler mi guarda e gli scompiglio i capelli.
"Puoi andare se vuoi, io arrivo subito" Dico gentilmente.
Si alza e Denise, la bambina sorride felice, corrono nel boschetto e sospiro.
"Mi ero dimenticata che fosse giovedì..."
"Cosa devi fare?" Dice Zeus confuso.
"È una specie di tradizione, ogni giovedì leggo una storia ai bambini e poi stiamo nel bosco in una casa sull'albero che mi ha costruito Giorge quando ero piccola, è il rifugio" Dico gentilmente.
"Tua madre ha scelto un brav'uomo" Dice Zefiro sorridendo.
"Lo credo anch'io" Dico dolcemente "il migliore che potesse trovare, ora mi dispiace salutarvi davvero ma ho una tradizione da rispettare e se non vado i bambini mi odieranno, mi prendo cura io di Tyler"
"Va bene a dopo"
"A dopo" stringo la mano ad entrambi, prendo un libro e chiudo la roulotte, corro alla casa sull'albero, so che mi stanno seguendo.
Fischio imitando il cinguettio di un uccellino, un bambino mi risponde e butta giù la scala.
"Oh oh, pirata Robert è arrivato" Dico divertita.
"Salve signor capitano!" Dicono in coro, salgo e tiriamo su la scala, ci sediamo e sorrido divertita, leggo loro una storia finché non sentiamo un fischio come quello che ho riprodotto io.
"Pirati vedo una nave nemica all'orizzonte" Dico divertita guardando Jake da una finestra.
"Allora dovremmo attaccarla"
"Preparatevi pirati! Pronti? All'attacco!!!!" Scendono urlando e attaccano Jake saltandogli addosso e facendogli il solletico, lo guardo da sopra sorridendo, Tyler gioca con loro sorridendo.
"Pietà! Pietà!" Dice Jake ridendo divertito senza fiato.
"Ciurma!" Dico divertita "l'abbiamo torturato abbastanza"
"Abbiamo vinto!" Urlando saltellando, Jake li porta a giocare e io chiudo la casetta e vado ad una distesa di fiori gialli, sorrido gentilmente.
Mi siedo ai piedi di un albero e mi rilasso, so che Zeus e Zefiro mi stanno osservando, resto ferma e chiudo gli occhi, il sole mi scalda e ascolto gli uccellini cinguettare,
Qualcuno si siede accanto a me.
"Sono il figlio di Poseidone" Dice William serio "da figlio di nessuno a figlio di un Dio...mi avete stravolto la vita ma...grazie Amelia"
"Io non ho fatto nulla" Dico sorridendo dolcemente "ma...sono felice per te"
Guardiamo la distesa in silenzio.
"Resterete li ancora per molto?" Dico divertita riferendomi a Zeus e Zefiro.
"Ehi ragazzina porta rispetto" Dice Zeus divertito, si avvicinano e si siedono accanto a noi.
Il vento ci accarezza dolcemente e io sorrido respirando profondamente "resterei qui per sempre" Dico con gli occhi chiusi, per un attimo l'immagine dell'arpia mi appare nella mente, perdo un battito e riapro gli occhi, una lacrima mi riga il viso.
William mi prende una mano di nascosto, la stringo guardando il cielo azzurro.
Qualcuno mi salta addosso, guardo Tyler sorpresa mentre tiene la testa sul mio grembo.
"Ehi" Dico dolcemente "non stavi giocando?"
Scuote la testa, sospiro, apro le gambe e si siede in mezzo appoggiando la schiena al mio petto, gli accarezzo i capelli con dolcezza e chiude gli occhi.
"Ciao ragazzino" Dice William scompigliandogli i capelli.
Tyler scatta in piedi e si agita dondolando, lo guardo sorpresa.
"Tyler" Dico alzandomi, scappa correndo, e lo guardo preoccupata.
"Ma cosa...?" Dice William sorpreso.
"Non gli piace essere toccato" Dico guardandolo male "se gli succede qualcosa ti picchio"
Corro nel bosco e lo cerco chiamandolo ad alta voce, vedo la casa sull'albero, rallento e riprendo fiato, salgo e lo vedo seduto in un angolo, sta rannicchiato e trema, mi avvicino a lui.
"Ciao piccolo pirata" Dico gentilmente "sta tranquillo ehi..."
Lo abbraccio e gli accarezzo i capelli, si calma e poi torniamo alla distesa, ci sediamo come prima, sospiro.
"Non ti tocco più ragazzino" Dice William guardandolo "scusa"
Tyler non risponde, guardo William che incontra il mio sguardo confuso, annuisco e sorrido appena.
Gli stringo la mano e la guarda stringendola, se la porta alle labbra lentamente e lo guardo sorpresa, sorrido gentilmente.
Il vento porta odore di morte, guardo verso il mare e lo stesso fa William.
"Il mare" Dice serio.
"Corri veloce come il vento" Dico seria a Tyler, si alza e io faccio lo stesso, corriamo verso la spiaggia mentre gli altri ci seguono, prendo il motoscafo e metto la bandana e la felpa con il cappuccio.
Tyler sale e lo stesso gli altri tre, do loro dei vestiti per coprirsi.
"Nascondete il viso" Dico seria.
Annuiscono e obbediscono, andiamo al luogo dell'incidente, aiuto le persone a salire, sento la presenza di qualcuno.
Guardo William "torno subito" mi tolgo la maglia e salto in acqua, prendo un respiro profondo e mi immergo, entro nella barca da una finestra spaccata, seguo la mia sensazione e in una stanza trovo una donna, è priva di sensi, c'è ancora qualche centimetro di aria, vado verso il soffitto della stanza e prendo aria, nuoto di nuovo verso di lei e la afferro, nuoto fuori dalla stanza, qualcosa mi colpisce e apro la bocca perdendo l'aria che avevo nei polmoni.
Abbasso lo sguardo e vedo un carrello di quelli che usano per portare la colazione in camera, sto perdendo sangue e non ho più fiato, guardo la donna è faccio un'ultimo sforzo, vado alla finestra ma un mobile mi cade sulla gamba incastrandomi, ringhio e spingo la donna verso l'alto, il corpo sale a galla, cerco di spingere il mobile ma faccio fatica, ho bisogno di aria, chiudo gli occhi per un attimo e mi calmo, preparo le braccia e cerco di spingere il mobile con tutta la mia forza, qualcuno entra dalla finestra, vedo William.
Non mi ha vista perché il mobile mi ha trascinata sotto la finestra.
"Mhhh!" Si gira di scatto e mi guarda, guardo il mobile e prova a spostarlo, gli tocco un braccio e alzo tre dita una alla volta, annuisce, conto fino a tre e poi spingiamo insieme, riusciamo a spostarlo, il dolore mi fa aprire la bocca di nuovo, mi gira la testa e guardo la superficie, è troppo lontana, chiudo gli occhi per un attimo, qualcuno appoggia le labbra sulle mie e improvvisamente i miei polmoni si riempiono di aria, William si stacca e lo guardo sorpresa.
Sorride e mi afferra una mano, andiamo in superficie e respiro con affanno.
"Eccola!" Dice una ragazza indicandomi.
Nuotiamo verso il motoscafo e saliamo, nascondiamo subito il viso.
"Dov'è la donna? Sta bene?" Dico cercando di calmare il respiro, qualcuno mi blocca afferrandomi per le spalle.
"Cos'è successo? Perché non risalivi?" Dice Zefiro arrabbiato scuotendomi.
"Mentre portavo fuori la ragazza mi sono ferita e poi la gamba è rimasta incastrata sotto un mobile, non riuscivo a liberarmi"
"Saresti potuta morire!" Dice arrabbiato.
"È il rischio che si corre quando si ha il mio dono" Dico seria, mi scanso staccandomi da lui e mi avvicino alla donna, è ancora svenuta, il cuore batte Molto lentamente, le apro la camicia e le faccio la respirazione bocca a bocca finché non sputa l'acqua tornando a respirare, ha gli occhi verde scuro, è un colore intenso e tremendamente insolito.
"Che succede?" Dice debolmente.
"È tutto okay Signorina, torneremo a riva tra qualche minuto" Dico gentilmente.
"Lei mi ha salvata?"
"Si"
"Grazie" Dice scoppiando a piangere, sorrido gentilmente e le poso una mano sulla testa.
Vado al timone zoppicando, mi siedo e prendo la cassetta per il primo soccorso, fermo il sangue e respiro profondamente.
"Ti aiuto" Dice William abbassandosi davanti a me.
"Grazie William, anche per avermi aiutata"
"Sentivo il tuo sangue nell'acqua" Dice sospirando "e sono venuto da te, è stato istinto, sarei dovuto venire subito con te e non lasciarti andare da sola"
Sorrido e scuoto la testa, gli alzo il viso "ringrazio il tuo istinto allora" Dico gentilmente, sorride.
Il mio cellulare squilla, lo prendo e  rispondo lentamente mentre William mi medica la ferita.
"Giorge" Dico seria.
"Ciao principessa dove sei?"
"In mare" Dico sospirando.
"Un'altra barca?"
"Si" Dico con dolcezza "qualcosa sta abbattendo tutte queste barche Giorge ma non so cosa sia"
"Lo scopriremo piccola"
"Speriamo, a dopo"
"A dopo"
Chiudo la chiamata e gemo appena William posala garza sulla ferita.
"Scusa"
"Tranquillo ho un basso livello di sopportazione del dolore, è tutto regolare" Dico dolcemente.
"Farò più piano" Dice sospirando, si abbasso il cappuccio e metto una mano sulla sua bloccandolo mentre sta per abbassarsi la bandana dalla bocca.
"Non ti scoprire"
"Perché?"
"Alcuni dopo essere salvati sono ossessionati da te, perciò non farlo"
"Va bene" Dice guardandomi profondamente negli occhi.

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