Capitolo 10

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"Grace, cazzo!"

Andai a slegarla, la presi tra le braccia a mo' di sposa, uscii dalla porta, mi diressi verso l'ingresso, entrai in salotto e la feci distendere sul divano.

Le tolsi i capelli dal collo e passai delicatamente due dita sulle ferite che aveva procurato la corda.

Abbassai il mio capo sul suo petto, sentii un piccolo e debole battito.

"No, Grace, ti prego. Non mi lasciare qui da solo, ti prego." singhiozzavo.

Non dava nessun segno di vita, ero disperato. Non avrei potuto vivere senza Grace Smith, a costo di essere picchiato da Zayn o da chiunque altro.

Anzi, se avessi potuto, mi sarei preso tutti i suoi dolori e dispiaceri, tutte le prese in giro. Tutto.

Mi alzai dal divano e frettolosamente presi il telefono e composi il numero dell'ambulanza.

"Pronto? Salve, la prego, una ragazza ha provato a suicidarsi, ho bisogno d'aiuto."

"Certo, mi dica l'indirizzo."

Diedi il mio indirizzo e subito staccai, tornando in salotto.

"Stanno arrivando tesoro mio, resisti." le presi la mano e ne baciai il dorso.

Quando qualche minuto dopo sentii la sirena dell'ambulanza poco lontano salii le scale, presi una coperta calda e, dopo averci avvolto Grace, la presi in braccio.

Uscii di casa e aspettai che l'ambulanza si fermasse, per portarci dentro la piccola e fragile ragazza che tenevo fra le braccia.

Il mio piccolo fiore.

"Vi prego, salvatela." supplicai.

"Verrà fatto il possibile, signor..?"

"Styles."

Scrisse il mio cognome su una cartellina e fece per salire sull'ambulanza.

La seguii e mi misi vicino alla mia piccola Grace, che era priva di sensi, ferma. Ma nel suo viso una smorfia di dolore c'era, e mi faceva malissimo, perchè sapevo di esserne la causa.

"Mi scusi, ma non può restare." mi informò qualcuno.

Mi voltai e vidi un' infermiera giovane, che conoscevo benissimo.

Quella ragazza era della mia scuola, Lottie Tomlinson.

Anche se aveva lo stesso cognome di Louis non era sua sorella, ed era una mia ex.

Ma con lei c'era stato solo sesso, almeno da parte mia. Non l'avevo mai amata.

"Oh, Harry!! Perchè sei con.. La Smith??"

"Non sono fatti tuoi."

"In ogni caso non puoi restare."

"DEVO restare, non posso andare via." evidenziai la parola 'devo'.

"È la tua ragazza??" credo che questa domanda le creò un leggero imbarazzo.

"Non ti interessa ed è già la seconda volta che te lo dico. Ora sbrighiamoci." dissi, scontroso.

La vidi sbuffare e andare verso l'esterno, per avvisare di essere tutti pronti.

"Non sapevo lavorassi all'ospedale." le dissi.

"Do solo una mano.."

"Ah."

L'ambulanza partì di corsa, mentre le infermiere che c'erano si occupavano di Grace. In pochissimo tempo arrivammo all'ospedale e quando Grace venne messa sulla barella e portata via velocemente non ebbi il coraggio di entrare.

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