Capitolo 4

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Pov Victor

Lo sto di nuovo seguendo per i corridoi di casa sua, ma questa volta siamo diretti alla sua stanza. Sento il battito del mio cuore rimbombarmi nelle orecchie, nemmeno fare dei respiri lenti e profondi riesce a distrarmi da quello che mi aspetta.
-Non è un granché, ma io vivo qui- annuncia Arion facendomi entrare in una piccola stanza.
-Non è male- rispondo, ma il mio sguardo si blocca quando vedo il suo letto. Singolo.
-Ehm... Sì... Ho un letto solo... Spero non sia un problema... S-Se no io...- balbetta imbarazzato.
-Va bene- lo blocco subito. -Non c'è problema- aggiungo sforzandomi di guardarlo. Solo l'idea di sdraiarmi al suo fianco, sentire il calore del suo corpo... Merda, devo pensare subito a qualcos'altro.
Velocemente passo lo sguardo sul resto della stanza, fermandomi alla vista di un vecchio pallone consumato.
-E questo cos'è?- chiedo avvicinandomi.
Vedo i suoi occhioni azzurri illuminarsi. Bingo. -Ah, quello è il pallone che usò Axel Blaze per salvarmi quando ero piccolo, è stato grazie a lui se ho scoperto la mia passione per il calcio e sono venuto qui alla Raimon, da allora è il mio tesoro!- mi spiega raggiante, sono quasi costretto a distogliere lo sguardo.
Mi tornano alla mente ricordi vecchi di dieci anni, quando io e Vladimir seguivamo le partite dell'Inazuma Japan e cercavamo di imitare Axel.
Inconsciamente mi ritrovo ad accarezzare il fulmine disegnato a pennarello.
-Allora, vogliamo dormire?- gli chiedo. Prima dormiamo e meglio è per il mio autocontrollo, che per intenderci è molto poco.
-C-Certo... Allora io...- balbetta lui.
-Dormi pure dal lato della parete, io starò dall'altro... Prometto di tenere le mani a posto- preciso subito sorridendo.
Arion trasalisce. -T-Ti conviene perché se no dormi sul pavimento...!- sbotta con il viso paonazzo.
Così mi avvicino al letto ridacchiando, tirando indietro le coperte. -Prima le signore-
Lui sbuffa e sale sul letto senza guardarmi, rannicchiandosi il più lontano possibile.
Spengo la luce e mi sdraio nello spazio vuoto, dandogli le spalle.
Nonostante non riesca a vederlo, riesco ancora a sentire il suo profumo e la sua presenza alle mie spalle. Sono così teso che dubito riuscirò a dormire...
-Buonanotte Victor- lo sento sussurrare alle mie spalle.
Sospiro. -Buonanotte Arion-

Dev'essere passata almeno un'ora, ormai l'oscurità è quasi totale, ma non sono ancora riuscito a chiudere occhio. Alle mie spalle sento il respiro lento e regolare di Arion, segno che sta dormendo.
Sono fermo nella stessa posizione da quando mi sono sdraiato, comincio ad essere parecchio scomodo, ma non oso muovermi per timore di toccarlo.
-Victor...- mormora piano.
Apro gli occhi, sorpreso. È sveglio? -Mm?- aspetto qualche istante, nessuna risposta.
Finalmente mi decido a voltarmi nella sua direzione. Vedendo i suoi lineamenti rilassati e i capelli sparsi sul cuscino non riesco a trattenere un sorriso.
Lentamente sollevo una mano per scostargli i capelli dal viso con estrema delicatezza, trasalisco leggermente quando lui si muove, ma mi rilasso non appena vedo che continua a dormire.
Osservandogli la pelle liscia e pallida non riesco a trattenermi. Mi sporgo leggermente e poso le labbra sulla sua fronte, chiudendo gli occhi per godermi la sensazione di tepore.

Quando riapro gli occhi la luce del mattino illumina dolcemente la stanza. Ci metto diversi istanti a rendermi conto che non sono nella mia camera. Cerco di muovermi ma qualcosa, o meglio qualcuno, me lo impedisce. Abasso lo sguardo e vedo una cascata di capelli castani.
Sento il viso farsi bollente mentre mi rendo conto che Arion è letteralmente avvinghiato a me.
"Merda, merda, merda"
Il cuore mi batte così forte che mi sembra debba scoppiare da un momento all'altro.
-Arion...?- lo chiamo per cercare di svegliarlo, ma lui si limita a strofinare il viso sulla mia maglietta per poi continuare a dormire.
Sospiro. Con un grande sforzo di volontà prendo il braccio che tiene stretto al mio fianco e inizio a sfilarmi dalla sua presa.
Dopo quella che mi sembra un'eternità riesco a scendere dal letto, ho il fiato corto come se avessi appena corso una maratona.
Recupero il cellulare dalla tasca dei miei pantaloni per guardare l'ora, è ancora molto presto. Lancio un'occhiata ad Arion, sembra così sereno... Sorrido.
Mi cambio velocemente e mi sistemo per uscire, ma prima di farlo apro la fotocamera del cellulare per scattargli una foto, altro che gattini, questa è vera tenerezza, cazzo.
Resto a osservarlo ancora per qualche minuto, non avrò mai più un'occasione del genere.
Anche se il suo corpo è cambiato per me resta sempre il solito Arion.
Finalmente riesco a decidermi a scendere. Silvia è sveglia, già alle prese con le faccende domestiche.
-Buongiorno Victor, già in piedi?- mi saluta con un sorriso.
Annuisco distrattamente. -Già, meglio che vada-
Lei sembra sorpresa. -Non ti fermi nemmeno per la colazione?-
-No, ho già approfittato fin troppo della vostra ospitalità e poi ho delle faccende da sbrigare- spiego.
Silvia annuisce, sorridendomi tristemente. -Capisco, allora ci vediamo-
-Certo, buona giornata e grazie ancora- la saluto uscendo.
-Ricorda che sei sempre il benvenuto!- si affretta a dirmi mentre chiudo la porta.
-Me lo ricorderò-
Sulla strada di casa non riesco a togliermi dalla mente l'immagine di Arion addormentato nel suo letto, così riapro il cellulare per guardare la foto. Sorrido. Perfetto.

Entro in casa usando le mie chiavi, cercando di non fare rumore, ma a quanto pare non è necessario perché sono già tutti svegli.
-Sono a casa- saluto.
-Ben tornato- mi accoglie Ily con un sorriso venendomi incontro, mi osserva attentamente per poi sistemarmi i capelli con le dita. -Com'è andata la serata?-
La lascio fare, ormai ci sono abituato. Mentre mi guarda pazientemente in attesa di una risposta sento il bisogno di raccontargli di tutta la faccenda. Dopotutto è sempre stata al mio fianco da quando sono diventato un imperiale, è sempre riuscita a comprendermi e sostenermi, e nonostante abbia solo dieci anni più di me è quasi come una seconda madre per me.
-Qualcosa non và?- mi chiede preoccupata, vedendo che esito.
-P-Posso parlarti?- domando a bassa voce.
-Certo, vieni pure in cucina, Axel e Julia stanno già facendo colazio..-
-In privato- la interrompo. -Per favore-
Lei sembra sorpresa, ma annuisce. -Va bene-
Andiamo nella mia stanza e ci sediamo sul letto. Con un respiro profondo inizio a spiegargli la situazione. Del Mixi Max, del cambiamento di Arion, dei miei sentimenti per lui...
Ily ascolta in silenzio per tutto il tempo, ma non ho idea di che espressione abbia perché non oso guardarla.
Mi fermo a riprendere fiato solo quando ho detto tutto, mi fa male il petto, cosa penserà di me ora?
-Lo sapevo già- la sento dire.
La guardo spalancando gli occhi. -Cosa...?-
Lei mi sorride. -Una mamma queste cose le sente, ma volevo aspettare che fossi tu a parlarmene, che ti sentissi pronto-
Sono spiazzato, non mi sarei mai aspettato una risposta del genere, mi ci vuole qualche istante per riorganizzare i pensieri.
-Il fatto è che ora io... non so come comportarmi con lui...- mormoro abbassando lo sguardo. Questa situazione mi secca e non poco, non avrei mai pensato di potermi sentire così... debole.
Ily mi solleva lentamente il mento per guardarmi negli occhi. -Capisco che questa situazione così strana ti abbia scombussolato parecchio, ma io credo che tu debba continuare a comportarti normalmente. Anche lui si sentirà parecchio a disagio, per cui devi cercare di rassicurarlo e fargli capire che ti piace per quello che è-
Ci metto un attimo a realizzare. -F-Fargli capire che mi piace...??-
Ecco, sto arrossendo di nuovo, mi sento una mocciosa del cazzo. -Però io non avevo intenzione... non credo che lui...-
-Ehi, questo è normale- mi ferma Ily accarezzandomi una guancia. -Ma se non fai un tentativo non lo saprai mai, ti pare? Non ti sto dicendo di dichiararti fin da subito, ma dovresti almeno "provarci", no?-
Non sono del tutto convinto, però annuisco comunque. -Va bene, vedo cosa posso fare-
Lei sorride. -Bravo ragazzo- mormora sporgendosi per darmi un bacio sulla fronte. -Ora andiamo a fare colazione, ti và?- mi chiede alzandosi.
Annuisco. -E... grazie, per avermi ascoltato...- mormoro imbarazzato.
-Non serve, sai che ci sono sempre quando hai bisogno-
Sorrido. È vero.

Entro in classe e mi siedo al mio posto, senza badare a nessuno.
Ma poco dopo un vociare generale mi fa alzare lo sguardo, Arion è in piedi vicino alla cattedra con indosso la divisa femminile e i capelli raccolti in una coda alta.
-Ragazzi, lei è Alice Woods e per un po' sarà una vostra compagna di classe, siate gentili con lei, mi raccomando- lo presenta il professore.
Lui fa un piccolo inchino, sembra davvero nervoso. -P-Piacere di conoscervi, spero che riusciremo a diventare amici..!-
Non appena alza la testa lancia un'occhiata nella mia direzione, come in cerca di aiuto, così cerco di sorridergli in modo rassicurante.
Lui ricambia il sorriso, annuendo appena.
Solo dopo qualche secondo mi rendo conto, quasi per caso, che tutti i ragazzi della classe lo stanno praticamente mangiando con gli occhi. Alcuni si sono anche messi a bisbigliare tra di loro e quel poco che riesco a sentire non mi piace per niente.
Serro la mascella, questo sarà davvero un lungo mese.

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