Capitolo 11

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Pov Arion

Torniamo all'esterno con Vale che trotterella allegramente davanti a noi. -Vado a recuperare Mark, voi state qui intesi? E per qualsiasi cosa chiamate subito!-
Annuiamo entrambi. -Non preoccuparti, stiamo attenti- le dico con con un sorriso.
So che forse dovrei sentirmi scosso per quello che è appena successo, ma non riesco a fare a meno di sentirmi immensamente felice.
Le mie dita sono intrecciate a quelle di Victor, e anche se non ricordo chi ha preso l'iniziativa, non ho nessuna intenzione di lasciare la presa.
Il cuore mi batte fortissimo.
Lancio un'occhiata verso di lui senza farmi notare, per vedere la sua espressione, ma lui sta guardando intensamente un punto davanti a noi.
Mi volto nella stessa direzione e il mio cuore salta un battito. Sol è poco più avanti, gli occhi color cielo pieni di dolore.
Faccio un passo verso di lui. -Sol...-
-Quindi è così che stanno le cose..- mi interrompe subito lui, la voce rotta.
Mi si stringe il cuore in una morsa dolorosa. -Volevo parlartene, davvero, non avrei mai voluto che lo venissi a sapere in questo modo, ma...-
-"Ma" cosa, Arion? Volevi farmi fare il rimpiazzo ancora per un po'? Volevi giocare ancora un po' con i miei sentimenti?- sbotta con gli occhi lucidi.
-No! Sai che non lo farei mai, io tengo davvero a te!- ribatto, sento le lacrime in gola e il petto mi fa così male...
-Allora perché..? Perchè hai accettato di uscire con me... conoscendo i miei sentimenti...? Tu sei davvero speciale per me, mi hai fatto ritrovare la passione che la malattia mi aveva portato via... È grazie a te se sono di nuovo felice...- mormora, la voce sempre più bassa.
-Io...-
La verità è che non so rispondere. Probabilmente ha ragione, per me lui era solo un rimpiazzo, solo perché credevo che il ragazzo che mi piaceva davvero non ricambiava i miei sentimenti.
Un attimo fa ero così felice e ora mi sento così male che potrei vomitare...
-Sol!-
Una voce femminile attira l'attenzione di tutti e tre. Mi ritrovo a fare un sospiro di sollievo.
È una ragazza più o meno dell'età di Vale, dai lunghi capelli scuri. Raggiunge Sol in tutta fretta e lo stringe tra le braccia.
È una mia impressione o Victor ha trasalito?
Sol sembra sorpreso. -Ily..?-
-Hai idea di che ore sono?- domanda lei in tono di rimprovero. -Non hai nemmeno risposto al cellulare, Axel era preoccupato-
-Hai ragione, scusa, è che sono successe delle cose...- si scusa lui asciugandosi gli occhi.
Ily lo guarda preoccupata. -Ma... Stai piangendo...- sussurra, solo in quel momento sembra accorgersi di noi. Ci osserva attentamente per diversi secondi prima di sorriderci. -Mi dispiace avervi interrotti ragazzi, ma il signorino qui è in ritardo per una visita-
-Oh... Ehm, sì, non si preoccupi..- balbetto a disagio.
C'è un altro breve scambio di sguardi prima che la ragazza sollevi la mano in segno di saluto. -Allora noi andiamo, ci vediamo-
Li guardiamo allantanarsi senza aggiungere altro.
-Ehi, Victor, per caso la conosci?- chiedo poco dopo.
Lui sembra sorpreso. -Cosa ti fa pensare che la conosca?-
-Non so, vi siete guardati in un modo strano- spiego.
Rumore di passi alle nostre spalle interrompe il discorso.
-Eccoci qua, ragazzi, perdonate l'attesa- annuncia Vale con il fiatone.
-Quindi stasera si festeggia, eh? Non vedo l'ora, ho una fame!- aggiunge l'allenatore Evans.
-Festeggiare cosa, esattamente?- chiedo con un gocciolone sulla testa.
-Non vi preoccupate ragazzi, preparerò una cenetta da leccarsi i baffi!- saltella Vale entusiasta, subito imitata da Mark.

Il viaggio di ritorno è alleggerito dalle chiacchiere allegre di Vale e Mark, nei sedili anteriori.
Passato l'attimo di distrazione mi ritrovo ad avere nuovamente quella stretta al petto, i miei sentimenti sono così confusi... Sia per quello che è successo con Sol, sia per quello che sta succedendo con Victor. Le nostre dita sono ancora intrecciate sul sedile in mezzo a noi, ma non riesco proprio a rilassarmi.
Sento la sua mano stringere leggermente la mia, così alzo lo sguardo verso di lui.
"Andrà tutto bene" dice muovendo solo le labbra.
Gli sorrido riconoscente, ma nonostante questo, non riesco a stare tranquillo.

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