Sabato 4 Maggio 22.45
"Dovremmo festeggiare e far vedere chi siamo ai nuovi arrivati!"
Edoardo stava tirando giù la serranda bianca che chiudeva il piccolo stabile con all'interno la cassa e Giovanni contava i soldi per lasciare un fondo cassa per il mattino seguente.
Insieme ad Eleonora durante i giorni si era aggiunta un'altra ragazza, Silvia. Le era sembrata molto calma ma un po' sbarazzina e poi era contenta ad avere appoggio femminile in mezzo a quattro maschi.
Iniziava a piovere e per questo Edoardo e Giovanni avevano deciso di chiudere il bar, l'aria iniziava a raffreddarsi e le gocce di pioggia si facevano sempre più fitte.
"Andiamo al WhiteRoom e ci beviamo qualcosa." Giovanni stava chiudendo la porta a chiave. Erano rimasti i due capi ed Eleonora e Silvia. Eleonora era intimorita nell'andare insieme a loro in quanto non voleva mettersi di nuovo in ridicolo davanti ad Edoardo, c'era qualcosa in lui che non le tornava e allo stesso tempo le metteva ansia.
Durante quei giorni aveva potuto notare che era un tipo schivo e sulle proprie ma non lo dava a vedere molto camuffando questo suo atteggiamento con gentilezza ed educazione.
Così per non sembrare scortese aveva semplicemente annuito all'invito fatto a tutti da Giovanni e si accordarono che macchina prendere per fare un giro unico.
IDGAF di Dua Lipa risuonava al WhiteRoom ma si riusciva a malapena a sentire a causa del brusio dei numerosi ragazzi che vi erano dentro a causa della pioggia.
"Allora ragazze come vi state trovando a lavorare al bar? Datemi un po' di feedback! Giuro che non mordiamo!" Giovanni aveva ordinato una birra chiara alla spina ed era già arrivato circa a metà.
Edoardo aveva preferito invece ad un birra straniera in bottiglia mentre Eleonora e Silvia avevano optato per un mojito preannunciando l'estate che sarebbe arrivata di lì a poco.
"Per ora non mi posso lamentare!" Silvia decise di rompere il ghiaccio e buttare il tutto sul ridere mentre continuava a bere il suo cocktail e stuzzicare qualche nocciolina.
"E tu Ele?" Intervenne Edoardo, facendo mettere ancora più in soggezione Eleonora.
Prese tempo per sistemarsi i riccioli che con la pioggia si erano un po' ribellati all'umidità.
Eleonora fece una pausa aprendo leggermente la bocca frenandosi dal rispondere in modo del tutto istintivo e al posto di dire "A parte la figura pessima che sono riuscita a fare con te il primo giorno e lasciando stare che ancora non ti ho inquadrato, tutto bene. Grazie."
Tirò un sospiro interiormente e prese fiato per rispondere.
"Devo entrare ancora nel mood ma mi sto trovando bene. Come ha detto Silvia, non mi posso lamentare!"
Giovanni annuì mentre beveva un altro sorso di birra.
Edoardo continuò a guardarla anche mentre Giovanni propose l'ennesimo brindisi, alzando la voce e facendo partire l'accento romano come solo lui sapeva fare.
"Vado a fumarmi una sigaretta, almeno inizio a smaltire il mojito!" Eleonora tirò fuori la sua Camel blue dal pacchetto e si dirigendosi verso la porta.
In sottofondo sentiva Giovanni e Silvia che discutevano sul fatto che sarebbe stato meglio iniziare a numerare i tavoli del bar in quanto saremmo stati un po' più organizzati.
Saluto volgendo un sorrido e un'alzata di mano ad una sua compagna di università che era anche lei lì a bersi un drink con il suo storico fidanzato.
La temperatura fuori si era decisamente abbassata così Eleonora si chiuse il chiodo di pelle fino a farselo arrivare al collo. Si accese la sigarette e fece il suo primo tiro.
"Hey" La voce di Edoardo precedette la sua figura. Mi domandai cosa ci facesse lì.
"Non è che mi offriresti una sigaretta?" Continuò lui.
Eleonora prese il pacchetto e glielo allungò. "Certo, prendi pure. L'accendino ce l'hai?"
"No, non fumo spesso. Lo faccio solo quando stacco da lavoro la notte. "
"Mi rilassa."
Eleonora vide Edoardo accendersi la sigaretta e pensò che era davvero carino e il fatto che l'avesse raggiunta significava qualcosa o perlomeno voleva capire se aveva ragione a pensarla così.
"Ecco questa è già un tipo di dipendenza!" Entrambi si guardano e risero.
"Te lo dice una che che sta cercando di smettere da mesi ma quando bevo qualcosa ho la necessità di fumarmene almeno una!"
Il discorso decade in un silenzio dove entrambi cercano di non guardarsi e di intavolare un altro discorso. Eleonora finisce la sigaretta e per poi gettarla nell'apposito bidone.
"Dì la verità, almeno a me. Tanto nessuno ci può sentire." Edoardo rompe il silenzio ed Eleonora si impietrisce e rimanendo del tutto interdetta.
"La verità su cosa?" Eleonora non riescì a far a meno di far trapelare il suo nervosismo dalla voce.
"Lo sai." Edoardo si voltò per guardare Eleonora negli occhi. Erano talmente tanto vicini che Eleonora riusciva a sentire i ricci di lui sulla fronte.
Le mancava quasi l'aria un pò dall'imbarazzo ma soprattutto per l'effetto che le stava facendo la vicinanza di Edoardo.
Così presa dal nervosismo sbottò dicendo:
"Edoardo ma di che cosa stai parlando? Non sto capendo!"
Lui sorrise, sentendo il suo respiro mentre le labbra si delineano in quel sorriso così insensato per lei.
"Lascia perdere."
Continuarono a guardarsi ma Eleonora non riusciva ancora a capire di che cosa stesse parlando.
"Ragazziiiii, che fate i piccioncini?" Si sentì Giovanni urlare dietro di loro, i due si allontanarono neanche avessero appena scoperto che uno dei due aveva una di quelle malattie contagiose.
"Dai, rientrate che tra poco ci tocca andare, dobbiamo essere riposati per domani! Giovanni continuò ed entrambi rientrarono senza nemmeno guardarci.
Eleonora totalmente disorientata ed Edoardo ritornò ad essere il ragazzo tranquillo che aveva fatto trasparire nei giorni scorsi.
La serata da lì a poco finì ognuno nella propria macchina, Eleonora prese il telefono e scrisse ad Eva un messaggio:
Il messaggio raggiunse solo una tacca ed Eleonora capì che ormai Eva stava dormendo, così mise in moto la macchina pensierosa da quella strana chiacchierata che aveva appena avuto con il suo capo.
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Il cielo in una stanza | Skam ItaliaFF
FanfictionEleonora ed Edoardo catapultati in avanti di qualche anno, in un'altra realtà con altre vite. Quando meno te lo aspetti una persona qualsiasi per puro caso diventa il tuo cielo in una stanza, saranno bravi a compiere il loro lieto fine? |La storia h...