The older i get | Cap.4

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*insert music here* Older by Sasha Sloan


19 Maggio 11.17

Fuori dalla finestra si sentivano gli uccellini cantare e il sole splendeva forte, la primavera arrivata e con se stava arrivando anche l'estate.

Eleonora stava fumando l'ennesima sigaretta della mattinata, sapeva che doveva smettere e che non lo aveva mai considerato come un vizio ma la confusione che aveva nella testa la portava a fare cose che non facevano bene al suo corpo.

Erano passati due giorni da quando aveva trascorso del tempo quella sera con Edoardo, era stata bene con lui, si era sentita protetta avvolta tra le sue braccia ma tutto questo non bastava.

Lui le aveva mandato un messaggio chiedendole come stava, non aveva risposto.

Non poteva rispondere.

Un "Bene, grazie." non era sufficiente e non poteva assolutamente rimpiazzare la realtà.

Non stava bene e non poteva fingere agli altri ma sopratutto a se stessa.

Era rimasta chiusa in casa per due giorni senza un motivo apparente ma era come se si sentisse un malessere interno.

Non vi era ancora arrivata alla soluzione, al perchè di quello stato d'animo ma sapeva con certezza che la ragione era Edoardo.

Decide così di andarsi a prendere un cappuccino al bar sotto casa nella speranza di riuscire a distaccare un attimo dal tornado che aveva in testa.

Prendere una boccata d'aria avrebbe sicuramente aiutato a schiarire le idee prese così la borsa lasciandosi il portone di casa dietro di sè.


20 maggio 17.25

Eleonora chiude la macchina con il tasto centrale nella chiave della sua Cinquecento grigia scuro e fa un respiro di incoraggiamento mentre vede il lontananza il bar di Edoardo.

Così decisa della sua convinzione si fa coraggio e scende lungo la piccola scalinata che separava la strada dall'entrata.

"Eleonora!! Ma sei tornata??? Oddio, che belllo! Abbiamo bisogno di te!" Silvia esordisce appena la vede entrare nel bar. Contenta di rivederla un po' per il vero piacere un per il bisogno necessario che avevano un po' tutti a lavoro.

Infatti nonostante non fosse un'ora di punta l'attività era abbastanza piena di clienti e Giovanni e Silvia correvano avanti e dietro come dei matti.

"Ciao, non volevo disturbarvi. C'è per caso Edoardo?" Rispondo al sorriso di Silvia andando subito dritta al punto.

"Arriva fra un'ora" Risponde Giovanni estremamente freddo. "Se ti va puoi aspettarlo fuori." Mi parla guardandomi negli occhi non riuscendo però a contraccambiare al suo sguardo.

Così Eleonora annuisce e si accomoda su una delle panche poste sotto al gazebo.

Prende il telefono e iniziare a scrollare qualche foto su Instagram non curante ma un modo utile per ripassare il discorso che aveva in testa pronta a buttarlo fuori.

"Hey, che ci fai qui" Più che una domanda sembrava una richiesta, Edoardo appoggia delicatamente una mano sulla spalla, Eleonora si gira di colpo e nota subito i capelli arruffati di lui.

"Volevo parlarti, così ho pensato di venire qui" Edoardo si siede di fronte a lei squadrandola e cercando di capire che tipo di discorso stesse per affrontare.

"Forse è meglio andare da un'altra parte. Non credi?" Edoardo interviene alzandosi e tendendo la mano.

"Non ci metterò molto" Risponde Eleonora mentre rimane seduta incurante dell'invito di Edoardo.

"Alzati dai" Edoardo prende la mano di Eleonora e la fa alzare tirandola verso sè.

Percorrono la passerella che li porta in riva al mare, la spiaggia si iniziava a popolare, i primi stranieri si presentavano già in costume mostrando la pelle bianco latte.

"Ora possiamo parlare" Edoardo rompe il silenzio imbarazzante che si era creato tra di loro. Sembrava un po' sulle spine in attesa delle parole di Eleonora.

"Come puoi aver capito preferisco non venire più venire a lavorare... io.." Eleonora tira un respiro profondo, come se volesse liberarsi al più presto di quelle parole.

Prendere questo tipo di decisioni e parlare chiaro non le era mai piaciuto, era sempre stata quella che era neutrale a tutto, che le cose si risolvevano scappando senza dare spiegazioni. Le parole non le appartenevano, si sentiva sempre inadeguata e in difetto quando doveva dare delle spiegazioni e quindi preferiva correre via dal problema, da una situazione, dalle persone.

E così avrebbe fatto anche questa volta.

"Si, io.." Non riusciva a finire il discorso, sapeva che cosa doveva dire ma le sue labbra non riuscivano a pronunciare nulla.

"Ho altre priorità in questo momento"

Bugia.

Non era vero, come al solito quando non riusciva a dire la verità preferiva inventarsi cazzate, le prime che le venivano in mente.

Edoardo rimase in silenzio, guardava i suoi piedi mentre passeggiavano sulla sabbia umida che profumava di mare.

"Devo andare ora, ho un appuntamento."

Altra bugia.

Voleva scappare il più velocemente possibile. Le faceva male lo stomaco, sentiva lo stress che le si annodava all'imbocco dell'esofago. Voleva chiudersi in macchina e guidare per un tempo indefinito con una delle sue playlist peggiori senza alcuna meta prima di tornare a casa.

"Come vuoi, non ti posso costringere a fare nulla. Annullerò il contratto e ti verranno pagate le giornata che hai lavorato." Edoardo finalmente risponde ma sotto le vesti da capo quale era poi in realtà e non da quell'Edoardo che Eleonora aveva visto e vissuto quando erano rimasti ore sul divano di casa sua.

"Ti chiamo quando ho il foglio dei giorni" Continuò.

Senza rendersene conto erano tornati indietro ed erano arrivati all'inizio della passerella, Edoardo salì su essa continuando a camminare.

Eleonora rimase immobile a guardarlo, guardava la sua camminata, il suo andamento, il suo mettere le mani nelle tasche.

Era scappata ancora.

Aveva preferito nuovamente lasciare perdere tutto senza affrontare il problema.

Senza affrontare Giovanni e chiedere spiegazioni o se semplicemente avesse delle scusa da farle dopo quel brutto episodio ma soprattuto da Edoardo e tutto ciò che aveva provato quando era stata con lui quella sera.

Aveva preferito uscire di scena in una storia che non aveva ancora avuto un inizio ma aveva sicuramente appena avuto una fine.

Tutto questo per la la paura, quella bastarda che l'aveva sempre fermata poco prima di buttarsi in qualcosa. In qualsiasi cosa. Tanto era grande e forte che preferiva non vivere che affrontare la paura.

Aveva ancora vinto lei, come aveva sempre fatto.


***

[[ Uso questo spazio a fine capitolo per dirvi che sono tornata dopo questi mesi estivi estenuanti! Ringrazio in primis tutte le ragazze che mi hanno scritto quando aggiornassi o per un semplice complimento sotto ad un capitolo! Cercherò ora di essere più presente, ho delle idee per Eleonora ed Edoardo e cercherò di tenerle in vita! Siamo appena entrate nel vivo della storia e ho pensato di dedicare una canzone ad ogni capitolo d'ora in poi quindi detto ciò se vi va lasciate un commento o un semplicemente voto! Big kisses <3]]

Il cielo in una stanza | Skam ItaliaFFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora