Close your eyes and forget | Cap.3

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Giovedì 16 Maggio. 00.45

I giorni di lavoro trascorrevano lisci Eleonora era stanca fisicamente per il ritmo che bisognava mantenere ma era content,in un certo senso, di svagarsi e liberarsi almeno per un po' dai suoi pensieri.

Con Edoardo era come se non fosse successo nulla, non avevano più tornati su quel bizzarro discorso di quella sera ed Eleonora non voleva iniziare discorsi che potevano diventare pericolosi.

Aveva cambiato turno con Silvia che aveva un esame di Diritto Civile nel pomeriggio così avrebbe chiuso il bar insieme a Giovanni.

Era quasi l'una di notte quando Eleonora stava chiudendo alcuni ombrelloni posti all'esterno del bar,  in lontananza sentì delle voci maschili rompere il silenzio.

Dopo aver riposto le ultime cose, riordinando i posacenere all'interno, Eleonora si accorse che quelle voce appartenevano ad degli amici di Giovanni, i quali non erano del tutto sobri.

Così Eleonora prima di salutare tutti decise di buttare l'ultimo sacchetto dell'immondizia in uno degli enormi bidoni e proprio in quel momento si sentì avvicinare piano uno dei ragazzi appartenenti al gruppo accorgendosi della sua tremenda puzza di alcool che aveva addosso.

"Ciao bella, ti possiamo io ed i miei amici offrire da bere?" La voce biascicante e lieve viene accompagnata dal suo braccio che cattura i fianchi di Eleonora, quasi come per aggrapparsi a lei.

"Lasciami!" Eleonora urlò senza pensarci due volte, iniziandosi a dimenare dal braccio del ragazzo. "Lasciami andare!" In sottofondo si sentono gli amici scherzare e fare battute non del tutto carine.

Compreso Giovanni che era lì che guardava la scena senza muoversi o dire qualcosa.

"Dai, non ti agitare che qua svegli tutti!" Il ragazzo non mollò la presa da Eleonora.

"Stavamo solo scherzando!" Continuò con fare arrogante accarezzandole il viso facendo girare Eleonora di fronte a lui in modo da guardarla negli occhi. Erano di un verde chiaro ed Eleonora si accorse che aveva un piccolo taglio sopra al sopracciglio destro, era ancora rosso come se avesse fatto a botte con qualcuno da poco colpendolo proprio lì sopra l'occhio.

Ad Eleonora le si gelò il sangue e iniziò a pensare a cosa avrebbe potuto fare per uscire da quella situazione e da quelle mani viscide.

"Io no invece, coglione." Eleonora con la voce tremante riuscì a colpire in mezzo alle gambe il ragazzo riuscendo a divincolarsi da lui. Così allora lui alzò subito le mani in segno di resa dopo che si riprese dalla botte che Eleonora le aveva dato.

Lei tremava e nascondeva le mani nello zainetto mentre frugava per trovare le chiavi dell'auto. Voleva andarsene a casa e rimanerci chissà per quanto tempo.

Guardò Giovanni prima di correre verso il parcheggio proprio di fronte al bar, lui continuò a guardarla senza batter ciglio mentre si beveva la sua birra in bottiglia in contemporanea ad i suoi amici.

Eleonora così in silenzio si allontanò da loro, ignara del perchè Giovanni non avesse detto o fatto nulla, le era sembrato un ragazzo così simpatico e tranquillo. Pieno di energia positiva e bontà, ma evidentemente le sue sensazioni avevano sbagliato e anche di molto.

Salì in macchina e si chiuse dentro prima di mettere in moto tirò un sospiro di sollievo, era riuscita a scampare al peggio ma si sentiva ancora terrorizzata e sporca dentro.

Non aveva voglia di sentire nessuno così spense la radio che era partita nel momento in cui la macchina si era accesa e mise il cellulare in modalità aereo.

Sapeva che non sarebbe più potuta tornare l'indomani mattina a lavorare al bar, non dopo quello che Giovanni non aveva fatto. Dopo il modo in cui si era comportato.

Non vedeva l'ora di farsi una doccia e mettersi a letto, speranzosa di riuscire in qualche modo a calmarsi e a cancellare quell'episodio.

Il cielo in una stanza | Skam ItaliaFFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora