Capitolo VI

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La cena, ormai conclusa, era stata costituita da quello che poteva essere un pollo, di cui si erano cibati tutti e sei. Pelirroja non si ricordava l'ultima volta che aveva mangiato così decentemente: erano anni ormai che a colazione, pranzo e cena mangiava solo fagioli accompagnati da una bottiglia di Whisky. Si era persino scordata che sapore avesse la carne.
Dopo cena, era rimasta seduta al tavolo con gli altri. Non riuscivano a vedersi bene in faccia perché l'unica fonte di luce era una candela.
Lei e i tre fratelli stavano bevendo un po' di Whisky. Pelirroja aveva una grossa domanda da porre: perché stavano cercando anche loro Martin? Aveva paura di dimostrare poco tatto, ma d'altronde quando mai le era interessata una cosa del genere.

- Perché anche voi cercate Martin? -

Moriah sospirò. Poi si mise dritta sulla sedia.

- Mio marito era un abile giocatore di Elementos. Un giorno ha sconfitto Martin ad una partita -

Cambió improvvisamente intonazione, diventando più cupa.

- Così lui venne qui e uccise mio marito e tutto il bestiame -

Pelirroja temette subito di aver dimostrato poco tatto. Era, evidentemente, un argomento sottile, spiacevole. Lei però non poteva saperlo.
Vide Moriah sorridere, scoppiando in una risata amara.

- Mio marito era un bravo uomo... -

Fu interrotta da Amado che si alzò bruscamente. Aveva infatti fatto molto rumore trascinando la sedia contro il pavimento.

- Bién, yo questa historia l'ho già ascoltata y la prima volta me è bastata -

Andò verso le scale.

- Buonanotte -

Pelirroja sentì il legno scricchiolare al suo fianco. Notò poco dopo che Fèlix si era piegato verso di lei. L'uomo teneva una mano sul volto per nascondersi la bocca.

- Fa così solo perché è geloso - le sussurrò.

Amado, che nel frattempo era arrivato alla fine delle scale, si voltò appena.

- Sarò anche più vecchio pero ci siento ancora bene, querido Félix - disse, per poi scomparire nel buio.

Tutti gli altri ancora seduti al tavolo iniziarono a ridere di gusto.

- Ti prego Moriah, continua - disse Efrén.

La donna si schiarì la voce.

- L'ho conosciuto in una di quelle grandi città, ad Hàmster. Era un uomo cupo, pallido ma dal cuore d'oro -

Si sporse un po' verso il tavolo.

- Voi, per un attimo, immaginate di essere me: avete una vita monotona e siete stufi di quella grande e rumorosa città. Incontrate poi un uomo affascinante. Vi dice che vi vuole sposare e che è pure ricco, il che non guasta -

Pelirroja provava un forte senso di compassione: era chiaro che quell'uomo avesse ingannato Moriah. Era evidente che lui non fosse ricco, bastava guardare la casa in cui viveva per rendersene conto. Era una fattoria in mezzo ad un deserto rosso, non era nemmeno di mattoni, era di legno, con qualche asse spezzata qui e là. Ma Moriah questo non poteva saperlo, se n'era accorta troppo tardi.

- Voi non penserete: "Bene, adesso raccatto tutte le mie cose e me ne vado in campagna. Non mi dispiacerebbe neanche fargli una mezza dozzina di figli"? -

Efrén e Félix sembrarono trattenere a stento una risata. Fu il maggiore dei due a parlare.

- Beh, Moriah all'inizio non te l'abbiamo detto perché avevamo paura di risultare un po' insensibili, ma... Ecco... -

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