Capitolo VII

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Era sdraiata in mezzo alla terra rossa, brandendo un fucile. Era lì, in quella posizione, da quasi mezz'ora e ormai le faceva malissimo il seno. In quel momento Pelirroja si stava domandando per quale motivo avesse accettato di andare a caccia con i fratelli Santiago. Non che la loro compagnia fosse sgradevole, anzi. Il problema, più che altro, era che in quella posizione era scomodissima, una cosa che né Amado, né Efrén e né Fèlix potevano comprendere.
Certo, l'alternativa sarebbe stata rimanere a casa con Moriah a ricucire un vecchio tappeto che Efrén aveva rotto, sparandoci "accidentalmente" un colpo di pistola.
In quella mezz'ora, aveva pensato al marito di Moriah. Effettivamente, il fatto di uccidere un uomo con tutto il suo bestiame le sembrava un po' troppo stupido per Martin. Doveva esserci uno scopo di fondo, ma quale? In quei territori, l'unica cosa che poteva spingere un uomo a commettere un omicidio erano i soldi. Ma il marito di Moriah non era certamente un banchiere o qualcos'altro che gli permettesse di avere una paga abbastanza sostanziosa. Era chiaro poi che non avessero molti soldi e non li avevano nemmeno persi, in quanto Moriah non aveva mai detto di essere stata derubata. Allora, perché Martin aveva ucciso il marito di Moriah?
Pelirroja vide Amado alzarsi improvvisamente, facendo ondeggiare i lunghi capelli neri, prendere la mira e sparare un colpo col fucile, che puntualmente non andò a segno. L'uomo emise un verso di nervosismo per poi riabbassarsi, scomparendo nuovamente nei cespugli secchi e spinosi.
Pelirroja iniziò a cercare Fèlix con lo sguardo. Voleva condividere la sua teoria con lui, per avere anche delle opinioni esterne. Ma non riusciva a vedere nessuno dei tre fratelli, nemmeno uno. Quei cespugli erano così fitti che le sembrava di essere completamente da sola. Infatti, calò su di lei una profonda sensazione di solitudine e iniziò a sentire dei brividi lungo tutta la schiena.
Dopo poco rinunciò a cercare Fèlix. Spostò il suo sguardo sul cielo azzurro. Non c'era neanche una nuvola, una che fosse una. Non un uccello che volava, assolutamente nulla. Le uniche presenze che Pelirroja era in grado di notare erano quei maledetti cespugli spinosi, i monti dei Grand Canyon e tanta, tantissima, terra rossa.
Presto iniziò a perdere la concentrazione, fino quasi a dimenticarsi ciò che stava facendo.
Ritornò a pensare al marito di Moriah. Non riusciva a capire per quale strano motivo Martin l'avesse ucciso, non poteva averlo fatto solo perché era stato sconfitto a carte, quella doveva essere stata la scusa. Ne era assolutamente certa.
Improvvisamente sentì un suono, come di un paio di ali che sbattevano. Era un uccello che volava, forse un'anatra, ma qualunque cosa fosse sarebbe diventata il loro pranzo.
Pelirroja si alzò di scatto. Puntò il fucile contro il volatile e sparò. Sperò con tutta sé stessa di averlo preso, era stufa di stare lì. Attese, ma il volatile continuava a volare, era ancora vivo. Pensó all'alternativa più comoda e adatta. Non poteva scaraventargli addosso un masso perché altrimenti sarebbe rimasto spiacccicato. L'acqua non poteva funzionare. Il fuoco era poco utile. Cos'avrebbe potuto fare? Guardò per terra alla ricerca di un'ispirazione immediata. La trovò guardando i sassolini. Erano grandi esattamente come un proiettile e la cosa vantaggiosa era che lei li poteva controllare.
Cominciò a muovere una mano con dei movimenti ondeggianti. Si alzò un sassolino della misura di un' unghia. Guardò il volatile. Non era andato molto lontano, era ancora possibile ucciderlo.
Tirò indietro il braccio, seguito dal sassolino che lanciò poco dopo molto lontano, come se avesse lanciato una pallina.
Aspettò qualche secondo e poi l'uccello iniziò a cadere. Si lanciò in un'esclamazione di gioia, sotto lo sguardo stupito di Amado ed Efrén.
Pelirroja iniziò a correre, così forte che l'aria le stava pulendo la camicia dalla terra rossa.
Non seppe per quanto tempo corse in mezzo ai cespugli secchi, ma temmette più e più volte di essersi persa.
Dopo un po', arrivò affianco alla parete di un Grand Canyon. Lì c'era quella che sarebbe diventata la sua cena. La prese per il collo e si voltò. Era in mezzo a dei cespugli altissimi e non riusciva a capire da che parte fosse arrivata. Si inoltrò nuovamente in mezzo alle spine, poco sicura che sarebbe riuscita a tornare indietro. Aveva completamente perso l'orientamento, infatti era sicura di aver girato in tondo almeno cinque volte.
Dopo aver svoltato per un bel po' a destra e a sinistra, procedendo per tentativi assolutamente inutili, si fermò in un punto, cercando di capire dove fosse. Dietro, non molto lontano, di lei c'era il Grand Canyon dove aveva raccolto il volatile. Questo voleva dire che aveva veramente girato in tondo e si era mossa solo di qualche metro.
Si sentí finita, non sarebbe più uscita da lì, quel posto era come un labirinto. I cespugli erano troppo alti e lei troppo bassa.
Sentiva una voce in lontananza. Era Félix e stava chiamando il suo nome. In quel modo poteva ritornare indietro più facilmente. La ragazza stava per rispondergli, quando sentì qualcuno caricare una pistola dietro di lei.
Si irrigidì improvvisamente, per poi immobilizzarsi. Sgranò gli occhi e il battito del suo cuore accelerò.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 11, 2019 ⏰

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