Anafora del non

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Certe volte, mentre sono a scuola, sento quella voglia immensa di andare a casa. E non perché voglio che finisca, ma perché penso che poi verrai tu. Come i vecchi tempi, mi sento in ansia, è un'abitudine che è restata. Poi però torno nel mio vuoto perché mi capacito che tu non ci sarai, che tu non verrai più a casa mia. Penso che non starò più abbracciata a te sotto le coperte senza nulla addosso, che questo momento che credevo fosse il migliore del mondo non ci sarà più. Penso che non giocheremo più alla play insieme, durante i pomeriggi o prima di andare a letto, che non ti batterò più e che non ti prenderò più in giro per il modo in cui scegli le armi. Penso che non ti sentirò più urlarmi contro come hai fatto quel giorno a causa del mio amico, e non so ancora se sia una cosa bella o brutta. Avrei preferito vederti urlarmi tutti i giorni che un tuo addio. Non mi darai più la tua giacca quando avrò freddo e non mi guarderai più come facevi prima, quando mi scioglievo per uno di quei tuoi sorrisi quando mi facevi dei video stupidi o mi dicevi che ero bellissima. Ecco, non mi sentirò più bellissima. Hai idea di quanto faccia male la tua assenza? Sono al freddo, senza meta, senza un'ancora, senza una ragione per restare. Grazie di esserti portato via pure quelle.

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