Dramione ~ Have you ever seen me before like this?

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-Harry... devo parlarti- iniziò Hermione camminando spedita verso Harry, il suo migliore amico. Aveva appena scoperto qualcosa di a dir poco terrificante sul loro professore di Difesa che non riusciva a pensare ad altro.
-Non ora- sbottò il ragazzo. Da quando aveva origliato una convenzione al Testa di Porco ad Hogsmeade riguardante Sirius Black non era più lo stesso.
-Harry, ti prego...- Hermione lo stava pregando, ma lui non voleva sentir ragioni. Senza proferire parola scattò in avanti e le passò oltre, diretto al dormitorio maschile.
E ora? Con chi parlare? Ron? No, ultimamente è fissato con quella specie di criceto obeso e dopo l'incidente del gatto non aveva ancora intenzione di rivolgergli la parola, non prima Delle sue scuse. A Parvati Patil? Erano grandi amiche, si ma... non le sembrava il caso. Non doveva entrare in tutto ciò. Allora ad Hagrid! Ma gentile com'è se lo farebbe scappare di sicuro con qualcuno... Magari la soluzione migliore è tenerselo per se stessi? Fece spallucce e girò l'angolo diretta in biblioteca, quando si ritrovò faccia a petto con il Serpeverde più scontroso e viziato che Hogwarts abbia mai visto. O almeno così Hermione vedeva Draco Malfoy.
-Ehy, Granger. Che fa di bello il nostro piccolo genio?
Per incontrare lo sguardo del ragazzo la riccia fu costretta ad alzare la testa quasi fino ad avere il torcicollo. Lo fulminò con uno sguardo carico di odio e passò oltre, tenendo il libro "Animali Fantastici e Dove Trovarli" stretto contro il petto. Aveva appena capito che il loro professore, il primo che gabbia mai svolto davvero il ruolo di insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure, era un lupo mannaro e Malfoy era davvero l'ultimo dei suoi problemi. Girò di nuovo strada per potersi allontanare il più possibile da quello smorfioso, a costo di dover fare il giro del castello, per sentirsi gridare alle spalle -Ci vieni ad Hogsmeade con me, Granger?

Draco Malfoy era un figlio di papà, sempre a fare la figura del bulletto e del ragazzino viziato. Nessuno ha mai capito che non lo faceva apposta, ma era per colpa della sua famiglia che era così.
Soprattutto quella Granger, che aveva offeso già più volte l'anno prima, sembrava così arrabbiata... Ma la verità era che lui, quando se la trovava vicino, sentiva una specie di spina attraversargli il petto, bucandogli il cuore ma senza fargli male. Era come se qualcosa volesse strapparsi via da lui e mostrarsi privo di quella scorza piena di arroganza e vivere come cosa indipendente.
Ma non sapeva come fare. Nessuno gli aveva mai detto nulla, e il figlio di papà dovette convivere come odiato da tutti tranne che da alcuni Serpeverde. O almeno così finché...

Hermione parlava con Harry sotto il Platano Picchiatore, reso innocuo per un incantesimo Immobilus del professor Lupin. Finalmente la verità era venuta a galla, Sirius non aveva mai fatto del male a nessuno e quell'assassino di Peter Minus stava per essere punito. Ron stava straziato per terra con una gamba completamente insanguinata. Faceva molto senso a vederla, quindi la ragazza si sforzò di pensare ad altro.
-Di cosa parlavate tu e Sirius prima?- chiese.
Il giovane si sistemò gli occhiali stondati sul naso e sorrise. Aveva appena scoperto che quell'uomo perseguitato da metà del mondo magico era innocente -Andremo a vivere insieme. Potrò finalmente levarmi di dosso i Dursley. Vivremo in una casa sul mare solo per noi due.
Hermione stava per aggiungere qualcosa, ma un grido straziò l'aria: la luna piena aveva illuminato il cielo è Remus Lupin era accanto a degli umani. Cosa sarebbe successo?

-Ehy, Draco... perché sei così pensieroso?- Pansy Parkinson strattonava la manica della giacca di Draco Malfoy. Lui se la scrollò di dosso e continuò a starsene per i fatti suoi. Solo poco prima, Hermione Granger gli aveva quasi rotto il naso con un pugno in pieno volto. Se fosse stata una ragazza qualsiasi lo avrebbe immediatamente denunciato a suo padre affinché la sua famiglia prendesse provvedimenti, ma quella era Hermione, la sua Hermione...
Cosa? Come poteva fare pensieri del genere?
Era solo una sporca Mezzosangue, nulla di più.
Ne sei proprio sicuro, Draco?
Cosa stava succedendo?? Perché lui, Draco Malfoy, stava avendo dei dubbi per una semplice nata babbana? Si diresse a l'osservatorio di nascosto e guardò fuori, in direzione del Platano Picchiatore. Gli piaceva vedere come al minimo movimento di animali attorno ad esso lui muovesse in perfetta sintonia tutti i suoi rami.
Ma c'era qualcosa che non andava. C'erano tante persone sotto quell'albero, e c'era un lupo mannaro. Ma non solo: c'era Hermione.

La riccia strinse con tutte le sue forze il braccio del suo migliore amico quasi a fargli male. Il suo amato professore, il migliore che abbia mai avuto, ora era lì per ucciderli in un attimo. Il professor Piton, ancora leggermente stordito per lo schiantesimo di Harry, faceva da scudo con il suo corpo, ma il giovane non volle sentir ragioni e corse a salvare il suo padrino che aveva appena tentato di attaccare l'enorme bestia.
-Professore...- sussurrò. A chi stava parlando? A Lupin, per pregarlo di non fargli del male? A Piton, per chiedergli scusa e pregarlo di inseguire Harry per proteggerlo?
Alzò gli occhi verso il cielo, intercettando la torre dell'osservatorio. In lontananza, vedeva i lineamenti sfocati di un ragazzo. Chi poteva essere? Rimase a fissarlo un momento, sentendosi stranamente invasa da qualcosa che però non ne voleva sapere di spiegarsi.
Ma non poteva pensare a questo ora. I suoi amici erano più importanti.

-Hermione...
Un sussurro si perse nel vento, detto da un ragazzo biondo in cima ad una torre di Astronomia. nessuno fu in grado di sentirlo, quasi neppure lui stesso.
Guardò la ragazza correre verso il castello è, non appena fu entrata, si girò e tornò al dormitorio, in silenzio.

quattro anni dopo

Draco Malfoy correva per i corridoi del castello di Hogwarts, distrutto a causa della guerra che maghi e Mangiamorte stavano combattendo.
Una voce in lui, simile a quella di suo padre, gli imponeva di tornare i dietro, ma lui la ignorò. Dov'era la sua Hermione, la ragazza alla quale non era mai stato capace di ammettere i suoi sentimenti?

Hermione Granger si trovava in un piccolo angolo del castello è piangeva. Aveva visto morire davanti i suoi occhi troppi amici. E quando anche Fred Weasley aveva dato il suo ultimo respiro lei era crollata.
Sentì Delle braccia afferrarla da dietro, ma lei non fu in grado di rispondere. Nessuno la stava attaccando, ma un Serpeverde la abbracciava da dietro.
Lei si voltò e colpì con uno schiaffo il viso di Draco, tanto a lasciargli uno stampo rosso sulla guancia.
-Che cosa credevi di fare?- chiese in lacrime.
Lui la prese per i fianchi e la baciò, facendo combaciare perfettamente le loro labbra. Nessuno dei due si mosse fino a quando uno scossone proveniente dal pavimento li costrinse a separarsi. Si guardarono negli occhi, senza proferire parola, e si tennero stretti. Non si sarebbero mai più allontanati in quel modo, avrebbero combattuto insieme.
Draco Malfoy non era più un Mangiamorte.
Hermione Granger non era più la studentessa insicura.

La Dramione non era più solo una fantasia.

Ciaooooone cioccorane!!
E anche la Dramione è fatta. Io sono una convintissima Romione Shipper, ma ammetto di essere stata felice di scrivere questo capitolo qui.
Spero che questo Immagina vi sia piaciuto, chiesto da Giulia498, fatemi sapere cosa ne pensate e datemi altri spunti nei commenti!!
Ci si vede in giro (per la storia)!
Ciauuuuuuuuu🐨

Immagina ~ Potterhead WorldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora