Remus Lupin ~ for readers #2

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Legenda:
t/n: tuo nome
t/c: tuo cognome
t/cl: tuo colore (capelli o occhi)

Il lago nero, nei freddi giorni novembrini, appariva ancora più scuro e profondo. Anche se era poco più delle cinque di pomeriggio, la luce solare se n'era già andata, lasciano che un velo sottile ma impenetrabile di nuvole coprisse il cielo.
-Ma tu non hai mai freddo?
Una voce calda, dolce e delicata attirò la curiosità di t/n, facendola voltate di scatto. Remus Lupin, il suo migliore amico lì ad Hogwarts, la guardava, avvolto nel cappotto e con la sciarpona rosso-oro che gli copriva in parte il viso. Era sempre stato un po' freddoloso, anche se sembrava quasi che fosse più spaventato che raffreddato. Ma a t/n piaceva, sapeva che certe persone hanno un passato difficile che le segna nel profondo e perciò non volle mai insistere.
-Sul serio t/n, come fai a non morire congelata?
La ragazza si guardò: il cappotto di tessuto pesante era aperto, il berretto stava appoggiato a terra con i guanti e la sciarpa e si era sdraiata sull'erba umida che le aveva inzuppato i vestiti
-Sono fatta così. Secondo te perché il mio patronus è una fenice? -rispose lei con un sorriso.
Lui rispose con una risata leggera, gentile, e le fece segno di seguirlo. -Però sono sicuro che la signorina fenice non rifiuterà certo una cioccolata calda-
Subito lei saltò in piedi, provocando una risata di gusto del ragazzo. Insieme, raggiunsero la sala comune Grifondoro ed, entrati, si ritrovò insieme ai suoi amici più cari:James, Sirius, Peter e, ovviamente, Remus. Erano tutti e quattro dei casinari, non a caso si facevano chiamare "I Malandrini". Era stata la McGranitt, due anni prima, a definirli così e quello divenne il loro nome di gruppo. In più c'era Lily Evans, la sua migliore amica e compagna di stanza.
Lilily le fece segno di sedersi accanto a lei, battendo la mano sulla poltrona occupata a metà. Senza farselo ripetere due volte t/n si lasciò abbracciare dalla morbida seduta e si strinse alla sua migliore amica.
Dopo pochi minuti iniziarono ad arrivare altri ragazzi della loro casa, e ad un certo punto due ragazze si fermarono a salutare la rossa. Erano Alice e Marlene, e quando le rivolsero un sorriso amichevole t/n arrossì di colpo, rispondendo al saluto e affondando la faccia nella coperta per nascondere il rossore. Le conosceva già da due anni, stavamo nella stessa camera con Lily, ma lei non era mai stata troppo brava a socializzare e aveva ancora qualche difficoltà a nascondere la timidezza anche con le persone che più o meno conosceva.
Nella sala comune c'era un bel calduccio, ma fuori dalla finestra si vedeva la pioggia battere. Nessuno dei ragazzi se ne accorse, perché il suono era coperto dalle chiacchiere dei Malandrini che a volte coinvolgevano anche le due assonnate che, dopo non troppo tempo, si ritirarono nella loro stanza.

*FRABOOM*

T/c scattò in piedi a quel fracasso. Sembrava un'esplosione, come se un fulmine avesse fatto cadere la torre di Astronomia, e lei era terrorizzata da suoni del genere. Attese in piedi per quasi un minuto, sentendo il freddo del pavimento salirle lentamente nelle vene congelandola. Non sentì nulla, e pensò di poter tornare a letto. Ma appena si sedette di nuovo sulla coperta di lana rosso-oro un altro tuono la fece sobbalzare di nuovo.
Subito si mise le sue ciabatte ai piedi, avvolgendosi dentro alla sua vestaglia pesante e uscendo silenziosamente per non svegliare le sue amiche. Era terrorizzata, e aveva bisogno di rilassarsi. Il caminetto in sala comune restava sempre accesso, così decise di andarsi a sedere sulla poltrona più vicina, riscaldandosi subito e annusando l'odore del fuoco che la rassicurava.

Ogni tanto sentiva altri tuoni, allora lei sobbalzava e si voltava di scatto, guardandosi attorno, per poi tornare seduta. Dopo tre o quattro tuoni, ne arrivò uno molto più forte e decisamente più vicino, e al suono del fulmine che colpiva il terreno t/n saltò in piedi, con le lacrime agli occhi. Aveva paura, e non sapeva nemmeno perché, così si rannicchiò vicino il camino e inizio a tremare più per il terrore che per il freddo.
Rimase lì per pochi secondi, perché poi un paio di braccia, magre ma sorprendentemente forti, la avvisero e la condussero sul divano lì vicino. Lo sentì accarezzarle i capelli, con un gesto lento e regolare, e la ragazza affondò il viso nel suo petto. Sapeva di cioccolato e pergamena, le sue mani sottili la riscaldavano e la consolavano.
Alzò gli occhi, ancora appannati per le lacrime, e quando incontrò lo sguardo dolce del suo migliore amico Remus non si trattenne e si avventò su di lui. Gli saltò al collo, lasciando che le sue mani passassero dal viso ai fianchi, stringendola. Le loro labbra si incontrarono: insieme sapevano di cacao e vaniglia, come se stessero cucinando un dolce, ma quel dolce era il loro bacio che entrambi avevano desiderato molto a lungo.

Si staccarono solo dopo alcuni minuti, i tuoni che continuavano a cadere ma ne lui ne t/n sembravano piu farci caso. Si guardarono negli occhi, le loro bocche che da sole si estendevano in un lungo sorriso per poi chiamarsi a vicenda per un nuovo bacio, di notte, davanti al camino della sala comune Grifondoro.

Ciaooooo cioccorane!!
Finalmente sono riuscita a pubblicare questo immagina!!! Ci ho messo tanto per svariati impicci scolastici, ma giuro che non sono morta.
Questo era per senza_tregua e spero che sia venuto come voleva
Un mega bacione enorme a tutti
ciauuuuuuuuuu 🐨

Immagina ~ Potterhead WorldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora