Hakuryuu:
Svegliati Haku! Sei in ritardo!
Due mani delicate mi scuoterono con energia, quasi fino a buttarmi giù dal letto bianco nel quale riposavo. Mugugnai qualcosa, credo un "arrivo", per poi alzarmi e stropicciarmi gli occhi, guardandomi intorno. La stanza quadrata era completamente bianca, con delle chiazze grigiastre causate dall'umido costante di quel luogo. Il soffitto rifletteva le pareti, con delle ragnatele in quasi ogni angolo. Mi concentrai su chi mi avesse pescato fuori dal mare di sonno. Era un ragazzo poco più basso di me, con la pelle olivastra perfettamente in tema con il suo abbigliamento: una camicia nera a bottoni bianchi e rossi alternati, un paio di jeans del medesimo colore e scarpe marrone scuro. I capelli neri ordinatissimi gli ricadevano sulla fronte, poco sopra gli occhi. Una coppia di ciuffi gemelli ricadevano ai lati della testa. Le sue pupille nere erano un pozzo di preoccupazione amorevole
Stai calmo Shuu, arrivo subito
Ma il corvino non se ne andò anzi. Mi indicò il comodino che avevo affianco al letto e vidi la colazione. Sospirai e mi alzai, stiracchiandomi
E va bene Shuu. Girati mentre mi cambio ok? Poi possiamo andare dagli altri
Non gli diedi il tempo di rispondere. Mi girai di schiena, facendo passare sopra la mia chioma bianca la maglietta che usavo come pigiama. Fortunatamente i vestiti che avevo usato ieri erano ancora lì, quindi li raccolsi, vestendomi velocemente. Misi una camicia grigia a bottoni sotto una giacca bianca scavata di tasche. Dei pantaloni del medesimo colore partivano da sotto l'ombelico fino a tuffarsi in un paio di scarponi marrone chiaro. Mi girai, notando che il volto di Shuu era paonazzo
Furbetto, non ti sei girato!
Mi buttai in avanti sul letto, colpendolo di striscio con un pugno al braccio. Mi rimisi in piedi e presi la fetta di crostata che avevamo come colazione, divorandola in un unico boccone, raccogliendo da sotto il letto lo zaino
Sono pronto, possiamo pure andare
Velocemente entrambi percorremmo i corridoi bianchi dell'orfanotrofio, superando con qualche salto e scatto le infermiere, che ci regalavano delle urla di divertimento come rimando. In pochissimi attimi eravamo fuori, assieme al resto dei nostri compagni di stanza: Tenma, un ragazzo moro con delle girelle al posto dei capelli e dalla carnagione leggermente abbronzata, Tsurugi, un porcospino bluastro pallido come un cencio e Taiyou, capelli arancioni sopra un fisico slanciato a mo di criniera solare
Scusate il ritardo, non riuscivo a dormire
Dillo che ti sei ridotto all'ultimo per studiare- mi canzonò Tsurugi
Zitto Porcospino, o ti abbasso di un'altro mezzo centimetro!
Il fatto che fossi il più alto tra i ragazzi lì presenti era ormai un dato di fatto, ma il fatto che ad alcuni lo rinfacciassi continuamente era un'abitudine da qualche settimana a questa parte. Con una corsa generale arrivammo giusto in tempo per entrare dal cancello principale. La scuola che frequentavamo non era la migliore del paese ma nemmeno la peggiore. Era sempre affollata e piena di studenti che giocavano, ridevano, scherzavano e si frequentavano. Non mi soffermai troppo sui dettagli visto che la nostra classe era al terzo piano. Con uno scatto sollevai Shuu fino a mettermelo sulle spalle e scalai le rampe in pochissimi attimi, seguiti dai miei amici. Arrivammo in aula poco prima del suono della campana. Ma il professore ancora non c'era. Presi posto, gli ultimi due banchi con compagno Shuu e mi rilassai, asciugandomi il sudore
Fallo di nuovo e ti taglio il tuo codino!- Il corvino mi guardò con occhi pieni di rabbia, afferrandomi il braccio
D'istinto mi andai a toccare il codino che portavo legato dietro la nuca, annuendo con la testa. Tornai ad osservare la classe. Tenma e Tsurugi erano dalla parte opposta dell'aula, seduti anche loro all'ultimo banco e stavano tirando fuori libri e quaderni. Davanti a me sedevano Taiyou e un suo amico, un ragazzo alto come me e con una chioma violacea simile a quella di Tsurugi. Portava una maglietta blu scuro e pantaloni rosa, con un paio di scarpe viola ai piedi. Si chiamava Yuuichi, o almeno così avevo capito quando Taiyou lo aveva salutato. Mi sporsi in avanti e gli toccai una spalla, attirando la sua attenzione
Ehi, sai perchè manca il professore?
A quanto pare avremo un nuovo insegnante di letteratura e storia. Non ho capito il suo nome, ma so che ha una cosa come cinque Master differenti
Fu in quel momento che la porta in legno si aprì. Tutta la classe ammutolì quando entrò il professore. Era altissimo, circa un metro e novanta. Vestiva un completo formale blu scuro a linee bianche, aperto sotto il collo, lasciando intravedere una camicia bianca ed una cravatta blu. I jeans blu scuro attillati gli donavano uno slancio non indifferente, facendolo sembrare ancora più alto di quel che in realtà era. Davanti agli occhi grigi portava un paio di occhiali. La chioma rosa immacolata aveva una geometria tutta sua che sembrò ipnotizzare la maggior parte dei presenti. Posò senza un rumore la valigia sulla cattedra e sedendocisi sopra successivamente
Piacere a tutti. Il mio nome è Nosaka Yuuma. E da oggi sarò il vostro insegnante di letteratura e storia
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Hakushuu: un amore sempre presente
RomanceConosciamo tutti Hakuryuu e Shuu, Bailong e Tezcat. Due attaccanti fortissimi, se non i più forti mai esistiti. Ma cosa succederebbe se la loro vita non fosse scandita dal mondo calcistico ma da un ritmo di vita più mondano e normale, senza Quinto S...