𝚃𝚁𝙴

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La pioggia colpisce tutto la fuori, mentre il fuoco riscalda tutto, sono nella mia biblioteca quando vedo entrare Frederick.
«Buon pomeriggio milady non mi aspettavo di trovarvi qui»-«Non preoccupatevi ho letto la pagina di qualche libro, ma li conosco tutti a memoria», sorride dolcemente, «Avete il colletto sporco» sembra incupirsi, «Farete meglio a chiamare Bianca e farvelo pulire o rovinerete la vostra bella camicia»-«Seguirò il vostro consiglio», un tuono mi fa sobbalzare, «Avete paura?»-«Da quando ero ancora in fasce, non amo particolarmente il rumore, sono abituata a stare qui, tra le mura del mio palazzo»-«Aspettate, come? Mi state dicendo che non avete mai visto il villaggio che appartiene a voi stessa?», annuisco confermando, «Prendete la vostra mantella, io chiamo il cocchiere»-«Dite sul serio?» annuisce sorridendo, faccio come dice.
Saliamo sulla carrozza, vedo la collina sulla quale è situato il palazzo allontanarsi sempre di più.
Il villaggio sembra un mondo a parte, mi si spezza il cuore alla vista di bambini mal nutriti.
«È la principessa!» mi riconoscono, mi trovo circondata, «Siete così bella»-«Vi ringrazio signora, prendete queste monete e comprate qualcosa di caldo ai vostri figli», mi abbraccia forte «Che Dio vi benedica», continuano a camminare, una vecchia signora, mi si piazza davanti «Siete la principessa Annabelle, siete ancora pura, allontanatevi dal male che vi si accinge intorno, trovate la luce non fate in modo che vi trascini nelle tenebre con se», mi acciglio, noto che mentre parla il suo sguardo è rivolto verso Frederick.
«Non ascoltatela milady è solo una vecchia mendicante» annuisco sospirando, torniamo a palazzo.
Bianca sta sistemando i fiori nei vasi, «Sono le mie lavante?» chiedo come una bimba felice, «Si signorina, sono proprio belle»-«E quelle per le mie tisane, le avete messe da parte?»-«Come sempre, anche quelle gialle»-«Perfetto Bianca», sorride soddisfatta e va a fare altre cose, «Lord Frederick avvicinatevi vi prego, guardate i miei fiori»-«Sono belli come voi»-«Prendetevene uno»-«No, insisto, le lavante sono belle e letali per me, ne sono allergico»-«Oh è un peccato, sono i miei fiori preferiti da quando ero piccola», sorride, controlla il suo orologio da taschino e sospira pesantemente, «Qualcosa vi turba?» chiedo curiosa, «Mie faccende.»-«Mi ritiro nelle mie stanze milady», annuisco sorridendo.
Torno nella biblioteca, prendo un libro che si chiama "le storie di una mendicante", mi accomodo sulla mia poltrona ed inizio a leggere, in realtà è un diario, diventato famoso per le cose bizzarre che questa donna scriveva, sembra quasi fosse sotto delirio leggendole.

𝕮𝖔𝖘𝖎' 𝖈𝖔𝖒𝖊 𝖑𝖆 𝖓𝖔𝖙𝖙𝖊: 𝖇𝖚𝖎𝖔 𝖊 𝖙𝖊𝖒𝖕𝖊𝖘𝖙𝖔𝖘𝖔, 𝖎𝖐 𝖘𝖚𝖔 𝖘𝖌𝖚𝖆𝖗𝖉𝖔 𝖌𝖚𝖆𝖗𝖉𝖆𝖛𝖆 𝖘𝖔𝖑𝖔 𝖎 𝖛𝖎𝖘𝖎 𝖈𝖔𝖒𝖊 𝖎𝖑 𝖘𝖔𝖑𝖊: 𝖋𝖗𝖊𝖘𝖈𝖍𝖎 𝖊 𝖕𝖚𝖗𝖎.
𝕷𝖆 𝖑𝖚𝖈𝖊 𝖈𝖍𝖊 𝖎𝖓𝖈𝖔𝖓𝖙𝖗𝖆 𝖑𝖊 𝖙𝖊𝖓𝖊𝖇𝖗𝖊 𝖊 𝖘𝖎 𝖔𝖋𝖋𝖚𝖘𝖈𝖆, 𝖊𝖈𝖈𝖔 𝖈𝖔𝖘𝖆 𝖋𝖆𝖈𝖊𝖛𝖆 𝖑𝖚𝖎.
𝕽𝖎𝖈𝖔𝖗𝖉𝖔 𝖐𝖑 𝖘𝖚𝖔 𝖛𝖔𝖑𝖙𝖔, 𝖙𝖆𝖑𝖊 𝖊 𝖖𝖚𝖆𝖑𝖊 𝖆 𝖖𝖚𝖊𝖑𝖑𝖔 𝖉𝖊𝖑 𝖉𝖊𝖒𝖔𝖓𝖎𝖔: 𝖌𝖑𝖎 𝖔𝖈𝖈𝖍𝖎 𝖗𝖔𝖘𝖘𝖎, 𝖑𝖆 𝖇𝖔𝖈𝖈𝖆 𝖆𝖘𝖘𝖊𝖙𝖆𝖙𝖆 𝖉𝖎 𝖘𝖆𝖓𝖌𝖚𝖊 𝖊 𝖖𝖚𝖊𝖑𝖑𝖊 𝖟𝖆𝖓𝖓𝖊 𝖈𝖍𝖊 𝖒𝖆𝖈𝖎𝖓𝖆𝖛𝖆𝖓𝖔 𝖑𝖆 𝖈𝖆𝖗𝖓𝖊 𝖉𝖊𝖑𝖑𝖊 𝖌𝖎𝖔𝖛𝖆𝖓𝖎 𝖋𝖆𝖓𝖈𝖎𝖚𝖑𝖑𝖊 𝖊 𝖓𝖔𝖓 𝖘𝖔𝖑𝖔, 𝖋𝖚 𝖚𝖓𝖆 𝖛𝖎𝖘𝖎𝖔𝖓𝖊 𝖆𝖕𝖔𝖈𝖆𝖑𝖎𝖙𝖙𝖎𝖈𝖆. 𝕹𝖔𝖓 𝖊𝖗𝖆 𝖚𝖒𝖆𝖓𝖔, 𝖓𝖔𝖓 𝖊𝖗𝖆 𝖋𝖎𝖌𝖑𝖎𝖔 𝖉𝖎 𝕯𝖎𝖔, 𝖊𝖗𝖆 𝖋𝖎𝖌𝖑𝖎𝖔 𝖉𝖊𝖑 𝖒𝖆𝖑𝖊.

Assetata di sangue? Figlio del male? Di che cosa stava parlando, può coincidere con ciò che oggi quella signora mi ha detto? Che cosa nasconde l'affascinante ragazzo che da mesi alloggia nella nostra reggia?
Lo scoprirò.

L'amore oltre il tempo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora