- Sting ti prego esci da questo cavolo di bagno che serve a me! - urlai da dietro la porta del bagno picchiando forte con la mano; gli ospiti stavano per arrivare e quel deficiente del mio ragazzo era chiuso in bagno da quello che per me era già decisamente troppo tempo
- scusa amore adesso esco -
- Sarà meglio se non vuoi che ti ammazzi definitivamente oggi -
- ma non mi avevi perdonato? - mi domandò sbucando con il viso dalla porta scorrevole e guardandomi con fare esageratamente afflitto
- sono sempre in tempo a cambiare idea - sbuffai - sopratutto se non ti levi dalle scatole -
Sting fece un'espressione fintamente impaurita e dopo avermi scoccato un bacio sulle labbra si allontanò dal bagno con le mani in alto in segno di resa, se non altro aveva fatto la mossa giusta.
Mi catapultai dentro a lavarmi i denti e a cercare di sistemare i capelli che avevo inutilmente tentato di fare mossi e che invece ricadevano piegati in modo bizzarro e angolato sulle mie spalle.
Potevo essere più negata di così? Avevo cercato di sfruttare la tecnica che aveva provato ad insegnarmi Juvia, ma era stato tutto inutile, i boccoli perfetti che uscivano a lei dopo una veloce passata di ferro caldo per me erano solo un miraggio lontano.
Li tirai di nuovo dritti con il phon e la spazzola, o almeno ci provai, e quando vidi che non c'era verso di sistemare il disastro che avevo combinato con l'arricciacapelli optai per una bella coda alta e mi arresi al loro volere.Uscita dal bagno trovai Levy intenta a preparare lo spritz in una grande caraffa di vetro con Gajille che le forniva assistenza indicandole le quantità, a suo parere, più adatte per ottenere un'ottima riuscita.
Mi soffermai sulla figura asciutta e soda della mia amica, fasciata da un bellissimo vestito blu notte, quando lo sguardo mi cadde sulle scarpe; quella maledetta si era anche messa i tacchi!
Io rispetto a lei ero vestita totalmente casual, scarpe da ginnastica bianche con Jeans grigio fumo a vita alta e una canotta bianca scollata, con l'obiettivo di dare un po' di luce mi ero messa una collana dorata come gli orecchini che portavo da quella mattina.Feci per aprire bocca per insultarla, avevamo detto serata tranquilla e lei si era messa tutta in tiro, quando il campanello suonò decretando ufficialmente la fine dei miei dubbi su vestiario e capelli; il tempo era finito, pazienza.
- vado io - avvisai gli altri accertandomi di guardare Levy in cagnesco mentre mi dirigevo alla porta - chi è? - domandai al citofono
- Erza! -
Aprii il portone premendo a caso sui vari tasti dell'apparecchio e abbassai la maniglia della porta spalancandola in trepidante attesa.
Non poteva essere che lei, tra tutte le miei amiche era l'unica ad essere puntuale sempre e comunque.
Saltellai sul posto aspettando di vederla comparire; ogni volta che invitavamo gente a casa io andavo sempre in agitazione, un'agitazione buona e positiva si intende, che mi lasciava sempre su di giri.Tuttavia la mia euforia si spense quando vidi la mia amica salire le scale accompagnata da due ragazzi: uno non avevo nemmeno idea di chi fosse, ma l'altro lo conoscevo fin troppo bene e tutto mi sarei aspettata fuorché vederlo lì.
Lo sguardo di Erza puntato nel mio era preoccupato, aveva già capito che avrebbe avuto diverse cose da spiegarmi, e avrebbe fatto bene a farlo alla svelta.
Io dal canto mio ero semplicemente sconvolta, sperai vivamente che non riuscissero a leggere lo stupore sul mio viso.- Ciao! prego accomodatevi - li invitai ad entrare con cordialità, ma con tono più freddo di quanto volessi, facendomi da parte per farli passare. Le presentazioni era meglio farle dentro casa. Cercai di tenere lo sguardo il più lontano possibile dal ragazzo con i capelli blu, ma mi riuscì molto difficile.
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Come petali di ciliegio
Fanfic[ NaLu ] [ GaLe ] [Gruvia] [Gerza ] [ZerefMavis] Questa storia è ambientata nella città di Fiore, dove Lucy ha da poco cambiato casa trasferendosi. Non sa però che la sua routine quotidiana di studio, università, amici e fidanzato verrà stravolta d...