Capitolo 6 - Holidays

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Ero seduta sul divano rosso di casa Dragneel, Happy acciambellato sulle mie ginocchia si stava facendo coccolare mentre io con lo sguardo perso guardavo la televisione accesa di fronte a me.

Era come vivere un dejavu, non era la prima volta che mi trovavo lì, in quella situazione.
Uno spostamento d'aria al mio fianco mi fece voltare giusto in tempo per vedere Natsu sorridermi e accomodarsi a fianco a me. Pensai che fosse veramente bello. I capelli rosa, scompigliati come sempre, gli cadevano sul viso rendendo l'immagine di un bellissimo quadro con cornice.

Aprì le braccia e mi trascinò vicino a lui, avvolgendomi in un caldo abbraccio.
Non dovevo essere lì, eppure quello spazio tra le sue braccia sembrava essere fatto appositamente per me.
Sentii la sua testa poggiarsi sulla mia spalla e il suo respiro solleticarmi la pelle del collo.
Mi vennero i brividi e il senso di colpa iniziò a divorarmi da dentro.
Eppure non volevo andarmene, anzi, volevo di più; quel contatto non mi sembrava sufficiente.
Mi girai per poterlo guardare in viso, i suoi occhi verdi, ora opachi, erano puntati nei miei e mi attiravano come un magnete.

- Lucy - mi disse prima di avvicinarsi a me.

Il cuore mi martellava nel petto e stavo trattenendo il respiro senza neanche rendermene conto.

- Lucy! - mi chiamò nuovamente e io allora lo guardai interrogativa.

Si avvicinò ancora e mi leccò la guancia.

Ma che cavolo?

- Lucy diamine ti vuoi svegliare! È la terza volta che ti chiamo! -

La voce di mia madre?

Un'altra leccata. Plue.

Cazzo stavo sognando. Con una mano allontanai il muso di Plue che mi stava leccando il viso cercando di svegliarmi.

- mnmg- un mugugno fu tutto ciò che riuscii a emettere, in quel momento avrei solo voluto tornare al sogno e vedere cosa sarebbe successo, dopotutto non era niente di reale, nel dormiveglia pensai che una piccola concessione me la sarei potuta regalare.

- Lucy - sbuffò mia madre levandomi le coperte di dosso e lasciandomi al freddo - sono le 11, alza quel culo e preparati! Devi darci una mano in cucina, e fra due ore arrivano gli ospiti! è Natale -

- ho capito, ho capito! Mi alzo! - borbottai arrendendomi e mettendomi a sedere.
- freddo - mi lamentai prima che l'ultimo tentativo di rimettermi sotto le coperte andò in fumo; mia madre le teneva saldamente ancorate tra le sue mani.
- buon Natale comunque -

- anche a te tesoro - e dopo avermi dato un buffetto sulla testa si allontanò con Plue alle calcagna, lasciandomi da sola con i miei pensieri.

Mi lasciai cadere sconfortata sul materasso, gli occhi puntati al soffitto.
Non era la prima volta che sognavo Natsu, che sognavo Natsu in atteggiamenti che andavano ben al di fuori della semplice amicizia.
Maledizione al mio stupido subconscio.
Sbattei mani e piedi sul letto in un gesto di stizza totalmente inutile che venne interrotto dal vibrare del telefono sul comodino.
Allungai una mano per prenderlo. Sting mi stava chiamando. Ed ecco il mio senso di colpa farsi vivo più che mai.
Lucy, era solo uno stupido sogno, calmati, mi dissi facendo un profondo respiro.

Mi alzai in piedi rispondendo al cellulare e dirigendomi nel frattempo verso il bagno per preparami.

- ciao Amore! Buon Natale - lo salutai tramite la cornetta con la voce ancora un po' impastata dal sonno

- ti sei appena svegliata? -

- certo che no, cosa te lo fa pensare? - dissi con finto tono stupito

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 29, 2019 ⏰

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