Uomini decontestualizzati,
piegati su perifrasi passeggere,
peregrinano con incedere ondivago.
Autisti su cruscotti di blasfemi
invocano incendiari demoni,
alimentando con maestria
un maestrale che arde inesorabile.
Ladri di senno, arano lascivi
terreni aridi ed incolti,
primitivi cacciatori di lumache.
Barattano tempo incessanti,
comperando vuoti silenzi
vendendo in contrappasso
rumorosi istanti di insolenza.
Afoni calcano vacui palcoscenici,
illustrando senza euforia
bassorilievi incisi in Braille.
Mortiferi invocano clemenza,
udendo fragili indulgenze
su tessere in urne sigillate
si illudono di trovare redenzione.