Tace attonita la città,
annaspa sommersa da un'onda vuota.
Lenta e incessante torna la natura,
un passato che fa capolino, Medioever.
Capponi corrono lungo il lago di Como,
Azzeccagarbugli fa smart-working, a caso,
da casa studia il testo per il Ministro.
Si chiude? Forse, domani:
oggi è tempo di gaussiane.
Si studiano parabole ed epidemie,
dalla prima lettera all'Apocalisse,
mentre la Morte, in calesse cingolato,
acquisisce ogni diritto, compreso
il più ambito: quello del passo spedito.
I due piatti della bilancia oscillano,
si spingono a vicenda, come facevano
un mese fa, i bimbi nei parchi.
Oggi si erge il diritto alla salute,
Domani riemerge il diritto alla libertà
Dopodomani, chi lo sa.
L'incertezza è Vangelo, ma protestano
atei e riformatori: quelli che cercano untori.
Chi più parla meno sa, nella nostra realtà.
Miniere d'oro per un Warhol di celebrità.
Non tace più attonita la città,
in attesa del nunzio dell'agorà,
quel conte che dalla sua reggia annuncerà
nuove regole per il suo reame,
fieno per il suo bestiame,
l'orwelliana pletora di Cinecittà.